giovedì 29 settembre 2016

29 settembre: piango e rido perché sono bipolare!

: l'"Accadde oggi" mi ricorda che qualche anno fa avevo pubblicato "29 settembre" di Battisti-Mogol (quanta originalità!) manifestando il mio disagio a riguardo: è una canzone che mi irrita.
È bella, ma ha un testo irritante.
"Seduto in quel caffè, io non pensavo a te. Vedevo il mondo che girava intorno a me".
Quindi c'è una fantomatica donna a cui Battisti è in qualche modo legato.
Al bar, però, ne arriva un'altra:
"Poi d'improvviso lei sorrise. E, ancora prima di capire, mi trovai sotto braccio a lei, stretto come se non ci fosse che lei".
-Poi vanno al ristorante, a ballare e a casa a ciulare (non specificato, abduzione mia!)-
Il mattino dopo:
"Mi son svegliato e... e sto pensando a te!"
"Ricordo solo che, che ieri non eri con me."
"Il sole ha cancellato tutto. Di colpo volo giù dal letto."
 "E corro lì al telefono, parlo, rido e tu, tu non sai perché.."
"T'AMO, T'AMO e tu, tu non sai perché".
E via, in preda all'isteria fino a circa 3 minuti e 29.

Cioè, sentite una roba, voi due, mostri sacri della musica italiana.
Questo ricciolino, ubriaco frascico, conosce al bar una povera sfigata dal bel sorriso.
Fa tutto l'innamorato, la porta a destra e a sinistra per la città illuminata.
Presumibilmente, se la quaglia per tutta la notte.
Poi al mattino si sveglia, coi postumi della sbornia, e si ricorda di essere sentimentalmente legato a un'altra.
Dice che non si ricorda nulla della notte scorsa, solo che lei non era con lui. Ah, vecchio volpone.
Così va al telefono (N.D.G. Spero che non fossero a casa della ragazza del bar perché se no questa ha pure finanziato la telefonata) e la chiama.
Piangendo e ridendo, come ogni bipolare che si rispetti, le dice che l'ama.
Tu non sai cosa ti ho combinato la notte scorsa, ma io comunque ti amo!
Ah, beh, certo.
E, intanto, la ragazza dal bel sorriso dorme nella stanza accanto.
Certo, potrebbe anche essere che Battisti si sia comportato così perché la sua amata era così stronza e refrattaria al suo amore da costringerlo a ubriacarsi per superare la vita.
Ma, comunque, questo non lo autorizza ad andare in giro per il mondo a fare l'innamorato.
Ma, comunque, la ragazza dal bel sorriso dorme nella stanza accanto.
Lei, in qualunque modo la interpretiamo, è sempre lì che se la dorme inconsapevole.
E l'altra, con tutta probabilità, si riprenderà il bipolare Battisti.
Cioè, questo cretino si atteggiava "quasi come se non ci fosse che lei".
Va al ristorante e a ballare abbracciato a lei, "quasi come se non ci fosse che lei".
E poi, presumibilmente, da come se la canta allegro, la passa liscia.
Mogol, ma vaffanculo, va'.








martedì 27 settembre 2016

Eunuchi urlatori

: sto percorrendo allegramente via San Giacomo della Vittoria quando, al mio passaggio, un uomo su un furgone nella viuzza perpendicolare (via Piacenza) attacca a sbraitare perché, evidentemente, ha troppa fretta per aspettare che passino tutte le macchine, essendo lui Batman e dovendo salvare la nostra città.
Io gli faccio segno, all'italiana, di darsi una calmata (con la manina aperta piatta che va su e giù).
Così lui, sgommando, mi segue e mi si affianca per urlarmi contro.
Io gli consiglio, sempre all'italiana (con la manina aperta di taglio che va su e giù), di "andare".
Lui continua a sbraitare, senza andarsene.
Così, siccome non mi piace parlare attraverso un vetro, scendo per un romantico tête-à-tête.
Lui se ne va, lasciandomi lì, sola, e mandandomi in bianco.
Che becera metafora della vita.
Più uno ha il pene piccolo, più urla.
E, conscio delle sue micro misure, quando arriva il momento clou, in preda all'ansia da prestazione, scappa.
Ma non avevamo detto che le misure non contavano?

(Sono conscia del fatto che "più uno ha il pene piccolo più urla" non sia una verità assoluta. Gne gne)