lunedì 28 novembre 2011

Inginocchiarsi sui ceci per auto-flagellarsi, mangiarli per flagellaregli altri.





: quando ero alle elementari il mio più grande sogno non era di fare la ballerina, nè la calciatrice.

Era di avere la possibilità di attaccare tanti palloncini al mio banco zeppo di fogli bianchi e matite, per avere la possibilità di scrivere o di disegnare guardando il mondo dall'alto.

Vent'anni dopo mi rendo conto di quanto fossi metaforicamente avanti.

E di quanto del mio talento artistico non sia rimasta la benchè minima traccia.

O meglio, la creatività è quella di sempre, solo che non riesco a tradurre la teoria in pratica.

Sarà forse, la butto lì, perchè sono una pessima coltivatrice di passioni il cui pollice, non solo non è verde, ma non è neanche opponibile?

Sarà forse perchè di punto in bianco ho smesso di disegnare e pure di studiare?

Sarà forse perchè sono il classico soggetto che muore dalla voglia di lanciarsi con il paracadute ma ha bisogno del calcio in culo per abbandonare l'aereo?

Sarà così per forza, niente forse. 

Passo la mia vita a lamentarmi del fatto che degli incompetenti, assassini della lingua italiana e paladini del mediocre, raggiungano il successo sulla base del niente.

Il loro niente è sfruttato meglio del mio tutto, forse è ora che lo capisca.

Un QI di 150 che prende polvere in soffitta vale molto meno di un QI di 87 che guarda la TV in sala.

Si, forse è ora che lo capisca.