domenica 24 ottobre 2010

Troppo magra, quindi frigida.






: troppo magra, quindi frigida.

Questa mi è nuova. Non voglio credere che, nel 2010 quasi 2011, ci sia ancora gente che tratti di sessualità, sensualità, badababoom, chiamiamola come vogliamo, utilizzando questa psicologia spiccia: troppo magra, quindi frigida.

Già, perché si idolatra Gabriele, che di trasgressivo ha ben poco, in realtà..  e se uno avesse approfondito quel tanto che basta la sua figura non fermandosi alla sola lettura del titolo della sua opera celeberrima, lo saprebbe..
Ma l’idiota vede scritto “piacere”  e non capisce più niente.. chissà cosa si immagina.. si immagina un contesto in cui non esiste privazione, solo “esaltazione della carne”.. ma il suo concetto di privazione ed esaltazione, stella, è superficiale perché la sua è, appunto, una psicologia spiccia.

Troppo magra, quindi frigida.

C’è un confine molto labile tra cibo e sesso. Ecco questa, tra le vaccate, è quella che preferisco in assoluto. Quella che, nel concorso di Miss Vaccata, vincerebbe coroncina e scettro a tavolino. Lei, la Vaccata.  Perché sempre lui, l’idiota, frugando nelle sue tasche e trovando la verità, dice che se una donna non si lascia sedurre dal cibo non si lascerà sedurre nemmeno da un uomo. E non gliela darà, in sostanza. O, peggio, gliela darà male.

Ma se la proporzione tra lo scofanarsi tutto il frigo e l’essere contattati da Schicchi è così sfacciatamente diretta.. se la linea tra il “te magneresti pure tu’ madre” e  il “famolo strano” è così dannatamente sottile.. se tanto mi da tanto..

...Giuliano Ferrara...

mmm.

mercoledì 13 ottobre 2010

Analisi logica, scuola media inferiore.




: si dice che le presenze inquietanti che infestano castelli e case di campagna siano i fantasmi di persone decedute in circostanza misteriose, strappate prematuramente alla vita e impossibilitate ad andarsene per conti lasciati in sospeso.
È così capita spesso di sentirsi: impossibilitati a lasciarsi alle spalle una parentesi perché troppe domande non hanno avuto risposta e troppo prematuramente si è messo un punto ad una frase senza un verbo e con pochi complementi.
 La condizione fondamentale per cui una frase possa essere chiamata “frase” è necessariamente la coesistenza di soggetto e verbo, che si identificano facilmente con i termini “inizio e fine” . Abbinare l’inizio al soggetto e la fine al verbo varia a seconda dei gusti. Il che è vero. Ma Il tutto può essere e, a mio parere, deve essere arricchito da una serie di complementi. E l’ importante è apporre il punto in una posizione strategica ed opportuna:  mettere un punto a cazzo potrebbe creare situazioni disastrose:
ESEMPIO: “Amore, ieri ho visto pincopallo e gli ho”. 
Gli hai cosa? Dato un bacio? Leccato l’orecchio?
CORREZIONE: “Amore, ieri ho visto pincopallo e gli ho prestato il mio ombrello”.
Ah, ecco.
Sospiro di sollievo, in questo caso.

Oppure, ESEMPIO:“Amore, ieri ho visto pincopallo e gli ho.”
Gli hai cosa? Prestato il tuo ombrello? Dato una sigaretta?
CORREZIONE: “Amore, ieri ho visto pincopallo e gli ho offerto me stessa.”
Bè, buono a sapersi.
 Ed è tutto ciò che occorre per farsene una ragione.

Ma con il punto messo  cazzo, questa ragione non ce la si può fare. Se non ci sono complementi di specificazione, cosa specifico? Se non ci sono causali, dove è espressa la causa?

Analisi logica, si chiama. Scuola media inferiore, si chiama.

Media e inferiore. Media. E inferiore.  
MEDIA, cioè né facile né difficile, facilmente superabile. INFERIORE, cioè “meno di”.

Questo per dire che:
quando si ha a che fare con qualcuno che non è in grado di indurre ad analizzare logicamente un determinato “periodo” , è lecito mettere in dubbio tutta la sua istruzione, a partire da quella MEDIA INFERIORE, in quanto del tutto INFERIORE ALLA MEDIA.

lunedì 11 ottobre 2010

Differenze.





: ci sono due differenze fondamentali che distinguono una Femme Fatale da una zoccola:
la Femme Fatale ha una moltitudine di uomini sotto di sè e non lo sa nessuno;
la zoccola ha una moltitudine di uomini sopra di sè e lo sanno tutti.

domenica 10 ottobre 2010

Il senso di G per l'amore.








: l'infatuazione è ciò che ti fa credere di essere al settimo cielo, mentre in realtà sei in una discarica.
Il disinnamoramento è ciò che ti fa credere di essere in una discarica, mentre in realtà sei al settimo cielo.
L'amore è ciò che ti fa rendere conto di essere in una discarica e gioire per l'odore di merda.