venerdì 29 luglio 2016

Devi prenderli tutti!

: collezioniamo i Pokémon come abbiamo collezionato i babaci di Star Wars dell'Esselunga.
Con ossessione tipicamente umana.
Perché, se vai a far la spesa e disgraziatamente te ne danno uno, poi la collezione la devi completare. Anche se non te ne può fregar di meno e manco sai chi cazzo sia Luke e perché abbia bisogno di forza.
Poi, per alcuni, questa ossessione sfocia in incidenti a volte ridicoli, a volte tragici. Per altri finisce lì.
Ce ne è mai fottuto qualcosa di Star Wars, se non per darci un tocco di brillantissima nerdità? No.
Ce ne è mai fottuto qualcosa dei Pokémon, al di là dell'effetto madelaine? No.
Però ci giochiamo, come abbiamo giocato a Ruzzle, ecc.
Cosa c'è di così terribile?
Il fatto che la gente vada dall'altra parte del mondo a cercarli, forse. Ma lì non è colpa della Nintendo, della massa che schiaccia o chissà cos'altro. Lì è colpa della ghiandola pineale fallata.
Non mi inquieta questo gioco, perché è un gioco. Anzi, mi diverte.
Trovo molto più inquietanti e fastidiose le varie teorie psicologiche, antropologiche o filosofiche a riguardo. 
Trovo inquietante chi non ha un'idea propria manco per sbaglio ma si sente in dovere di averla adesso.
Da un lato trovo urticanti i "bastian contrari per forza", quelli che dicono "no" perché sono fighissimi, ribellissimi, che non seguono la massa e poi si tatuano il simbolo dell'infinito.
Dall'altro trovo asfissianti i "sostenitori per forza", quelli stupefatti dal fenomeno, che filosofeggiano parlando di "realtà aumentata" e della svolta che questo comporta, infangando la mia categoria. (Infatti, per far scaturire un reale interesse filosofico, ci dovrebbero essere dei dettagli che mancano totalmente, ma non sto a tediarvi).
Inoltre, leggo ragazze sconcertate dal fatto che non ci siano più uomini interessati a loro ma interessati ai Pokémon: dolcezze, li avete "presi tutti" voi, fategliene prendere qualcuno anche a loro. Cedete il vostro motto "You gotta catch 'em all!".
Datevi una rilassata tutti, comunque.
Perché, se proprio vogliamo parlare di realtà, le minchiate che scrivete virtualmente mi si ficcano "realmente" nella corteccia visiva primaria e soffro per tre giorni.
Volete giocare? Giocate.
Non volete? Non fatelo.
Ma non pestate merde concettuali quali "la gente non tromba più", fornendo come giustificazione il fatto che YouPorn sia stata scalzata da PokémonGo nelle app più scaricate: se YouPorn era al primo posto, vo dì che 'un se trombava uguale!



giovedì 28 luglio 2016

La rivolta degli idioti

: siamo in guerriglia mondiale.
Non "guerra", perché la guerra ha una dignità semantica che mi sento di preservare.
Questa è guerriglia, un pasticciaccio.
È, probabilmente, un momento di quelli che servono all'umanità per riassestarsi (pensavate di poter andare avanti ancora per molto con i governi alla Renzi? Con le elezioni alla Trump? Con le guru di YouTube? Con i bomber? Dai, raga!).
È materia da "Come spiegare l'antropologia a tuo figlio": la civiltà, ogni tot, ha bisogno di una metaforica (o neanche tanto metaforica) saccagnata di botte. Succede da quando è comparso l'animale umano.
Sapevo che sarei stata tanto fortunata da trovarmi in mezzo a uno di quei momenti (nascere nell'anno di Chernobyl è sempre stato un grande indizio per tutto) ma, sinceramente, sono un po' delusa.
Speravo di assistere a una battaglia fra esseri umani ed esseri dotati di un'intelligenza superiore, quasi divina.
Esseri sadici, perfidi, alla "Saw".
Speravo di veder comparire dei monitor con dei pupazzi fighissimi che dicessero "Umani, vogliamo fare un gioco con voi!" e ci sottoponessero alle peggio torture mentali fino alla nostra esplosione cerebrale (tu chiamale se vuoi... perversioni!).
E invece niente.
Invece siamo in un clima di grossolano terrore, banale e stupido terrore.
Abbiamo paura che qualcuno ci sgozzi, ci spari o si faccia esplodere in punti a random del mondo. Abbiamo paura di morire completamente a caso.
Abbiamo paura di essere "pedine" di un gioco fra venali imbecilli, o imbecilli integralisti, o imbecilli in pieno delirio di onnipotenza.
Imbecilli, comunque.
Di chiunque sia la colpa, Isis, Usa, Sticazzi Uniti, l'intero popolo islamico, Candy Candy o che ne so, l'umanità media sta barcollando.
E in qualche modo mollerà, credo. 
Ma 'sto pippone per dire, alla fine, che mi dispiace un po' usare il 90% del mio tempo a studiare la mente umana (seriamente, eh, non come "La scienza dice..."!), a scervellarmi per capire me, Aristotele, Cartesio e gli altri, e poi accedo a internet e scopro che un uomo italiano, a piede libero, ha chiamato la polizia da una cabina telefonica alle 15,30 dicendo "C'è una bomba a Porta Nuova. Esploderà fra quattro ore. Trovatela!", manco avesse dodici anni e fossimo negli anni 90.
È questa la tristezza, la delusione: la guerriglia della pochezza, dell'insufficienza mentale. La rivolta degli idioti.
E la loro possibilità (logica? Fisica? Metafisica?) di vittoria.
Che culo.

martedì 26 luglio 2016

Je so pazz!

: io sono ignorante e, occupandomi di una materia che (a detta di quasi tutti) è utile solo a formare il personale dei fast-food, dovrei solo stare zitta.
Però.
Viene sgozzato un prete nella chiesa francese di Saint-Etienne-du Rouvray da due individui che urlavano "Daesh, Daesh!" (non "Pizza, Pizza!" o "Mucca, Mucca!" o "Unicorno, Unicorno!").
Ora viene fuori che un anno fa è stato arrestato a Parigi (nel silenzio generale) un algerino che stava pianificando vari attentati e nell'elenco compariva anche (toh, di'!) la suddetta chiesa.
La polizia francese ha avuto un anno per grattarsi i maroni in tutta tranquillità.
Ma ora, che è avvenuto quanto già annunciato, dichiara lo stato di calamità e, contemporaneamente, dice che l'"attentato" è stato un mero raptus di due squilibrati.
Come dire, siamo in pieno allarme terrorismo ma ogni tragedia che avviene non ha matrice islamica, assolutamente no!, è solo opera di pazzi.
Quindi?
C'è un allarme terrorismo o c'è un'epidemia di follia?
C'è un reale "problema" islamico o semplicemente è il caldo?
Lo chiedo perché io sono bipolare, sono continuamente a rischio schizofrenia e vorrei, almeno, avvertire chi ha a che fare con me di scappare il più lontano possibile!

martedì 19 luglio 2016

Guardate che poi arrivano i trenta!

: avrei voluto che qualcuno mi avesse detto "Guarda che poi arrivano i trenta!", altro che Babau.
Leggi, ché poi arrivano i trenta!
Studia, ché poi arrivano i trenta!
Costruisciti, ché poi arrivano i trenta!
E fa' che le fondamenta siano solide, ché poi arrivano i trenta!
Ma non me l'hanno detto e ho gingillato.
Così i trenta sono arrivati e, sì, sono mostruosi.
Perciò ora lo dico io a chi non ci è ancora arrivato: guardate che poi arrivano i trenta!
Pensateci a cosa mettere il venerdì sera, perché alla vostra età è importante anche quello, ma fate in modo che non sia la vostra unica preoccupazione.
Perché poi arrivano i trenta.
Perdete tempo con Instagram per cercare il selfie perfetto, ma provate ad accompagnarlo con una frase vostra e non di qualcuno che credete Oscar Wilde e invece non lo è.
Perché poi arrivano i trenta.
E con i trenta l'occhio si spegne, la chiappa cede, la tetta (se ce l'avete!) si affloscia, iniziando un infinito-fino-a-quando-finisce decadimento.
Io le vedo le persone vuote su Instagram, quelle che non hanno altro da offrire se non la chiappa o la mise: a vent'anni fanno piacere, oltre fanno tristezza.
So che a vent'anni non ci pensate a riempire quei crani e investite tutte le vostre energie nelle pose a tre quarti.
Ma, davvero, guardate che poi arrivano i trenta!

venerdì 15 luglio 2016

Che facciamo?

: non puoi bloccare l'atto terroristico di un singolo folle insospettabile che decide di svegliarsi un mattino e sparare in una scuola.
(E su questo avrei da ridire, perché gli indizi ci sono sempre, è che noi diamo retta alle mamme, ai buoni, ecc. Ma facciamo finta che la gente impazzisca da un momento all'altro).
Il terrorismo seriale, invece, lo puoi bloccare.
Perché è organizzato, comunica su internet, manda video, si allena alla luce del sole che manco Rocky.
Se non lo blocchi, è perché non vuoi.
Io non voglio credere che un branco di pecorai tenga in scacco il mondo.
Hanno i processi cognitivi dei bonobi, non si sono evoluti.
Preferisco credere che il mondo voglia farsi tenere in scacco perché fa comodo, per soldi o per questioni che non comprendo.
Preferisco crederlo perché in una parte di mondo io, contrariamente a quanto si possa pensare, ho fiducia.
Ho fiducia nel mondo che ha fatto nascere Aristotele, Einstein e Alda Merini (sì, lei!).
Preferisco pensare che il mondo sia venale e non stupido.
Son gusti.
Il problema è: che si fa?
Che facciamo noi?
Perché, non so se l'avete notato, ma stanno accuratamente evitando l'Italia girandoci intorno.
Forse perché il dolce si mangia alla fine, forse perché siamo collusi con loro come siamo collusi con tutto ciò che di più marcio esiste, non so.
Ma, aldilà di pensare al nostro paese, qualcosa dobbiamo fare.
Cosa?
Non so.
La punta di follia che è in me suggerisce di eliminare la gramigna, come faceva mia nonna in campagna.
Perché è vero che tutte le religioni sono pericolose, ma se non vedete che l'Islam lo è di più, raga, avete un problema. Ed è più pericoloso per un insieme di fattori che non sto ad elencare. Poi, è chiaro, gli atti terroristici non provengono dall'Islam moderato. Ma siamo sicuri che ci sia un Islam moderato? Boh.
Tutti abbiamo un difetto più grosso degli altri e il mio è la tendenza al totalitarismo. Ma la sedo, la blocco.
C'era un tempo in cui volevo buttare benzina sui campi rom e bruciarli, perché ero fermamente convinta che quelle persone, che vivono da parassiti pesando sulle vite degli altri e rosicchiandole con i loro furtarelli, non meritassero di vivere.
Sono cambiata, per fortuna.
Ma in me c'è sempre una vocina che suggerisce di eliminare i problemi alla radice.
Appunto, qua la radice dov'è?
È vero che la cellula principale da cui proviene il tutto è formata da pecorai, ma poi ci sono anche ragazzi cresciuti all'occidentale.
Chiudere le frontiere non so quanto convenga.
E comunque non sarebbe definitivo. Come buttare il bygon negli angoli della casa quando le blatte ti hanno infestato le fondamenta e l'interno dei muri.
Forse ha senso in paesi in cui la legge vale qualcosa ma in Italia, raga, se il poliziotto vede cento euro non capisce più niente.
E poi, ci barrichiamo in casa quando gli zombie ci picchiano sulle finestre? Quando infestano i mari?
Non potremo più andare in Sardegna?
Son problemi.
Quindi? Che si fa?
Raga, forse l'entità ha dato retta a Miss Italia e ci ha dato la guerra mondiale.
Ci deve essere qualcosa che possiamo e dobbiamo fare (oltre a non sparare cazzate e a educare i nostri figli!) ma non so quale sia.
Mo' ce penso e vi risolvo 'sta bega.

mercoledì 13 luglio 2016

Il Buongiorno Gramo di Gramellini

: inizio a non tollerare più la smielata retorica. Non sui giornali.
Credevo che i trenta mi avessero ammorbidita, ma in realtà mi sono inacidita (possibile?) ancora di più.
Non si scrive un articolo del genere.
Non si scrive per il rispetto delle persone morte.
Perché quando muoiono delle persone per un errore tipicamente umano (o una tendenza tipicamente umana) su un giornale si dovrebbe analizzare quell'errore.
E basta.
Per i fronzoli ci sono (e fortunatamente, eh!) i libri, i blog, ecc.
Un buongiorno del genere lo si dovrebbe dare, nel 2016, solo su Facebook: è stucchevole.
Può piacere ed è bene che piaccia, ma è un qualcosa di fuorviante.
Senza contare che, a livello argomentativo, la domanda "L'Italia è quella del binario unico o del fiume di donatori?" non ha senso di essere posta.
Molto semplicemente perché, alla vivida luce dei fatti, l'Italia è evidentemente tutte e due le opzioni.
L'Italia è sia terra di imbarazzo che di solidarietà, una non esclude l'altra.
E il problema, è, appunto, proprio quello: è romantico vedere l'unità di un popolo nel disastro; è inquietante continuare a vedere disastri.
La metafora dello specchio ha senso quando c'è una contraddizione in essere (tecnicismo, colpa mia!): per esempio, quando c'è un fiume di donatori e contemporaneamente NON c'è un fiume di donatori. Che ne so, se ci fossero donatori per un terremoto e non per un disastro ferroviario.
Quindi, la metaforaccia su cui si basa l'articolo rende l'articolo un articolaccio.
Le ultime righe sono state un becero virtuosismo, dimenticatele.
Il punto è che, caro Massimo, tu mi piacevi molto e i tuoi libri sono belli, ma in alcuni momenti ci vorrebbero le cinghiate, non le caramelle.
Un giornalista non dovrebbe indorare la pillola, dovrebbe infilare dei grossi suppostoni.
Secondo la mia idea di mondo fantastico, almeno.

venerdì 8 luglio 2016

Il "come"

: ieri mi chiedevo, con un barlume di fiducia nell'essere umano, come fosse possibile che qualcuno non condannasse senza alcun dubbio l'ultrà che ha ucciso il nigeriano a Fermo. Mi chiedevo come fossero possibili opinioni di grazia verso di lui.
Perché, ancora oggi, ce ne sono, eh.
Ci sono opinioni che fanno trasparire un "Sì, l'ha ucciso, ma...".
Voglio dire, ci sono casi (non moltissimi) in cui sembra che non ci debbano essere dubbi sullo scagliarsi, concettualmente, contro un assassino: quando qualcuno confessa di avere brutalmente ucciso un bambino, per esempio.
Il caso di Fermo mi sembrava altrettanto "facile": non puoi essere così bestia da chiamare "scimmia" la moglie di qualcuno e poi ammazzarlo. E non puoi uscire indenne dall'opinione pubblica. Easy, no?
Quindi perché leggevo opinioni titubanti?
Perché la gggente non era disgustata dall'ultrà ma tentennava?
Perché leggevo cose come "Sì, fatto terribile, ma l'immigrazione buuu!"?
(Al di là delle varie savianate, tommasate, gramellinate, per cui Emmanuel l'abbiamo ucciso tutti, che potrei anche apprezzare ma il momento ora non è retorico!)
Come si fa a pensare, in questo caso, "Sì, ok che lo ha ucciso a sprangate, ma..." ?
Come si fa a cercare un qualche movente diverso dal becero razzismo?
L'ho capito.
Per il modo in cui le fonti di informazione che abbiamo ci hanno presentato il fatto.
Ora, io ho la tendenza a pensare che, in questi casi, la migliore fonte di conoscenza siano i nostri occhi: se non vediamo, mozziamoci la lingua.
Ma, siccome qualche cenno di epistemologia mi è stato inculcato, so che possiamo farci andare bene anche la cara testimonianza, se non proviene proprio da interdetti.
Quindi, yeee, leggiamo i giornali.
Ecco, per il caso di Fermo, i giornalisti hanno lavorato proprio male.
In tutti gli articoli che ho letto, la ricostruzione del fatto faceva rabbrividire:
- ultrà chiama "scimmia" la moglie di un nigeriano.
- il nigeriano REAGISCE agli insulti/ DIFENDE la moglie.
- ultrà lo ammazza con una spranga.
Basta.
E da questo si scatena un putiferio mediatico.
Ma vi sembra che ci siano informazioni sufficienti?
Come cazzo li scrivono 'sti articoli?
Cosa vuol dire che "reagisce agli insulti" e "difende la moglie"?
In che modo, caspita?
Sarà ben importante, no?
Perché non salta subito all'occhio quanto manchi una parte fondamentale?
E se, all'insulto, il nigeriano fosse diventato, con ragione, una furia implacabile?
E se l'omicidio fosse stato una degenerazione?
Non si sa. È difficile, forse implausibile, ma non si sa.
Poi, certo, rimarrebbe comunque una vittima di una bestia, un razzista di merda il cui processo cognitivo si è arrestato alle elementari quando, sicuramente, gli altri bambini non lo facevano giocare a calcio e da adulto è diventato un ultrà per riscattarsi.
Ma il fatto non è per nulla chiaro.
Di nuovo.
Non abbiamo elementi sufficienti.
Solo che si parla di migranti e ultras con daspo, argomenti caldi, e l'importante non è informare ma fare i dindi.
Non caschiamoci, perché con le nostre condivisioni, siano esse strappalacrime, intelligenti o idiote, facciamo friggere il mondo.


Non scrivere cagate!

: vi siete mai chiesti come funzioni la mente umana? Se esista una mente umana? Se sia sinonimo di "anima"?
Dove risieda? Nel cervello? In tutto il corpo? Nell'ambiente?
Penso di no.
No, non ve lo siete mai chiesti.
E lo penso perché (ha ragione chi me lo dice continuamente!) non ho fiducia nelle cognizioni dei più.
Badate, sono comunque domande prive di risposta, quindi alla fine l'assassino potrebbe essere tanto il maggiordomo quanto il giardiniere.
Ma sono domande che servono per non incappare in quelle che, sicuramente, sono cagate concettuali.
Ogni volta che viene commesso un omicidio, qualunque movente esso abbia, passionale/razziale/razzista/economico, voi vi fate una bella cagata concettuale: buttate fuori tutto, una bella scarica e via, pronti per un nuovo argomento.
Perciò, quando c'è un trend topic, che sapete già che vi farà venire un'irrefrenabile voglia di buttare fuori, non potreste prendere quello che è l'equivalente virtuale di un imodium preventivo, cioè spegnere l'internet?
Perché per me, leggere quei post, equivale a vedervi andare in una piazza gremita di persone, tirarvi giù i pantaloni e farvi una bella cagata davanti a tutti.
Non si fa, su, la cacca si fa a casa propria, chiusi nel proprio bagno.
Quindi, dai!, prendi anche tu l'imodium: non scrivere cagate!

domenica 3 luglio 2016

Zaza chi?

: volevo far finta di niente perché sono anni che devo far finta di niente per quanto riguarda il calcio.
Perciò volevo continuare.
In generale, faccio finta di niente su questa abitudine snervante che avete di salire esclusivamente sul carro dei vincitori.
Faccio finta di niente sulla "professionalità" con cui ne parlate, come se poteste capirne i meccanismi sottostanti, ecc, come se la sapeste lunghissima.
Faccio finta di niente sul vizio di trattare come idolo qualcuno solo quando fa gol e di coprirlo di merda quando non lo fa.
In particolare, cioè per gli Europei e per la partita di ieri, faccio finta di niente sul fatto che due pirloni con pochissimi gol all'attivo si siano comportati come fenomeni e si siano comportati come fenomeni perché voi glielo avete permesso con le vostre millemila condivisioni su internet: internet, lo ripeto quotidianamente, dà onnipotenza, perciò due minchioni qualsiasi possono fare gesti e balletti per prendersi gioco degli altri.
Faccio finta di niente perché così è, se vi piace.
Ma su una cosa non posso proprio far finta di niente: perché continuate a scrivere che Zaza è "figo"?
Scrivete "Sarai pure bello ma...".
Raga, Zaza è un cesso.
Ora, se vogliamo dire che si ciula una figa (altra fenomena di internet senza competenze né altro che voi avete contribuito a rendere dea) diciamolo.
Ma non è che se uno mischia fluidi corporei con un altro ne assume le caratteristiche, eh.
Zaza è brutto e cattivo.
Manteniamo vivo il nostro approccio infantile alla vita almeno in questo caso.