venerdì 15 marzo 2013

Curriculum Vitae. Vitae dimmerda.





: allora, il mio CV fa pietà.
O tenerezza.
No, meglio pietà.
O pena.
Si, pena va bene, ma meglio pietà.
Fa pietà partendo dalla data di nascita: a tre anni dai trenta, nè giovane nè vecchia, nè bianca nè nera.
Per non parlare del luogo in cui sono nata: tra due fiumi color merda, in mezzo al dissesto, nè al mare nè in montagna.
Prosegue a fare pietà, il mio CV, indicando la mia formazione: iscritta all'università dal 2012, quindi APPENA, quindi SENZA LAUREA. E anche se dovessi riuscire a conseguirla, sarebbe degna di grasse risate. Diplomata al liceo con una votazione media, ottenuta non con impegno ma con intuizione.
Continua nella sua pietà, il  mio povero CV, snocciolando una serie di ESPERIENZE DI LAVORO che non virgoletto per mero buon gusto intellettuale.
Eperienze di lavoro: bè, si, ragazzi. Qualcosa ho fatto. Qualcosa che è svanito come un incubo.
E, proprio come un incubo, nulla ha lasciato se non una fastidiosa tachicardia mista a vertigine.
Vaglielo a spiegare, a coloro ai quali chiedo un posticino retribuito, che io sono brava a produrre infarti e labirintiti. Pare brutto.
Poi? Ah, si. Le famigerate "lingue straniere". Ma quelle sono un po' un male comune e una comune bugia. Non dovremmo avere nemmeno il coraggio, noi italiani, di farle comparire nel CV. Anche se fa pietà, come il mio. Perchè noi l'inglese non lo mastichiamo. Noi lo massacriamo. Noi lo mortifichiamo. TUTTI.
La pietà si percepisce ovunque, nel mio timido CV. Anche nelle conoscenze informatiche.
Dio, le conoscenze informatiche.
Si, smanetto. Smanetto con la stessa eleganza di un maiale che entra in uno Yacht Club: una tabella sbilenca te la posso anche fare con Excel. Ma mi fermo lì. Se un computer non avesse internet (che comunque consulto per frivolezze, non per controllare lo spread) per me potrebbe tranquillamente non esistere.
E, alla fine, un vero trionfo di pietà. Un gran finale di fuochi d'artificio di pietà, nel mio esile CV.
Con loro, le capacità e competenze. O gli interessi, che per immensa vergogna mi tengo per me.
CAPACITA' e COMPETENZE.
Mi viene da morire. Mi viene da cercare un camion di concime e ficcarmici dentro, lasciando che il letame si infili in ogni mio orifizio facendomi perire di asfissia.
Quali CAPACITA' o, peggio, COMPETENZE mi invento adesso?
Cosa scrivo, se non "Oh, ragazzi, io ho un quoziente intellettivo superiore alla media ma non sono laureata, ho un CV che fa pietà però sono 9 anni che lavoro, Vi fa niente di credermi sulla parola e di assumermi?".

Perchè, ingoiando una pillola di umiltà con un bicchiere di realismo, IO, mi assumerei?