venerdì 29 gennaio 2016

Che idea Barbi(e)na!

: hanno fatto delle nuove Barbie, tra cui la Spilungona e la Curvy.
Io non ho ancora un'opinione ben formata su questo.
Credo comunque che, quando si parla a nome dei bambini, si debba "pensare da bambini".
A una bambina non gliene può fregar di meno che la Barbie sia figa: a lei interessa staccarle la testa, denudarla, chiedersi perché non abbia la patata e i capezzoli normali, farle diventare i capelli pieni di nodi e, soprattutto, GIOCARCI. E giocando, inventandosi storie pazzesche, impara.
Questo una bambina intelligente.
Poi c'è la bambina che si concentra sul fatto che Barbie sia diversa fisicamente da lei e, da grande, non vorrà avere il camper, fare la ballerina, la veterinaria, la commessa, l'astronauta, la scienziata, ma essere semplicemente figa. E di plastica.
Dipende dalla bambina, non dalla bambola.
Perché, altrimenti, se proprio vogliamo essere politically correct (noi adulti, eh, ché i bambini se ne fregano!) perché abbiamo paura di creare degli stereotipi, facciamo anche le Barbie con le orecchie a sventola, senza tette, con i capelli crespi e con il nasone.
Perché "allargare" e "accorciare" di un centimetro o "scurire" di due toni lo stesso identico modello è, abbiate pazienza, semplicemente da paraculi nei confronti delle mamme, non da persone attente ai bisogni dell'infanzia.
Che ci pensino i bimbi a 'sto povero mondo.

sabato 23 gennaio 2016

Family Day, che due Maroni!

: io ero per l'eugenetica. Sul serio.
Ero per l'impedire agli idioti di procreare. Con la forza.
Poi sono cresciuta (per non dire invecchiata), ho studiato un pochino, mi sono ammorbidita (forse per l'utero fremente e l'orologio biologico che lo assilla) e ho capito che da due idioti può nascere un cervellone e da due cervelloni può nascere un idiota.
Perciò, il mio progetto di selezionare la popolazione in base ai processi cognitivi andava abbandonato. Anche perché calpestava giusto tre o quattro diritti umani.
Per esempio:
- le quindicenni che non abortiscono perché si inventano di avere chissà quali valori e mettono al mondo bambini a cui fanno fare una vita di stenti;
- quelli che si sposano perché ci si deve sposare e poi vanno a puttane;
- quelle che a oltre trent'anni fanno figli perché le loro amiche li hanno già è perché le tutineeee, le scarpiiiine, e poi non hanno alcuna intenzione di curarli come si deve;
- quelli che non divorziano per il "bene dei figli" e rimangono insieme scannandosi;
- quelli per cui le mogli sono colf;
- quelle per cui i mariti sono conti correnti;
- e tutti gli altri che abbracciano i vari luoghi comuni che si chiamano "luoghi comuni" perché suonano banali e fanno cadere i coglioni ma, purtroppo, sono ben radicati nel nostro bel paese;
ecco, tutti questi per la me adolescente e di qualche anno fa, sarebbero stati innanzitutto sterilizzati, poi gettati in pasto ai maiali.
(Loro e tutta un'altra serie tra cui ClioMakeUp, ma è un'altra storia).
Pensavo veramente di tenere solo i cervelli buoni e uccidere tutti gli altri. Non è un vanto, ero semplicemente più giovane, più limitata e un po' estremista.
Adesso non la penso più così, ovviamente. O, almeno, non sempre.
Ognuno ha le sue idee e, quando vedo che ci sono ragionamenti proprio errati alla base, cerco di dare il mio contributo al mondo analizzandoli.
Ho perso molte persone per la mia arroganza e ho cercato di essere più tollerante.
Però.
Però me la rendete veramente ardua.
Capitemi, io sono come un ex tossico, se continuate a offrirgli l'eroina lo fate impazzire.
Non fate gli stupidini apposta, dai, non fate scatenare l'Hitler che è in me.
Non partecipate al Family Day, raga, sul serio.
Non dite cose come "La costituzione italiana riconosce i diritti della famiglia naturale fondata sul matrimonio", veramente.
È sbagliato. È sbagliato da tutti i punti di vista da cui decidiate di guardarlo.
Non aderite a queste manifestazioni solo perché il PD sostiene i gay e voi non siete del PD.
Vi prego, potete essere di destra anche senza essere coglioni, ve lo giuro.

mercoledì 20 gennaio 2016

Siamo tutti ambidestri

: nel 2016, utilizzare "frocio" come insulto è ridicolo e pure limitante, dato il ricco buffet di epiteti che abbiamo a disposizione.
Ma, perdonatemi, offendersi o farne un caso di stato è molto peggio.
Se ti offendi, il vero razzista sei tu.
Se ne fai un caso di stato, sei come il bambino sfigato che, quando si sente offeso, corre dalla maestra.

venerdì 15 gennaio 2016

Vietato camminare sui muri

: una volta, in un'aula di non so quale edificio, ho trovato un cartello con scritto:
"Vietato camminare sui muri".
Se hai una predisposizione per la masturbazione mentale (quella vera, eh, non quella da "Cioè, ti gggiuro, il mio problema è che pénzo troppo"!), questo cartello ti dà la possibilità di passare dieci minuti di folle allegria e dieci minuti di tenera razionalità.
Innanzitutto, ti permette di sviluppare tutta una serie di nobili riflessioni, tra cui:
1) il divieto ha un'estensione ridicolmente ridotta, perché dubito possa essere indirizzato a molte altre persone oltre a Spiderman e la bimba dell'Esorcista.
2) ha senso mettere un cartello per così poche persone? (È come fare una nota alla classe intera quando a disturbare sono solo due alunni)
3) effettivamente, sono così sicura che solo quei due possano camminare sui muri?
4) le capre tibetane potrebbero camminare sui muri, o hanno comunque bisogno di un altro punto di appoggio che non sia la superficie troppo liscia della parete?
5) i gatti? I gatti sanno fare tutto.
6) in ogni caso, gatti e capre tibetane non potrebbero, comunque, leggere il cartello.
7) quindi, per chi può essere quel divieto? Chi può camminare sui muri? Camminare, non strisciare. Il cartello sta pericolosamente scivolando nel buco nero del non-senso.
8) provo a camminare sul muro.
9) ho fallito.
Poi, essendo tu persona razionale oltre ogni misura, affronti seriamente l'affair "Vietato camminare sui muri".
Ok, avrebbero dovuto formularlo meglio, siamo d'accordo. E come divieto fa proprio cagare.
Però, secondo il "principio di carità", noi siamo tenuti ad interpretare l'altro partendo dal presupposto che sia razionale, non con il cervello completamente a puttane.
È ovvio, infatti, che il povero analfabeta non volesse intendere "camminare sui muri", ma volesse intimarci di non sporcare i muri con le scarpe, o qualcosa del genere.
Solo che, bella stella, essendo affetto da analfabetismo funzionale, non è riuscito a spiegarsi. Può essere colpa sua, come no. Bisogna (talvolta) cercare di capire: non siamo tutti studiati, caspita.
Evidentemente, se ha scritto così, è perché esiste un numero sufficiente alto di persone che trova divertente sporcare i muri. Tirando calci, o pestandoli per sbaglio. E lui, bel cuore, si è rotto i coglioni.
La morale di questa parabola è: quando leggiamo o ascoltiamo qualcosa che ci sembra folle, può essere che: o non abbiamo capito noi, o l'altra persona ha buone ragioni ma non gli strumenti per farsi capire. Possiamo ridere (o innervosirci) in un primo momento, ma poi siamo tenuti a "uscire l'intelligenza".
Insomma: chi è bravo, bravisca!

P.S.: la maggior parte delle volte, però, non è che io non abbia capito o che tu non abbia gli strumenti per farti capire, è che sei semplicemente idiota.

venerdì 8 gennaio 2016

Violenza non violenta

: mi appare nella home l'intervista a quella ragazza che ha postato su Instagram la sua foto dopo essere stata stuprata, una foto in cui piange.
Ragazza sudafricana, attivista contro la violenza sulle donne.
Praticamente è andata così: lei, dopo due giorni di malattia, va a trovare degli amici in un ostello.
Lì incontra un ragazzo ubriaco che ci prova con lei.
Lei lo bacia.
Lui le offre di fare la doccia insieme. 
Lei accetta, perché nel suo ostello non c'è acqua calda ed è stata malata.
Lui diventa violento. In che modo non si sa, però lei dice che l'ha fatta inginocchiare.
Ora, siamo tutti adulti. Sappiamo tutti quanto quella non sia violenza ma viuleeeenza, perciò non scomoderei questioni serie per una povera imbecille in cerca di notorietà.
Cioè, una viene stuprata e la prima cosa che fa è postare la sua foto su Instagram?
Una, che è attiva contro lo stupro, conosce uno e, pur comprendendo il suo stato di alterazione, si infila nella sua doccia?
Una spinge al limite la sua provocazione e si lamenta (su Instagram) della reazione?
Attenzione, non sto dicendo che la ragazza dovesse aspettarsi di essere stuprata visto che ha fatto la libertina: non sono militante nell'Isis, sento ancora sfrigolare le mie sinapsi. Sto semplicemente valutando il contesto della provocazione.
Lo so che siete sensibili agli argomenti "violenza sulle donne" e "violenza sulle persone di colore", quindi capisco che quando le due tematiche si accoppiano andiate in overdose di buonismo e non capiate più niente.
Però, ragazzi, occhio a quegli individui che cadono sotto il concetto di "attivista".
Io sono rigida, limitata e totalitaria e non faccio testo perché per me le "campagne" hanno senso se mirano a salvaguardare bambini, malati e animali (ma con moderazione) e chiunque altro non "sia causa del suo mal". Tutto il resto mi irrita fortemente e gli attivisti per me dovrebbero essere spediti nudi nella steppa siberiana.
Questa ragazza, perciò, dovrebbe essere spedita nuda nella steppa siberiana (tanto nuda lo è sempre per le sue campagne contro lo stupro perché "vuole essere libera di mostrare il suo corpo senza essere violentata").
Occhio agli attivisti, perché utilizzano tematiche serie e delicate per incanalare la loro follia e la loro mania di protagonismo.
Occhio a definirle "vittime".
Risparmiate la vostra solidarietà per chi la merita.

giovedì 7 gennaio 2016

Colonialismo anti stupro

: la sindaca di Colonia ha fornito alle donne una serie di regole da seguire per evitare uno stupro, visto che a capodanno c'è stata, a quanto pare, una molestia di massa.
Regole che rasentano l'imbarazzo. 
Ora, se fossi una misogina ottusa e ossessionata dal metodo induttivo, vi inviterei a non votare mai più sindaci femmine. Ma non lo sono (non sempre), quindi non lo farò. 
Però, cazzo, mi duole il cuore: perché quando ci sono "problemi" del genere non si interpellano i filosofi?
Va bene ostracizzarli per tutte le altre questioni.
Va bene che, se devi fare un catering, non chiami un filosofo.
Va bene che, se devi riqualificare un'area, non chiami un filosofo.
Va bene che, se devi ridurre l'inquinamento, non chiami un filosofo (così siete contenti, eh, stelle!).
Va bene che, se devi illuminare la città (almeno materialmente), non chiami un filosofo.
Va bene che, per molti, la filosofia sia considerata una perdita di tempo, utile solo a lavorare al Mc Donald's.
Va tutto bene, tesorini.
Ma se devi affrontare un "problema" a monte, porca di quella Eva, perché non interpelli qualcuno che spende la sua vita a rifletterci su?
Un filosofo ti aiuterebbe a evitare la figuremmerda di consigliare a una donna di "tenersi alla distanza di un braccio" da uno sconosciuto e di "stare vicino agli amici" quando è per strada.
E, se proprio vogliamo essere pignoli, senza la filosofia, col cazzo che capireste perché 2+2 fa 4. 

martedì 5 gennaio 2016

I buoni propo-siti di buon 2016

: ho letto tutti i buoni propositi che ho trovato su Facebook.
Erano lì, spiattellati davanti ai miei occhi, come quegli appartamenti senza tende. Cosa fai, non guardi?
Io adoro i buoni propositi: sono come i palloncini, durano il tempo di un "che bello!" e poi volano via. Per questo ora mi limito a guardare quelli degli altri.
Belli, i vostri.
Certo, alcuni sono già stati fottuti nei primi di gennaio, come quella che "Quest'anno mi regalerò un po' di felicità" e poi, il giorno dopo, era già lì che postava Adele dedicandola allo stronzo di turno.
Però, in generale, quest'anno (almeno a livello grammaticale) i buoni propositi erano davvero buoni. Probabilmente il sito, la pagina, ecc, da cui scopiazzate ha inserito più frame.
Solo, mi chiedo perché accanto ai vari "Voglio bastare a me stessa", "Voglio dedicarmi più tempo", "Voglio essere libera", ecc, non abbiate messo qualcosa che possa aiutarvi davvero a realizzare quei desideri.
Cioè, partite male.
Si percepisce il mood pesante, stucchevole, trituracoglioni oppure si percepisce un chiaro tentativo di non dire le cose come vanno dette per regalarsi una parvenza di raffinatezza.
Cioè, dai, "voglio essere libera"? Perché, nel 2015 ti hanno incatenato nella torre di un castello e fatto rosicchiare la dura madre dai corvi?
Non puoi semplicemente dire che vuoi essere zoccola?
Oppure, "voglio bastare a me stessa". Cioè, ce lo devi comunicare? Vuoi che ti illustri le proporzioni del cazzo che me ne frega se tu hai passato il 2015 a piangerti addosso perché il ragazzino che ti piace ti tratta male?
Dovreste partire diversamente: più tigri e meno gatti neri attaccati ai maroni.
Ma, in effetti non sono affari miei.
Anzi, vi ringrazio, perché se non ci fossero stati i vostri buoni propositi, le uniche cose che avrei letto mi avrebbero portato al tilt cerebrale e alla sicura lobotomia e sai che palle?
Perciò, buon anno, mie piccole e melense muse.