martedì 29 dicembre 2015

Blocca 'sto traffico!

: bloccare il traffico ma tenere aperta la Solvay.
Un po' come togliere la stufetta a uno che ha un cancro ai polmoni ma lasciargli le sigarette.

martedì 15 dicembre 2015

Alessandria avrà la sua Corona!

: a me va benissimo che venga Corona, per carità.
Meglio lui di #escile, sicuramente.
E poi uno nel suo locale è liberissimo di far venire chi gli pare, pure Jack lo squartatore: in Alessandria abbiamo più avvocati che ossigeno e sappiamo benissimo quanto le discoteche siano un po' a metà fra il pubblico e il privato e noi, persone "comuni" non esclusivissime-top-underground, dobbiamo farcene una ragione.
Quindi, diamo il benvenuto a Corona! Anzi, si potrebbe cogliere l'occasione per osservarlo scientificamente, come osserviamo il bonobo che impara a infilarsi una maglietta da solo.
Vorrei chiedere però una cosa a chi andrà a vederlo: come vi comporterete con le foto con lui? Le farete?
Perché se le farete, se vi sentirete fighissimi mentre siete vicino a un delinquente (cosa che oggettivamente e innegabilmente è, bella stella!), poi, non mi dovete fracassare i maroni con i vostri post sulla giustizia italiana che è carente, sul "che schifo il governo ladro", ecc.
Il ladro potrà pur essere pagato per essere ospite d'eccezione (non eccezionale, sono due cose diverse!) ma sempre ladro rimane.
Così, tanto per.

domenica 6 dicembre 2015

Oh-oh-oh, Meeeerry Christmas!

: poi si chiude la questione albero alessandrino, ché ci ha già frantumato i maroni.
Però, prima di dimenticarcene e chiedere al Babbo di farci trovare sotto l'albero (per quanto sfigatello!) una nuova amministrazione, vorrei analizzare con voi il pippone di scuse che la Ritona ha pubblicato su Facebook.
Non lo condivido dalla sua pagina perché mi vergognerei ad averlo sulla mia, perdonatemi lo snobismo intellettuale. Perciò andarvelo a leggere, non dimenticando di dare un'occhiata anche ai commenti.
- Partiamo dalla lingua scelta: è italiano? 
Troviamo: innanzi tutto, e', virgole assenti, congiuntivi mortificati. E ho provato a pensare al T9 birichino o al fatto che abbia scritto bendata in preda a uno strano feticcio ma, purtroppo per lei, sono errori ripetuti e sono, perciò, sintomo non di disattenzione ma di ignoranza.
Ma non voglio fare la maestrina, per carità.
Non voglio nemmeno sottolineare che il nostro sindaco avesse la cattedra di lettere quindi almeno un verbo dovrebbe azzeccarlo, per carità.
Voglio solo cercare di capire come possa ricoprire una carica del genere. Penso di averne il diritto.
- Ci dice che "la scelta della pianta e il primo tentativo di addobbarla non sono degni di una città del livello di Alessandria e nemmeno del paese più insignificante".
Mi domando: esattamente, quale sarebbe il livello di Alessandria?
Ci sono fior di statistiche in cui risulti essere agli ultimi posti, sia per l'amministrazione, sia per felicità, sia per l'economia, ecc.
Poi, se proprio vogliamo essere pignoli, per un politico non dovrebbero esistere "paesi insignificanti". È proprio uno scivolone brutto da leggere. Inoltre mi viene subito in mente Borgoratto, che ha il miglior sindaco che si possa desiderare, nonostante non ne condivida la fede politica. Ma questo poco importa perché non interferisce minimamente con la sua amministrazione, cosa che non possiamo dire della nostra città.
- Dopo una breve parata di deretano, la Ritona dice che ha "già dato disposizione di rimuovere la pianta e sostituirla con la struttura ad albero illuminata utilizzata lo scorso anno, che in un primo momento era stata detta inutilizzabile". (Sì, l'italiano fa rabbrividire.)
Dunque, viene usato il termine "pianta" e non "abete" perché, wow, effettivamente non è un abete! Cioè, ci hanno messo un albero ad minchiam! La prossima volta opterei per un cipresso, già che dobbiamo metterlo sotto al Municipio.
Poi, Ritolona, va bene che per te siamo solo euri che camminano però, dai, appiopparci una struttura dichiarata inutilizzabile mi pare proprio una cosa da bimba cattiva! Magnate un piatto de pasta in meno, che non fa mai male, e compraci un albero di Natale!
- "Ho anche incaricato il Segretario Generale di verificare chi all'interno dell'organizzazione del Comune abbia eseguito con tanta sciatteria le disposizioni impartitegli e chi non abbia svolto i controlli e il coordinamento che gli competono. E' infatti evidente che non può essere il sindaco in prima persona a seguire ogni singolo atto dell'amministrazione comunale."
Ecco come scaricare un camion di merda sui tuoi dipendenti.
Allora Ritopolona, hai dei collaboratori che fanno pena ma, ti svelo un segreto!, sei tu che li hai scelti.
Quindi muovi quei nobili ed estesi glutei e verifica tu, nenta il Segretario.
Poi, a parte il congiuntivo, è evidente che il sindaco non possa occuparsi in prima persona di mettere gli addobbi natalizi perché dovrebbe avere altre cose da fare, ma le tue cose da fare di cui ti occupi in prima persona sono solo magnare, magnare e magnare. Se continui così raderai al suolo Alessandria con un rutto gigante.
E, poi, prima l'albero era una prova luci, poi è diventato un errore da punire. In filosofia si chiama "relativismo", nel senso comune si chiama "presa per il culo".
- Conclude con un picco di auto-erotismo elogiativo per le "numerose iniziative e opportunità che l'amministrazione comunale ha messo a disposizione di cittadini, operatori ed esercenti con il calendario di "Alessandria Christmas" per favorire i momenti di incontro e partecipazione".
Questo altro non è che la tipica argomentazione politica, contro la quale il mio mentore, Aristotele, si è battuto per tutta la vita: scuse-promesse-vanto-incontro e partecipazione.
E, se leggete i commenti al suo post, c'è ancora chi la sostiene.
Allora, concittadini, ve lo meritate. Ve LA meritate.
Perché se uscite con la panza scoperta poi, lo sapete, vi viene il cagotto.
Come dire che, votandola e continuando a sostenerla, annegherete nella merda. La vostra.
Buon Natale!

venerdì 27 novembre 2015

Sciopero nazio(a)nale

: mi insegnate ad essere tollerante nei confronti dei sindacati e dei "lavoratori" che tutelano?
Davvero, voglio imparare.
Mano sul cuore.
Perché, in momenti come questo, in cui mi sono svegliata alle 5,30 per prendere un treno che mi avevano garantito nonostante lo sciopero nazionale e, invece, no, il treno non c'è, ecco, in momenti come questo, a me viene l'impulso di fare cose brutte.
Che non scrivo, perché Facebook è un potente strumento legale che potrebbe essere usato contro di me.
Però, sul serio, io odio i sindacati.
Li odio perché garantiscono dei diritti a dei lavoratori che non lavorano.
Li odio quei lavoratori lì.
Non tutti i lavoratori, solo quelli lì.
Li odio, perché
per loro il lavoro è sempre un diritto e mai un dovere.
Li odio, perché hanno 13/14 stipendi quando un anno ha 12 mesi e, ciononostante, si lamentano.
Li odio, perché invece di smettere dieci minuti di lavorare per fare la pausa caffè, smettono di fare la pausa caffè per lavorare dieci minuti.
Li odio, perché protestano sempre contro qualcuno che se ne fotte della loro protesta.
Li odio, perché questa protesta si ripercuote su chi non c'entra nulla.
Li odio, perché manifestano sempre di venerdì, così possono farsi il weekend lungo.
Li odio, ma non vorrei.
Però li odio. A morte.

mercoledì 25 novembre 2015

Giornata mondiale contro la violenza sulle donne.

: le "giornate mondiali contro", oltre a dare la possibilità di scrivere cagate su Facebook (come questa), servono a ricordarci tutte le cose che avremmo potuto fare in 364 giorni per evitare botte, sangue e lacrime, che non abbiamo fatto.
E la gente soffre. E la gente muore.
E noi, una volta all'anno, piangiamo.
Online.

"Io non ho paura" ... Ettecredo!

: posso affermare con una buona dose di certezza che Alessandria non rientri fra gli obiettivi papabili per un possibile attentato.
Alessandria come qualsiasi altro simile microcosmo.
Perciò non facciamo i fighi perché non permettiamo al terrorismo di cambiarci la vita.
Mi riferisco soprattutto a quei "vip" che presenziano a esclusivissimi eventi tipo "l'inaugurazione della Soms di Pontecurone" e dopo scrivono dei pipponi sul fatto che non abbiano paura.
E grazie al piffero: chi se lo caga Pontecurone?
Molliamola lì con questo atteggiamento da eroi, quando l'unico rischio che corriamo è andare a buttare la munnezza senza giubbotto sfidando il cagotto.
E il concerto scelto per il tragi-macabro teatro era degli "Eagles of Death Metal", nenta di Tiziano Ferro, pirloni.

martedì 17 novembre 2015

Parigi no, Raqqa sì?

: so che sto rompendo i coglioni e so che non mi sopportate.
Ma nemmeno io sopporto voi, quindi siamo pari.
So che qualcuno, leggendo (o solo vedendo, non sia mai che si leggano più di tre parole!) le pappardelle che scrivo, non pensa ad altro che a palleggiare con la mia testa ma, pazienza, qualcuno deve pur dirvi queste cose.
Cose banali, piccole e stupide, alle quali voi, però, non arrivate.
È ovvio che sia un "voi" generico, ci mancherebbe.
Ma è un "voi generico" abbastanza abbondante.
E preoccupante.
Perciò se la vostra mamma non ha il coraggio di guardarvi negli occhi e dirvi "Sono pentita. Quel sabato sera avrei dovuto tenere le gambe chiuse!", lo farò io.
Farvi nascere e crescere, in termini di costi (ossigeno, spazio,ecc.), è stato un errore.
Mi prendo la responsabilità di mettere sullo stesso piano la vostra ignoranza e la furia del terrorismo (o chi per esso): non vedo la differenza.
A questo proposito, ho delle domande per voi:
Come fate a mettere come immagine del profilo le vostre facce da pirla con la bandiera francese, in segno di lutto e, contemporaneamente, gioire perché la Francia ha dichiarato guerra?
Lasciando perdere il complottismo e il fatto che fosse tutto già deciso da anni e concentrandoci sul nostro livello di gente comune, come fate a non capire che, in termini di perdite civili, è la stessa cosa?
Forse pensate che la Francia abbia questo diritto perché è stata attaccata per prima e, quindi, si stia limitando a "rispondere"? Pensate che sia giusta una difesa di questo tipo?
È questo il vostro ragionamento?
Mi spiegate la differenza fra voi che gioite per i bombardamenti francesi su Raqqa e i fondamentalisti che gioiscono per l'attentato a Parigi?
Già che ci siete, mi spiegate come fate a credere che i terroristi siano giunti tranquillamente a mangiare i gianduiotti sulla loro Seat Ibiza? Dite che il Museo Egizio l'hanno visitato?
Sapete rispondere a queste domande, porca di quella puttana, o prima dovrei chiedervi: Marco ha sei mele, ne mangia una, quante gliene rimangono?
Ma vostra madre perché (PERCHÉ???) non ha tenuto le gambe chiuse?

sabato 14 novembre 2015

Sono tutti al bar

: io non prego, penso.
Poi, eventualmente, faccio brain storming con l'ente perfettissimo e vediamo di arrivarne a una.
Ciò avviene per ogni cosa: se mi servono un paio di jeans, se voglio ritrovare me stessa o se è accaduto un fatto che ha smosso gli animi.
Io non prego per Parigi, penso a Parigi. E a quello che è successo a Parigi.
Ci siamo andati in molti, alcuni molto spesso, ed è quindi naturale pensare "E se fosse successo a me?". È naturale anche commuoversi.
Poi, però, si devono mettere da parte le emozioni del momento e si deve riflettere davvero.
Concentrarsi esclusivamente sul fatto non è una buona riflessione.
Limitarsi alla fiaccolata, al post, al "siamo tutti francesi", non aiuta.
In questo caso particolare non aiuta, a livello pratico, nemmeno pensare, ma forse sarà utile per qualcos'altro di simile. Forse, chissà.
Ciò che, sicuramente, non aiuta è la tolleranza estrema.
Perché ogni volta che succedono cose di questo tipo il buonista di turno (radical chic, comunista, hippy) si sente in dovere di difendere una fantomatica parte lesa.
Non capendo che nessuno (di intelligente) se la prenderebbe mai con tuuuuuuuuutti i musulmani, compresi bambini e gattini.
Ciò che, sicuramente, non aiuta è l'intolleranza estrema.
Perché ogni volta che succedono cose di questo tipo il rivoltoso di turno (nazista, razzista, fascista) se avesse una bomba la tirerebbe su un barcone a caso, anche la Costa (che tanto ci pensa già da sola, ma è un'altra storia).
Non capendo che non è che se un gruppo di italiani ha inventato la mafia allora tutti gli italiani sono mafiosi.
Quindi questi due tipi di ragionamento andrebbero subito abbandonati ma, invece, sono proprio quelli più in voga. Non riguardano, ovviamente, la totalità, ma la fetta più grande.
Almeno su Facebook che, per quanto becera, è l'unica mia finestra dalla quale quale posso vedere il mondo. E leggere i suoi piccoli e confusi pensieri.
Noi non possiamo eliminare il terrorismo. Punto.
Perché chi potrebbe debellarlo non solo non lo fa, ma lo finanzia.
Io sono complottista, e me ne vergogno, ma voi pensate sul serio che se fossero veramente pericolosi quei quattro sfigati incazzati che si fanno esplodere urlando che il loro dio sta bevendo il caffè, i "grandi" non avrebbero la possibilità di fermarli?
Ragazzi ma davvero?
Davvero ogni volta che succedono queste cose la prima cosa a cui pensate è che dobbiamo bombardare i barconi o ospitare tutti i neri, anche Jay-Z e Will Smith, perché poverini scappano dalla guerra?
Magari, la cosa veramente preoccupante è che un pugno di persone può tirare le fila del mondo.
E, come se la presa per il culo non fosse già abbastanza, vince anche il Nobel per la pace.
Noi non possiamo fermare il terrorismo, eliminare la fame nel mondo e nemmeno cambiare la situazione ai piani alti del nostro paese.
Ma al nostro livello, basso, il più basso, potremmo almeno cercare di ragionare. Forse nell'immediato potrebbe non servire a nulla, ma sette miliardi di teste che funzionano, cazzo!, sono una potenza.
Io ci provo, molti di voi no.
Molti di voi mi fanno vergognare di appartenere alla vostra stessa specie. 
È grazie a voi se siamo pedine. È grazie ai vostri post che sanno come muoverci.
Il terrorismo mi fa paura. Ma voi decisamente di più.
Non pregate, non postate. Pensate.

giovedì 12 novembre 2015

Lo stanno consigliando tuttagnagnagna

: ma non è tanto il fatto di cascarci e credere che serva veramente, per tutelarsi, pubblicare una pappardella consigliata prima dall'"avvocato" e poi dalla "Finanza", due figure che mannaiabbottana non fatemene parlare, è proprio il fatto di reputare che qualcuno abbia interesse a rubarvi le foto dei vostri spaghetti, animali, selfie di merda e i vari #iostocon.
Per aver paura dei ladri bisogna aver qualcosa degno di essere rubato e il tag all'apericena sicuramente non lo è.
Siate furbi, più che affamati e folli, asini.

martedì 10 novembre 2015

Che fine ha fatto Einstein?

: nel 2015 ci si guadagna l'appellativo di "genio" per aver scoperto che Gianni Morandi ha un social media manager.
Nel 2015 scoprire che Gianni Morandi ha un social media manager getta nello sconforto.
Nel 2015 utilizziamo la parola "manager" per qualsiasi stronzata.
Che figata, il 2015.

lunedì 9 novembre 2015

aSportAzione






: "Sport" è quello che ti fanno fare alle medie al campo scuola.
"Sport" è il calcio, la pallavolo, il nuoto (ecc.) dei bimbi.
È quello che consacra i veri campioni, che vivranno per sempre con quell'attitudine lì: essere i migliori per davvero, lealmente.
Poi, se si è bravi sul serio (o se lo si è per qualcuno di importante), si iniziano a guadagnare i dindi.
Solo che, quando girano miliardi, non è più sport: è business.
È spettacolo, qualcosa di bello da vedere, ma non è sport.
Quando girano miliardi, la spontaneità della gara in cortile, per forza di cose, va perduta.
Questo vale per le moto, per il calcio, per le relazioni, per l'arte.
E mi chiedo come si possa essere così stupidi da non capirlo.
Mi chiedo come si possa seguire, impiegando tutta la propria sfera emozionale, qualcosa di così artefatto.
Ma non lo capite davvero? Siete davvero così idioti?
Cioè, ragazzi, ALCUNI vostri post sono vergognosi: avete una carogna mai vista per qualcosa di studiato a tavolino, qualcosa che viene architettato, "contrattato".
È come incazzarsi al cinema, quando qualcuno uccide qualcun altro.
Ai bambini devi spiegarglielo che quello non è sangue vero.
Gli adulti, teoricamente, dovrebbero avere più strumenti per arrivarci da soli.
Gli adulti, soprattutto, avrebbero molte cose per cui incazzarsi e sfogarsi, seppur virtualmente.
Tantissime cose che meriterebbero questa veemenza, questa passione.
E invece, spenta la televisione, si torna allo stato di atarassia, apatia.
Beata, beatissima, ignoranza italiana.



venerdì 6 novembre 2015

06.11.15






: devo alla mia infanzia il 90% di quello che sono ora, cioè niente, ma un niente che mi piace.
Devo alla mia infanzia la capacità di riflettere profondamente, silenziosamente.
Devo alla mia infanzia l'amore per la ragione.
Non tutti nascono felici, non tutti imparano ad esserlo, non tutti lo diventeranno.
Non per tutti, all'inizio di questo percorso chiamato "esistenza", il cuore è la via da seguire: per alcuni è un buon alleato, ma non un leader.
Per questi, il leader ha due emisferi, ha neuroni, connessioni sinaptiche, ecc.
Non vuol dire essere più intelligenti o migliori di altri, vuol dire crearsi un mondo interiore e viverci, indipendentemente dal mondo esteriore.
Può capitare, però, che il mondo esteriore si allaghi. Letteralmente.
E allora tu, piccola cosa pensante, ti vedi investire da un muro d'acqua.
E allora tu, piccola cosa pensante, sali su un tetto.
E siccome non sai piangere, urlare e disperarti, rifletti.
A otto anni, ora lo so, è sempre una riflessione interessante.
Anzi, SONO sempre riflessioni interessanti. Che non svelo, perché mi svelerei.
A otto anni non sai che, probabilmente, non morirai. Hai solo paura.
Ma paura della morte, che ve lo dico a fare, è ben peggio della morte.
Allora hai bisogno di qualcuno che, pur non potendo entrare nel tuo mondo interiore, ti protegga da quello esteriore. Hai, e avrai, bisogno di qualcuno che ti stia vicino.
Grazie per essermi stati vicino.
Grazie per essermi vicino.
Grazie per essere ancora nel mio mondo interiore.
Anche se, in quello esteriore, ho imparato a nuotare.
06.11.

lunedì 2 novembre 2015

Il punto C: il culo in quanto culo

: attenzione, pensiero culosofico contenente ossessivamente il termine "culo".
Siccome non intendo sostituirlo con nessun sinonimo e neppure ridurne l'utilizzo, se ciò crea disagio ai vostri puri e candidi occhi, o se siete semplicemente in vena di spaccarmi i maroni: sciò!
Dunque, mi è apparsa su Facebook, tra le persone che potrei conoscere, una donna che ha come immagine del profilo il suo culo seminudo. Cioè, c'è lei di schiena ma si capisce benissimo che l'intento sia quello di far vedere il culo, come quelli che fanno la foto a qualcosa che hanno in mano ma in realtà vogliono farci vedere il Rolex.
E fin qui tutto bene. O meglio, sarebbe tutto bene se quello fosse un bel culo.
Ma non lo è: è piatto e trascinato verso il basso dalla forza di gravità che, dopo i vent'anni della femmina media (tranne mia madre), diventa assai bastarda.
Non sto dicendo che non fosse un bel culo all'epoca, sto dicendo che non è un bel culo adesso, allo stato attuale delle cose, ovvero nel momento in cui viene piazzato come immagine rappresentativa di sé.
Allo stato attuale delle cose, quel culo dovrebbe essere coperto perché è un pugno in un occhio.
E invece no, la signora ha dalla sua parte i 200 like che la foto ha pigliato (non scrivo "che il suo culo ha pigliato" per non sconfinare in battute trash!) e quindi può andare in giro a testa alta o, meglio, a culo all'aria. E fare pure la figa.
La domanda, siccome il like è l'unico strumento contemporaneo con cui il popolo afferma o nega, è: ragazzi, seriamente, esistenzialmente, ontologicamente, stimmungamente, che cazzo fate?
Cioè, sul serio volete contribuire a creare dei mostri?
Voi non avete idea del delirio di onnipotenza che possa scaturire dal ricevere duecento like per una foto: mandrie di vacche extraconvinte della loro sfavillante fisicità, che si sentono pantere ma, invece di graffiare, ruminano e cagano con sguardo assente.
È colpa dei vostri stessi like se poi, anche le più cesse, si sentono Belen e non ve la danno o, molto attuale, ve la fanno pagare (nel senso più materiale che ci sia).
Questa è banalissima strategia commerciale, però, non metafisica cartesiana, dovreste comprenderla facilmente.
Oppure no, non ho capito niente e siete molto più filosofici di quel che penso: in realtà voi mettete like al culo esperienziale per mettere like al culo essenziale? Non vi importa il culo ma l'idea di culo quindi, in sostanza, basta che sia culo? Perciò a piacervi è il culo in quanto culo?
Basta pilates, yoga e cicciaspiccia, tanto basta la dotazione?
Mah, più che essere filosofi, questo è essere morti di figa.
Così, ragazzi miei, ma anche ragazze, perché i duecento like mica erano solo maschili, eh!, moderiamoli questi like. Diciamo che ci piace solo quello che, effettivamente, ci piace.
E se ci accorgiamo che quello che ci piace non dovrebbe essere degno di piacerci, smettiamo di farcelo piacere.
Facciamolo per la comunità, per dare la possibilità a chi è figa di fare la figa e a chi è furba di fare la furba.
Se no continueremo ad avere cesse che fanno le fighe e sceme che fanno le furbe.

venerdì 30 ottobre 2015

Il punto B

: sì, c'ho un brufolo.
Anzi, c'ho IL brufolo.
Ed è schifosamente enorme ed enormemente schifoso.
È talmente grosso che fra un po', infuocandosi, prende il volo e dà vita a una nuova galassia.
Però, davvero, lo so che ce l'ho.
Cioè, gli manca la bandiera, sarebbe proprio impossibile non accorgersi della sua presenza e portarlo in giro inconsapevolmente.
Anzi, non escludo che mi dichiari guerra e che ottenga l'indipendenza: è uno tosto.
Non ci serve, a me e a LUI, che tu continui a fissarlo.
Non è che, magicamente, con il potere del tuo sguardo, sparirà o esploderà, o ti dirà "Conosci te stessa!" come un oracolo, se no, ti pare?, l'avrei già abbondantemente interrogato.
Sta lì, immobile, saldamente ancorato alla fronte. È fin rassicurante, nel suo essere ingombrante.
Però, bella la mia simpaticona che lo guardi e ridacchi sguaiatamente, e poi lo riguardi come se non potessi proprio farne a meno:
a me domani passa.

lunedì 26 ottobre 2015

Valentino-ino-ino



: poi rimetterò a posto le moto nella vastità del cazzo che me ne frega ma, quando ti interessa l'approccio dell'essere umano alla conoscenza, non puoi rimanere indifferente al manifestarsi di questo splendido fenomeno: lo spaccarsi del popolo in "Valentino sì" e "Valentino no".

Ora, se si parla di tifo, fate bene a esprimere la vostra opinione perché siamo nell'ambito del gusto personale, che è indiscutibile, ad esempio: mi piace Valentino = mi piace il gelato alla crema/ non mi piace Valentino = non mi piace il gelato alla crema.
Contrariamente a come vi hanno insegnato, però, non tutto rientra nel ventaglio dell'"opinione".
Cioè non potete dire "Secondo me la capitale di Italia è Milano", perché sarebbe errato. Quello che potete dire, eventualmente, è: "Secondo me sarebbe meglio che la capitale di Italia fosse Milano" e, a quel punto, il vostro interlocutore deciderà se condividere o meno quell'opinione.
In questo motociclistico caso, non potete tenere le parti del vostro beniamino a prescindere, perché gli volete tanto bene. Il mondo non dovrebbe funzionare così.
Valentino o ha dato un colpo a Marquez o non l'ha dato. (Aristotele, principio del terzo escluso!)
Da ciò segue che Valentino o è stato stronzo o non lo è stato. (Vedi sopra).
Valentino non può, contemporaneamente, avere dato un colpo a Marquez e non essere penalizzato, perché sarebbe una contraddizione. (Aristotele, principio di non contraddizione!)
Ovviamente lo stesso ragionamento va applicato a Marquez (Marquez è stato scorretto o non lo è stato, ecc.) e, solo dopo, si potrà affermare qualcosa con una buona dose di certezza.
Tutto il resto è fuffa.

sabato 24 ottobre 2015

Se non lo sai, saverialo!

: Saverio Tommasi.
Al mondo c'è anche Saverio Tommasi.
Saverio Tommasi ha centocinquantamila seguaci su Facebook.
Centocinquantamila  persone hanno volontariamente messo un like alla sua pagina.
Volontariamente hanno detto: "Saverio, ci piaci!"
A meno che non fossero sotto l'effetto di sostanze simpatiche o con pistole puntate alla tempia.
In quel caso capirei e avrei già pronta la campagna virale per salvarle. Ma, povera Italia, ho paura che fossero proprio convinte di ciò che stavano facendo.
Ragazzi, rimane nell'etere una scelta di questo tipo.
Se domani il vostro partner vi accoppasse, la D'Urso si sentirebbe in dovere di spulciare in diretta il vostro profilo e dire "likava Saverio Tommasi".
Non è un prezzo un po' alto, per uno come Saverio Tommasi?
Saverio Tommasi è l'ottavo nano, Mongolo.
Se l'intelletto umano fosse una lavagna, Saverio Tommasi sarebbe un'infinita serie di unghiate.
Saverio Tommasi è un mappazzone retorico che nessuna citrosodina potrà mai far dissolvere in un rutto.
L'indigeribile Saverio Tommasi, rutto mai nato.
Saverio Tommasi, il giornalista freelance.
Ma non vi fa rabbrividire il termine "giornalista freelance"?
Vi fidereste di un "chirurgo freelance"?
Guardate che non è poi così diverso: invece della vita, gli affidate la vostra informazione che, nella mia concezione utopica del mondo, è pure peggio.
Condividere il pensiero di Saverio Tommasi è contribuire alla distruzione del pianeta, è schiacciarlo sotto il peso di una gigantesca figuremmerda.
Per tanto così, se la decadenza umana da Aristotele ai giorni nostri deve essere così dolorosa, che l'Intelligenza Divina ci mandi il meteorite e non pensiamoci più.

giovedì 22 ottobre 2015

Eccesso di L(s)D

: io considero il "non rubare" molto più forte del "non uccidere".
Quindi, secondo questo ragionamento, dovrei auspicare che l'eccesso di legittima difesa resti impunito.
E, invece, no.
Perché io non mi fido degli esseri umani e della loro buffa tendenza all'auto-conservazione.
So che creerebbe un precedente per qualsiasi persona che desideri ucciderne un'altra: legittima difesa, poi, vuol dire "legittima difesa per tutti", non solo per il povero vecchietto.
(Cfr. Stati Uniti, il vicino West con un omicidio ogni quarto d'ora!)
Quindi, il povero vecchietto (posto che io non conosca tutte le dinamiche e potrebbe pure essere stronzo come Dinamite Bla) lo lasciamo libero ma, poi, pensiamo seriamente a cosa fare con 'sti delinquenti, ché i problemi si risolvono a monte.
E voi piantatela con queste considerazioni passionali e manifestazioni di bestialità su qualsiasi argomento.

sabato 17 ottobre 2015

Vaccino sì, no, forse.

: Neuro, il mio cane dal peso specifico di una moneta, ha avuto un problemino intestinale e il veterinario gli ha infilato un dito nell'ano.
Un enorme dito in un minuscolo ano.
Così, bella stellina, è stato male per una settimana.
Ecco, io mi sto sentendo più o meno così, in questo periodo di dibattito su "vaccino sì, vaccino no".
Leggo cose che emozionano come un ditone piazzato lì, inaspettatamente.
Ma diavolo, non avete ancora capito quando usare "gli" o "le" e pretendete di poter dire qualcosa di vagamente sensato su un tema così serio?
Le madri parlino di amore, i medici parlino di scienza e il popolo parli di figa o vestiti, ché tanto l'è medesim.

giovedì 15 ottobre 2015

Modello, addico e stampo

: secondo voi è normale che un'addetta stampa di un ente pubblico faccia da testimonial per un negozio di abbigliamento?
Non è la mia classica polemica sterile, anche perché questa settimana mi sono già presa della razzista invidiosa e non ho proprio voglia di difendermi anche dall'accusa di essere sessista (perché io mi spiegherò male, per carità, ma voi alle volte non capite proprio un cazzo!).
Quindi chiedo, seriamente, se scegliere di ricoprire un ruolo istituzionale (o simili) si concili con il fare la modella. Una modella, per altro, attempata, non una ventenne dalle turgide membra.
Me lo chiedo davvero, non per fare la spocchiosa, ma solo per capire come due ambiti così diversi possano coincidere.
Mi chiedo, poi, se per essere utilizzati da un marchio (o simili) quando non si è proprio avvenenti ma ci si considera solamente tali (e se ne è convinti, a giudicare da alcuni eventi, con una certa ostinazione), non si debba aver fatto qualcosa di ragguardevole.
In parole più alla buona, per essere scelti come testimonial di qualcosa, non si dovrebbe essere o belli o celebri (se non entrambi)?
Per esempio, Intimissimi non sceglie fisici teorici per promuovere le mutande e il CERN non fa distribuire dei flyer alla gnoccona di turno.
Con questo non voglio dire (è ovvio ma voglio essere precisa, non sia mai!) che non esista la fisica teorica gnocca, figuriamoci.
O che se non si possa essere intelligenti se si è gnocche.
Voglio solo chiedere come sia possibile essere scelti come "modello" se non si è modello di nulla.
Cioè, se voi vedeste una pubblicità con scritto "Margherita Treni per Zara", non vi verrebbe spontaneo domandarvi "E chi stracazzo è Margherita Treni??", magari in maniera più fine?
Perché a me verrebbe spontaneo, visto che Zara è una catena celebre mentre Margherita Treni, beh, chi stracazzo è?
Mi pongo queste domande perché, innanzitutto, il domandare è bello e poi perché voglio sinceramente capire se è la mia visione a essere errata o se, in questa città, siamo davvero proprio alla frutta.

P.S. Non sono invidiosa, non voglio fare la modella, non voglio fare l'addetta stampa: ho trent'anni e voglio fare ben altro.
Indi per quindi, non tediate il mio animo intollerante con obiezioncine da minorati.

lunedì 12 ottobre 2015

Il De Treno(ncisiamo!)

: "mentalità": lasciando perdere le definizioni imbarazzanti che ho trovato sui vari dizionari online, è l'atteggiamento con cui qualcuno affronta qualcosa.
Contiene "mente", che mi pare un po' pretenzioso, visto che generalmente è un approccio che rallenta le sinapsi e riduce il pensiero a una qualche categoria.
Comunque, le persone che salgono sui treni hanno differenti mentalità.
1. DARE FASTIDIO CONSAPEVOLMENTE. Propria, per lo più, dei ragazzotti che, per sentirsi grandi, rumoreggiano, si tirano le cose, si azzuffano, ecc.
2. DARE FASTIDIO INCONSAPEVOLMENTE.
Propria della categoria "abelinati", che parlano ad alta voce, camminano sbattendoti addosso i loro bagagli, guardano video su YouTube senza cuffie, tengono il cellulare al massimo volume e, quando si entra in galleria, urlano al telefono "Mi senti? Adesso?Mi seeenti? Mi seeeeeeenti?" non capendo che no, non ti può sentire, imbecille, perché sei infilato in una montagna e non c'è segnale. Tra gli abelinati, degni di nota sono anche quelli che, a vagone deserto, ti si siedono davanti, rubandoti ossigeno e spazio vitale.
3. LAVORO-GUADAGNO, PAGO-PRETENDO.
Propria di chi pensa che su un regionale puzzolente l'estrazione sociale valga qualcosa. Questi individui, spesso signorotte dell'alta borghesia che fu, cercano spazientite il vagone ristorante, pretendono di sedersi al loro posto numerato perché l'hanno prenotato (poi mi spiegheranno come ci sono riuscite, ah, vil danaro!) o, meglio, si infuriano perché ciò che differenzia la prima classe dalla seconda è solo un "1" appiccicato alla porta di vetro con lo scotch e non un egiziano che sventoli foglie di palma e offra loro caviale e champagne.
4. IO MANAGISCO! Propria di chi, con il suo operato, cambia e salva il mondo rigorosamente al telefono. "Sì, ascolta, ti ho appena mandato quella mail, dimmi se ci può stare il concept perché ne ho parlato con l'art e il tutto è problematico, dimmi la tua che poi facciamo il punto e contatto il soggetto, questo è un pesce grosso!" Mi chiedo sempre perché, poi, viaggi in treno e non con la bat-mobile.
5. I MENDICANTI. Non c'è molto da dire, sono zingari o tossici, o zingari tossici che, piuttosto di ripulirsi e andare a lavorare, si svegliano alle sei per barbarti la moneta.
6. I FURBI RIBELLI. Chi, per reale impossibilità o presa di posizione, pretende di viaggiare senza biglietto, dando vita a una bagarre con il controllore che, il più delle volte, equivale a far fermare il treno aumentandone il ritardo.
7. GLI STUDENTI.
Degni di menzione sono quelli che ripassano ad alta voce o sfruttano il tragitto per fare i compiti in gruppo, trasformando la carrozza in un carro bestiame.
8. LE DONZELLETTE. Ragazzine che si lanciano in lunghe disquisizioni su vestiti, unghie, extensions, il fighetto di turno, la zoccoletta di turno, e qualsiasi altro argomento da gallinacei. Talvolta non è un treno, è un'aia.
9. I BISOGNOSI DI ATTENZIONI. Vecchiette, provoloni, disagiati, ecc. Chiunque necessiti di disturbare, seppur brevemente, la tua vita nella speranza di migliorare la propria. Come se chiacchierare un'ora con una simpaticona come me potesse servire.
10. ...perché il dolce si mangia alla fine: I SOCIOPATICI. Il mio, come direbbe il manager, settore. Il mio ramo, categoria, regno.
Il sociopatico, il treno, lo chiama "il merda".
Il sociopatico ti odia a prescindere, che tu sia oggettivamente insopportabile o che tu faccia il minimo rumore, che tu mastichi, tiri su col naso, parli, ascolti, sfogli le pagine, respiri, esisti.
Il sociopatico è un intollerante e ciò che non tollera sei tu: come un intollerante alimentare necessita un menu particolare, il sociopatico necessita che tu sparisca dal suo raggio di azione.
Il sociopatico non dovrebbe essere obbligato a stare in mezzo alle altre categorie ma è povero e non può viaggiare in macchina, perciò sopporta.
A suo modo.
Poco.
Per niente.
Quanto lo odio, 'sto cazzo di treno.

sabato 10 ottobre 2015

Mipiace Facebook

: Facebook non fa più vedere chi mette mipiace ai post, neanche ai propri.
Zuckerberg, dopo aver distrutto migliaia di coppie, tenta di rimetterle insieme o, comunque, di preservare quelle esistenti (spesso nate grazie a lui).
Prevedo un boom di matrimoni e picchi demografici.
Zuckerberg, presto papà, presto Papa.

venerdì 9 ottobre 2015

Buon/giorno un cazzo

: scrivere "buongiorno" tutto attaccato è un vilipendio al vostro io? Al vostro proprium? Alla sostanzialità della vostra anima?
Oppure, in balìa di pulsioni anarchiche, mirate a boicottare la grammatica ladra ribellandovi al perfido sistema sintattico che schiaccia le vostre persone?
No, perché secondo la mia visione semplicistica, forse dovuta a una falla nella mia preparazione, siete solo bestie che vogliono far intendere, male, che la loro giornata sarà meglio di quella degli altri.
Vanitose, domperignose, bestie.

mercoledì 7 ottobre 2015

La mamma-bomber

: cosa c'è di meglio, per iniziare la giornata, di un dettagliato resoconto pappa-pupù della mamma bomber, dal quale emergono le presunte difficoltà cognitive del neonato che confonde gli orari?
Volano parole come "percezione del dolore", "immagine riflessa", "psiche" e "bioritmo".
Poveri bimbi, non possono nemmeno più cagare e mangiare contemporaneamente che sono subito casi di studio.

lunedì 5 ottobre 2015

A Lorenzo

: lo chiamano "disturbo mentale".
E lo accostano alla disabilità.
Alla faccia della disabilità, caro amico mio.
Vorrei chiedere a quelli che oggi non rispondevano alle tue domande in cosa, esattamente, non sei abile. O sei meno abile di loro.
Perché vedi, mio nuovo amico, se una ragazza che studia "teorie della comunicazione" non è in grado di capire il tuo linguaggio è lei che ha un handicap, non tu.
È lei che è nel posto sbagliato, non tu.
Sono le sue domande a essere sempre inappropriate, non le tue.
Ma cosa può saperne lei, povera bestiolina, di filosofia della scienza?
Le tue curiosità sono figlie di stupore, di meraviglia.
Sei un aristotelico, amico mio.
Mi hai detto cose di un'acutezza rara.
Peccato, per quegli ottusi.
E scusali, perché non comprendono.
Scusali, se ti disturbano.

mercoledì 30 settembre 2015

Iscriversi al Ku Klux Klan essendo senegalese

: rivolta popolare per il ragazzo che è stato buttato fuori dall'aula perché dichiaratamente gay.
Ora, poiché la mia battaglia per cercare di abituare le menti a ragionare correttamente non si placa, vi dico cosa bisogna fare prima di urlare il vostro sdegno.
E con "urlare il vostro sdegno" intendo "pubblicare link di siti che campano con le vostre condivisioni".
Bisogna valutare la situazione.
Dove andava a scuola il ragazzo?
In un istituto pubblico?
No.
Frequentava l'Ente Cattolico di Formazione Professionale.
A questo punto lo sdegno dovrebbe automaticamente dissolversi.
Perché?
Perché la Chiesa Cattolica, pur avendo al suo interno preti pedofili, spesso omo o bisessuali, non ammette l'omosessualità. Come, del resto, non ammette la ricerca scientifica.
Si può (e si dovrebbe) non essere d'accordo con questa politica di assurdità e falsità abissali e si può (e si dovrebbe) decidere di ignorare tutto ciò che riguarda il Vaticano.
Si può fare, contrariante a quanto si pensi.
A maggior ragione se si è omosessuali.
Se però tu, ragazzo gay, scegli di andare in una scuola cattolica di cui, se sei normodotato, avrai imparato a conoscere la limitatezza (non solo riguardo la sessualità ma anche la medicina, ecc), allora non sei più vittima ma carnefice di te stesso.
Si potrebbe obiettare che, essendo minorenne, sia stato obbligato a scegliere l'Ente Cattolico dai genitori.
Ma, a questo punto, quegli stessi genitori che hanno costretto il figlio a fare qualcosa che non voleva fare, hanno il coraggio e l'ipocrisia di passare per vittime.
Se l'avessero iscritto a qualsiasi altro istituto professionale questo non sarebbe successo.
E invece no.
Invece bisogna per forza scegliere di far parte di un meccanismo malato per poi lamentarsi di quella malattia.
Per fare notizia, scalpore.
La capite l'assurdità?

lunedì 28 settembre 2015

La mia ordinaria follia

: se il mio disturbo antisociale di personalità fosse più forte della mia razionalità, oggi sarebbe il giorno ideale per commettere una strage.
Una notte insonne.
La velocità di crociera di chi si sveglia presto perché non ha nulla da fare, se non sprecare un altro giorno.
Il viale straripante di immondizia lasciata da concittadini maiali che non reggono il weekend.
Le persone lente, con le loro camminate ciondolanti.
I pubescenti, riversi su quei cellulari da controllare ossessivamente.
Le altre culture, che si impongono rumorosamente.
Alle sette del mattino.
Il tabellone che segna un ritardo di trenta minuti.
Alle sette del mattino.
Un binario pullulante.
Alle sette del mattino.
Un vagone pieno di voci che raccontano cose inutili, fastidiose.
E parlano, parlano, parlano.
Alle sette del mattino.
Troppa anidride carbonica, per essere le sette del mattino.
La mia è una semplice allergia.
È come se un allergico alle api limonasse un alveare.
Tutti i giorni.
Ringraziate l'emisfero sinistro del mio cervello perché, se fosse per il destro, avrei già fatto fantasiosamente saltare questo treno di merda.

giovedì 24 settembre 2015

Test di medicina 2015: era ora!





: al test di ammissione a medicina, quest'anno, si sono presentate 53.268 persone e solo 25.579 l'hanno passato, meno della metà.
Rivolta popolare.
I dotti, che sputano i loro "studenti impreparati, non hanno studiato abbastanza".
Gli studenti, che hanno giudicato il test "impossibile" e "assurdo".
I complottisti, che dicono che l'anno scorso il test era troppo facile e ha permesso a troppe persone di entrare in facoltà, quindi quest'anno hanno dovuto fare un taglione, fuck the system.
E quelli che "il test era troppo difficile. Chi l'ha passato, o lo tentava per la quinta volta, o era un raccomandato, o ha avuto culo".
Ma perché?
Perché, semplicemente, non si può ammettere di non essere stati all'altezza?
Io ho provato a farlo, il test. Non l'avrei passato. Avrei usato tutti i minuti per le domande di logica e, comunque, le altre di chimica, biologia, ecc, non le avrei sapute. Di cultura generale ce n'erano due, quindi quest'anno non si può dire che abbiano chiesto a un futuro medico ciò che non è tenuto a sapere.
Non l'avrei passato né a 18 anni, né a 29.
Ma io non volevo e non voglio fare il medico, mestiere per il quale, a mio personale e inutile parere, è necessaria una vocazione.
Se tu ce l'hai, il test lo passi, perché quel test è la missione della tua vita.
Se tu non lo passi, evidentemente, devi andare a fare altro.
Ma, soprattutto, se non lo passi, non devi rompere i coglioni a chi ce l'ha fatta.
"Impossibile", secondo Aristotele, è qualcosa che "non è e non può essere".
Il test è stato passato da qualcuno, quindi l'impossibilità decade.
Non possono aver avuto culo, o essere stati raccomandati, 25.579 individui.
Qualcuno sì, è ovvio e, per quanto grave, quasi naturale.
Qualcuno può aver avuto culo.
Ma qualcuno, porca Eva, è stato bravo.
Punto.
Gli altri l'hanno tentato e, grazie alla selezione, non faranno poltiglia degli organi di nessuno e sarà limitata l'incompetenza medica già dilagante.
Bene, finalmente.
Finalmente il "tentativo" non è più un valido atteggiamento con cui presentarsi a un esame.
Nel rispetto di chi ha un cervello e una passione che, al contrario delle molte braccia rubate all'agricoltura, meritano di essere premiati.
Che cazzo.

martedì 22 settembre 2015

Nel '42!






: ci sono quelli che "ma c'è ancora gente che guarda Miss Italia?"
Ci sono quelli che "Oddio, che gaffe! Come si può dire una bestialità del genere? La guerra è una cosa seria!"
Ci sono quelli che "Beh, lei è bellissima!"
Ci sono quelli che "Maronn 'e cess!"
Ci sono io, che ho un'opinione indelicata dei concorsi di bellezza in generale e delle ragazze che non ci provano nemmeno a far funzionare la trasmissione sinaptica e vincono le loro fasce mantenendo un serafico sguardo bovino.
(Ma è un'opinione, non la regola aurea, forse dovuta al fatto che io non rientrassi in quel gruppo di bambine che "voglio fale la modeeella!")
Ma ci sono anche quelli che pensano che la gaffe sia "il '42".
E sono loro, ragazzi, più che le miss (che non aspirano certo a ipotizzare una nuova teoria cosmologica) da trucidare.
Perché chi prende per il culo lo stolto, essendo esso stesso stolto, è ancora più fastidioso dello stesso stolto.

Follow the white rabbit!




: io studio filosofia. (Ma no?)
In particolare, studio quel ramoscello di filosofia che si chiama "analitica".
Il che, in modo spiccio, significa vivere di ragione, linguaggio e logica.
Ieri, alle giostre di Casale, c'era la classica bancarella che vende animali in gabbia e ci siamo innamorati di un coniglietto che avrei voluto prendere.
Poi, dopo un'attenta analisi, il mio parere tecnico è stato che non avrei mai alimentato questo tipo di mercato, nella speranza che, un giorno, nessuno venderà più animali da tenere in gabbia.
E, soprattutto, dopo un'ulteriore analisi, ho convenuto che non avrei mai strappato un coniglietto dai suoi fratellini.
Ché chissà come soffrirebbe.
Oppure potrei prenderne due.
Ma quale fratello dovrei scegliere? Metti che poi scelga quello con cui va meno d'accordo.
Allora, cosa faccio, li prendo tutti e dieci?
Forse potrei.
Ma non sono un po' tanti dieci conigli?
Sì, sono tanti.
No, non li posso prendere tutti.
Allora ne prendo uno?
E se poi soffre?
Ma voglio davvero alimentare questo mercato?

Ecco la dimostrazione di quello che si chiama "loop".
E di quella che si chiama "fermezza", "ragione", "nervi saldi".

venerdì 11 settembre 2015

Ogni 11/09





: se esiste la metensomatosi, come sosteneva uno dei miei padri spirituali quando era giovane, io chiedo ufficialmente al coordinatore dell'Universo di farmi reincarnare in uno di quelli che oggi hanno pubblicato un video dell'undici settembre scrivendo:
"E continuano ad arrivare in Italia a nostre spese!"
Voi siete dei geni e io, invece che Aristotele, Cartesio e Leibniz, prendo voi come miei modelli.
Vi adoro.

giovedì 10 settembre 2015

JeSuisIlMaiale






: quando ero adolescente si manifestava per la pace, usandola come scusa per saltare la scuola.
Poi si manifestava per la Gelmini, usandola come scusa per saltare la scuola.
E così via con altre manifestazioni, usate come scuse per saltare la scuola.
Inutile dire che io abbia sempre detestato le manifestazioni (ma non saltare la scuola).
E detesto ancor di più chi dice che siano un diritto per difendere il proprio pensiero.
Ah, così avete un pensiero?
Buono a sapersi.
Com'è che questo pensiero si attiva solo in determinati momenti?
Quando vi fanno vedere la foto di un bimbo morto in spiaggia, allora tutti a protestare stendendovi in spiaggia.
Quando fanno saltare la redazione di un giornale, allora tutti a scrivere quattro cazzate sulla libertà di opinione con l'hashtag del momento.
Quando c'è la sagra del salamino d'asino, allora tutti lì con i cartelloni strappalacrime.
Indignazione a comando, solo quando gli altri la possano vedere, immortalare, ricondividere sulle loro bacheche.
Tutti a cavalcare l'onda mediatica.
Tutti a far valere il proprio pensiero solo quando lo fanno gli altri, ché non sia mai essere troppo out.
Dovreste stendervi ovunque, dovreste usare miliardi di #jeSuis e, soprattutto, dove eravate quando c'era la sagra della porchetta? Perché non avete manifestato? Cos'ha il maiale in meno dell'asino?
L'impatto.
Perché il maiale lo ammazzano ovunque, lo vendono ovunque, non arriva abbastanza al cuore e nessuno ci scriverebbe un articolo, sul maiale.
Sull'asino, beh, sì.
Io, per esempio, sugli asini ci scrivo i post.

giovedì 3 settembre 2015

Ai virgulti che non cresceranno





: la sensibilizzazione deve essere intelligente, altrimenti è strumentalizzazione.
Un'immagine forte colpisce un'anima (una mente o una coscienza) già sensibile.
Altrimenti è solo una stimolazione che arriva banalmente all'occhio, causando una sensazione destinata a dissolversi fra i nervi: un'emozione che dura un secondo, uno spasmo, un raptus.
Con tutto quello che leggo, tutte le velate minacce e le coltellate alle spalle, io non credo che ci sia un terreno fertile perché l'uomo compia un'inversione a U-mano.
Ci si ammazza virtualmente per un rigore, per un'idea, per un cibo, per denaro.
Ci si ammazza, non virtualmente, per un rigore, per un'idea, per un cibo, per denaro.
Ci si ammazza, comunque.
Non credo si abbia il diritto di usare a piacimento la foto di qualcuno morto, per sensibilizzare qualcun altro morto dentro.
Al primo l'anima è stata rubata, mentre l'altro se l'è venduta.
Non è così che ci si rialza, stiamo sbagliando.
Tutti.


mercoledì 2 settembre 2015

Docta Ignorantia





: un ivoriano ospite di un centro di accoglienza uccide una coppia di anziani e la figlia orfana va a urlare in TV.
Ora, se scrivi per un giornale di destra ti concentrerai sull'ivoriano che "ecco cosa viene a fare in Italia, prima sta in hotel con i nostri soldi e poi ammazza la gente!".
Se scrivi per un giornale di sinistra ti concentrerai sulla figlia che, invece di disperarsi per i genitori morti, va a indignarsi dalla D'Urso.
L'opinione cambia a seconda del datore di lavoro.
E le serafiche mandrie continuano pascolare.
E ruminare.
E pascolare.

sabato 29 agosto 2015

Passatempi nuovi






: voglio consigliare a chi è masochista come me, e gode nel rodersi il fegato leggendo l'ignoranza, un nuovo hobby:
andare sulla pagina di Simone Rugiati e leggere i commenti alle foto dei suoi piatti.
Scoprirete come il diavolo possa manifestarsi se vede un utilizzo, a sua detta, errato della bottarga di muggine.
Grazie Masterchef, per aver inculcato nella ghiandola pineale delle bestie onnivore la convinzione di essere critici gastronomici, quando sono cresciute a pane e merda.
Povero Rugiati.

giovedì 27 agosto 2015

Capodanno Alessandrino






: allora:
ho sempre sostenuto che il Capodanno Alessandrino fosse una gran figata e una bella intuizione che, fra l'altro, funziona da 12 anni.
Però.
(Porca di quella ladra).
Però, quest'anno, come l'hanno chiamato? "Notte magica".
Cioè, sul serio?
Cioè (porca di quella ladra), una cosa abbiamo di carino, di divertente, di "innovativo", che riesca a coinvolgere tutta la città, compresi i musoni, e cosa fanno?
La rovinano scopiazzando il nome dalla festa di un povero paese, che con quell'unica cosa carina, divertente, "innovativa", ci campa tutto l'anno.
E se glielo fanno notare rispondono, piccati, con qualcosa di molto simile a: "Cazzo vuoi, microbo di un paesello, noi siamo una città (che ha bisogno di magia perché soffre) e la nostra bella festa che dura da 12 anni la chiamiamo come vogliamo!"
Ma perché siamo sempre il bullo  sfigato che se la prende solo con chi non può suonarlo come una zampogna?
Ma perché, inoltre, trasformiamo in merda tutto ciò che tocchiamo?
Ma porca di quella ladra.

mercoledì 26 agosto 2015

Jobs








: mi chiedo se colui che amate tanto, colui che vi aveva consigliato di essere affamati e folli, avesse previsto che i telefoni dei poveri avrebbero avuto l'emoticon "fanculo" prima degli iPhone.

mercoledì 12 agosto 2015

P1,P2-C.







: il popolo è tornato a parlare di droga, cosa che mi rende immensamente felice perché mi riporta agli anni 90.
Quando io parlo, o scrivo, mi sforzo di usare la ragione, anzi, la logica aristotelica, che mi impone di utilizzare sillogismi (da due premesse deriva una conclusione).
Ora, per quanto riguarda l'attualità, cioè i giovani morti per droga:
Le premesse da cui si parte sono indicate qui sotto e le chiamiamo "minori", perché sono particolari.
Perciò il sillogismo autentico (che richiede una premessa universale e una particolare) è già bello e che fottuto.
"Fottuto" perché quando iniziamo un ragionamento di questo tipo le probabilità di sparare minchiate sono preoccupantemente alte.
Comunque, i due fatti accaduti (le nostre premesse) sono questi:

P1: è morto un ragazzo per droga al Cocoricò.
P2: è morta una ragazza per droga in spiaggia.

Ora, la conclusione più o meno corretta sarebbe:
C: qualcuno muore per droga.

La conclusione che date voi, i vari link e i vari "giornalini" è:
C: non è giusto che chiuda il Cocoricò perché la gente per droga muore comunque.

Capite?
È cercare di collegare cose che fra loro non si collegano.
È come quel gioco per bambini di un anno in cui bisogna infilare la stella nel buco a forma di stella: ecco, voi state cercando di infilare la stella nel buco rotondo.

Preoccupante, molto.

giovedì 6 agosto 2015

Dapprima!








: ieri ho fatto un giro in centro e mi si è stretto il cuore: non ci sono più negozi aperti, sono tutti sfitti, tranne le catene e quelli per "ricchi" (che vivranno per sempre perché l'alessandrino medio piuttosto muore di fame ma non si farà mai vedere mentre fa shopping da Terranova).
Ho provato dapprima (dapprima!) tenerezza per la mia città poi, ovviamente, mi sono incazzata.
Non sapendo con chi prendermela ho inveito dapprima (dapprima!) contro la Ritona, che è sempre un valido capro espiatorio: è indubbio che un degrado del genere non si fosse mai toccato, almeno da quando ho capacità cognitive.
Poi però, siccome massacro gli stupidi ma parto dal presupposto di esserlo io per prima, ho pensato:
visto che piagnucolo per i negozi chiusi, quando è stata l'ultima volta che ho comprato qualcosa in un posto che non fosse Zara?
Da quanto non mettevo piede da Strada o in qualunque altro negozio che ora ha chiuso i battenti?
Da anni.
Perciò io vorrei prendermela con la mia bella sindacona e la sua armata ma, purtroppo, la colpa non è SOLO sua.
La colpa è anche mia.
La colpa è anche nostra.
Diciamo, per amore dell'equilibrio, che noi ci siamo spinti sull'orlo del precipizio e la biondona si è limitata a darci il calcio nel culo per farci cadere.
O forse è lei che ci ha costretti a spingerci sull'orlo del precipizio.
O forse no.
O forse il mio discorso è solo esistentivo e non esistenziale, visto che tocca solo il piano ontico e non ontologico.
Sì, forse sto peccando, sto prediligendo la dicotomia soggetto/oggetto che ha luogo nel logos apofantico, quando so bene che dovrei preferire il logos ermeneutico.
È che a me l'approccio fenomenologico affascina, non posso farmene una colpa.

Allora, dai, faccio che dare la colpa alla Ritona e cazzomene.




domenica 2 agosto 2015

Cocoricò






: raga, JeSuisCocoricò pur'io, non sia mai.
È anche vero, però, che se io lascio aperta la porta del mio ristorante e ci si intrufola un topo, il mio ristorante chiude e io passo per una lerciona.
È una conseguenza logica, nonostante la colpa non sia mia e il ratto non l'abbia invitato io.
Non è che è sempre ingiustizia, governo ladro e uazzamanna.
Molte volte è solo sfiga.

I Barbapapà






: tutti in rivolta perché la 3 farà pagare il servizio "ti ho cercato" ben 70 centesimi al mese.
Cioè, sbocciate DomPéro nei privè, affittate le zozze per i weekend al mare, pare che abbiate tutti la barca, e vi indignate perché vi fanno pagare un servizio che, fra l'altro, potete disattivare?

BARBONI!

mercoledì 29 luglio 2015

Le "ospitate"







: mi rivolgo ai normodotati, cioè quelli con un QI nella media:
come vi sentite ogni volta che vedete quei video che i locali piazzano sulle loro pagine per pubblicizzare la loro serata in cui comprare una bestia che dice, per esempio: "Ciao, sono Aurora, vi aspetto il primo agosto al Banana di Salice Terme, venite numerosi!"?
Come vi sentite quando uno viene considerato Vip e viene invitato in un posto come ospite e retribuito, con il solo merito di aver "lavorato" al massimo un mese in televisione?
Cioè, dico, uno che va a lavorare tutti i giorni pur essendo sottopagato (o va a prendere il treno tutte le mattine alle sette per andare all'università) che pensa quando vede cose del genere?
Perché io penso cose brutte, bruttissime.
Penso cose che mi farebbero appendere in Piazzale Loreto, quindi magari me le tengo per me.
Penso anche che prenderei le teste dei gestori del locale, dell'ospite del locale e dei frequentatori del locale e le sbatterei le une contro le altre, come faccio con le noci, per vedere se ne esce qualcosa. Anche solo un grammo di materia grigia che li distingua dai vermi.
Ma io sono brutta e cattiva (e magari anche invidiosa, snob e razzista).

Ah, Aurora, sei "famosa" per averne presi più tu che un urologo, vai davvero in un locale che si chiama "Banana" e chiedi di venire numerosi?

lunedì 27 luglio 2015

Festa del pensiero, 17-18-19-20 settembre, Alessandria.





: la filosofia è la mia vita.
Ma non come quel "sei la mia vita" del classico uomo-gatto che poi ne ha altre sei.
È proprio la mia vita, l'unica che ho, l'unica che è diventata bellissima, proprio grazie alla filosofia.
E mi piacerebbe che questo amore per il sapere intaccasse anche un pezzettino della vostra, di vita.
"Amore per il sapere" perché, etimologicamente, questo vuol dire. Ma è, ovviamente, molto, moltissimo, di più.
Lo so che il "sapere" rimanda alla cultura e fa subito noia ma, no, non è solo questo.
È amore per il ragionamento, amore per la ragione. Amore per il pensare, parlare.
Ricordatevi che tutto quello che leggete e trovate minimamente interessante non è altro che un approfondimento di qualcosa detto da un filosofo.
Sono esistite persone davvero geniali, non come la Lucarelli.
Per esempio, quando dite "questo è il cuore del discorso" oppure "sei il mio cuore", ecco, potete farlo perché Aristotele ha intuito che il cuore è il centro: il cuore smette di battere e finisce la festa.
Così, solo per fare un esempio.
Oppure potete imparare a scoprire quando una persona mente. Questo sì, potrebbe interessarvi di più: Aristotele ha trovato un modo per dare al ragionamento una forma perfetta. Si chiama "sillogismo", un valido trucchetto per scoprire quante volte le persone accanto a voi pestano delle merde (verbalmente parlando) tentando di ingannarvi.
Vale anche per le amanti o gli amanti truffaldini.
Questo pistolotto per invitarvi a questa bella festa, una delle poche iniziative per cui mi sento di mettere la faccia, ma anche le ossa, il cuore, i polmoni e, soprattutto, quella cosa per cui Dio mi ha dimezzato la razione di tette: il mio encefalo.

FESTA DEL PENSIERO, 17-18-19-20 SETTEMBRE, Alessandria.

lunedì 6 luglio 2015

Tutti gli uomini per natura tendono al sapere. Come eri ottimista, caro mio.







: io, dal 2004, posso votare.
E io, dal 2004, voto.
Il "cosa" è secondario, ma il "come" è fondamentale.
Si chiama "ragionare".
Si chiama "votare con la testa e non con il cuore".
Non si vota a sinistra perché il nonno era partigiano e ci manca.
Non si vota a destra perché Hitler aveva quei bei baffetti da ragazzaccio.
Non si vota nostalgicamente il ricordo.
Si vota adesso, hic et nunc, in questo splendido periodo storico in cui ci è toccato vivere.
E si vota informandosi, leggendo i programmi e, perché no, anche seguendo quei quattro babaci su internet (ricordatevi che è nelle occasioni informali che esce la vera natura di ognuno).
So quanto questo tipo di informazione sia noioso e che sia meglio leggere "il manuale della perfetta casalinga cornuta" della Lucarelli però, sapete, la democrazia è questo che comporta: la partecipazione del cittadino, la responsabilità del cittadino.
Perciò è inutile che mettiate le bandiere della Grecia come profilo, quando voi italiani a votare non ci andate perché si fa di domenica e di domenica o c'è la partita o si va al mare o, meglio ancora, perché non avete idea di dove piazzare quella X.
Poi però siete gay, Charlie o la Grecia.

A volte ho il dubbio che non abbiate nemmeno la coerenza per fare la cacca sempre dallo stesso buco.
Chissà che alito.

giovedì 2 luglio 2015

E se avesse avuto le ruote?








: queste tifoserie pro-immigrati/pro-italiani mi stanno facendo perdere la pazienza (se mai ce l'avessi).
L'articolo "e se fosse stato immigrato?" riguardo al militare italiano che ha violentato la quindicenne (che è stato condiviso alla nausea) rasenta la follia.
Sembra che non si aspetti altro che venga commesso un crimine per vedere se l'autore mangi Pizza o Kebab.
Datevi, tutti, una regolata: non siete stati capaci a capire la differenza fra complemento oggetto e di termine alle elementari, figuriamoci se siete in grado di affrontare un tema così complicato come l'immigrazione.
Basta, continuate a fotografarvi quegli orribili piedi o quelle autostrade con la scritta "in viaggio per...".
Io continuo a sperare che, una volta o l'altra, vi portino a fanculo.

giovedì 18 giugno 2015

The Dope Show







: sto invecchiando davvero.
Da pubescente ero parecchio affascinata da Marilyn Manson: era così caro, tutto storpietto, pallidino, bruttarello, magro impiccato e ostentatamente ribelle.
Gli assomigliavo, in effetti.
Per questo avevo anche letto il suo libro in cui, mi ricordo chiaramente, campeggiava la descrizione del nonno che si masturbava in garage.
Ero comunque ben consapevole di quanto fosse costruito e, appunto, un prodotto per adolescenti che si stanno cercando: i veri anticonformisti, i metallari cattivoni, non li passano per radio e non vendono milioni di dischi.
A parte questo (non per forza uno deve avere il genio di Mozart per essere apprezzato, dicono) le sue canzoni mi piacevano, le sue cover pure, i suoi vestiti anche, perciò ho deciso di regalare i biglietti per il concerto di eri all'Alcatraz a Damiano.
Povero mondo, che delusione.
Non tanto per lui, bella stella.
Lui è sempre caro: photoshoppa la sua faccia sul corpo di Cristo nelle foto dietro al palco, si trucca, gracchia ancora come una dolce cornacchia, piazza qualche parolaccia qua e là e fa una pausa coca dopo ogni canzone.
Lui è prossimo all'andropausa, ninen, si è pure presentato con la giacca e la pashmina come un privettaro alessandrino qualunque.
Sono i fan, che avrei ucciso.
È sempre il popolo pecora che mi fa venire una certa nostalgia di totalitarismo.
Tu, pseudo rockettaro da due euro, che ti basta tatuarti la spalla, portare i capelli lunghi e fumare dove non si può per sentirti ribelle...
Tu, che odi il conformismo e lo dimostri vestendoti da fumetto, senza accorgerti di quanti foste con le calze a rete strappate e l'ombretto nero...
Tu, che sei seguace dell'anticristo e a te non la si fa, ma che ti fai fottere 40 euro per mezzora di concerto non di heavy metal ma di musica per bambini cattivi...
Tu...
... ti meriti i cinesi, le piogge acide e il mondo di merda.
Perché tu, e tutti gli anticonformisti di 'sto cazzo come te, questo mondo di merda l'avete creato.
E, fosse per me, non meritereste nemmeno di viverci.
Beautiful people un cazzo, caro Reverendo.
People di merda, come sempre.

sabato 2 maggio 2015

Posto di Bloc







: innanzitutto è Black Bloc, non Block.
Perché è solo una k, ma denota quanto moltissimi di voi postino e si indignino ma, evidentemente, non abbiano mai letto molto sull'argomento a me, al contrario, tanto caro: mi ci sono spaccata la testa nel lontano 2001 ed è proprio grazie a questo che ho iniziato a interessarmi di etica e imparato a scrivere in un certo modo, non aulico ma sicuramente diretto.
Ho comunque promesso a me stessa di non sprecare mai più nessuna parola sul tema polizia/delinquenza su Facebook perché l'ultima volta non avete capito e mi avete insultato, ma almeno una cosa la voglio chiedere:
sapete cosa succederebbe se un poliziotto si azzardasse anche solo a dare un calcio nel culo a uno di questi animali?
Che a quell'animale intitolerebbero un'aula in Senato e verrebbe ricordato come "martire", creando un movimento di folli nostalgici incappucciati per gli anni a venire.
La prossima volta che sento l'espressione "manifestazione pacifica di dissidenti", giuro, la molotov la porto io: i cortei servono solo da copertura a questi branchi di zombie rabbiosi, infetti, feccia e vergogna del mondo.
Cortei zeppi di "pacifisti", come il coglione che sta facendo il giro della rete: un minchia-cioè-bordello qualsiasi, resosi complice di una tragedia grazie al sintetico che si è calato.
Tossici che non sanno nemmeno più come si chiamano (forse davvero "Minchia-cioè-bordello"), figurarsi se sono in grado di manifestare contro un qualche ideale.
Se volete davvero esprimere il vostro antagonismo alla globalizzazione, all'Expo, ai potenti, agli Illuminati o al Gran Consiglio di Sticazzi Uniti, ragazzi, scrivete, parlate.
Qualcuno, se le vostre idee sono buone, vi leggerà.
Qualcuno, prima o poi, vi ascolterà.
Ma se non avete niente da scrivere, niente da dire, nessun buon motivo per rendere la vostra vita degna di essere vissuta, nessun valido progetto, nessuna dignità sotto quelle tute nere, nessuna mamma, nessun papà, nessuno che vi ami, nemmeno voi stessi, e le uniche cose che vi dissetino l'anima (se ne avete una) sono sangue e lacrime facili di quelli a cui avete incendiato macchine e negozi, sangue e lacrime dei deboli, non essendo voi abbastanza forti da costituire una minaccia per i vertici, fateci (e fatevi) un favore:
AMMAZZATEVI.

(Se no toccherà farlo a me quando salirò al potere e dopo la mia morte ci sarà il reato di apologia al Giadismo).