mercoledì 5 novembre 2014

Casco e ci ricasco: MiaChiara attitudine.







: si è placata la tempesta fulmini e Moncler.
Tutti a comprare i piumini SaveTheDuck, con piume sintetiche.
Nessuno si indigna per lo sciacallaggio dei produttori concorrenti, come il sopracitato o Patagonia, ecc, che si sono subito mossi per carpare il diem.
Nessuno si chiede se, per caso, non fosse tutto montato per  vendere/comprare/vendere azioni.
La confusione della denuncia (le povere bestie straziate, le dubbiose condizioni di lavoro o il prezzo troppo alto rispetto ai costi di produzione?) e il polverone costruito ad hoc (a), mi portano a pensare ad una banale previsione:

Tempo sei mesi, un crollo in borsa e vari comunicati stampa, la Moncler farà trasmettere da un altro programma di denuncia e condivisione virale (ma non Report, che non guardate) molto più d'impatto, tipo Le Iene, un servizio di pentimento e redenzione, in cui illustra la catena di montaggio ITALIANA che produce piumini d'oca, vera, ma "spiumata con rispetto".
Sarà legittimata, così, a vendere i suoi nuovissimi piumini (che voi crederete cambiati, ma saranno gli stessi) come marchio di qualità ed eccellenza.
Piumini che voi comprerete, come comprate le giacche di pelle, le scarpe di cuoio, gli Ugg, ecc. fottendovene degli animali, come avete sempre fatto.
La vera pelle, le vere pellicce, le vere piume, provengono da animali veri che, per quanto possano essere uccisi poco barbaramente, vengono sempre uccisi.
Le condizioni lavorative sono sempre (o quasi) oltre il limite dei diritti umani.
Non sappiamo come: non ci informiamo, non conosciamo, non ci interessiamo.
Ci pensiamo solo quando scatta la psicosi virtuale.
La nostra esistenza da onnivori coscienti di ciò che ci fa comodo dovrebbe farci tacere.
E invece parliamo e sparliamo, facendo solo grandi figuremmerda.