martedì 20 dicembre 2011

Oh, Gaudio, ha detto "punto G"! Cosa leggono i miei casti e puri occhi?








: immaginiamo che mia nonna stia andando a piedi al Gulliver e trovi per strada un libro dal titolo "Scopri la PNL e il coaching per migliorare la tua vita privata e professionale". Non credo ne sarebbe incuriosita: ha settantant'anni e ai suoi tempi le parole di tre lettere non promettevano nulla di buono mentre l'inglese era solo un lontano miraggio.

Ma ora siamo nel 2011 e si presuppone che gli acronimi siano parte integrante delle nostre vite, così come la lingua anglosassone ma, soprattutto, dovremmo aver imparato a non giudicare gli scritti dal titolo, specie se non lo comprendiamo.



... e invece no...



Benvenuto nel punto G, vuol dire "www.ciao, sei in un posto in cui Giada espone il suo punto di vista sulle questioni che la colpiscono.blogspot.com"

E, sotto inteso, "www. se hai di meglio a fare e la cosa non ti riguarda, ti invito ad  intraprendere un lungo viaggio verso destinazione ignota, senza dimenticarti di porgere i miei più cordiali saluti a tua sorella. splinder. com".


Non è così poco fine, considerando anche il fatto che in inglese "punto G", quello piccantino, si traduca con "G spot".

E' solo in italiano che il doppio senso funziona.

 Non è poi così poco fine.