sabato 11 febbraio 2017

Forse hanno capito "tortelli"





: c'è questa macula cieca nella mia mente che non mi permette di essere razionale quando si tratta di "rivolte studentesche": sono a favore della repressione.
Non so come mai, me lo chiedo dal 2001.
Potrebbe essere perché credo nella libertà di opinione ma solo quando l'opinione è intelligente.
Potrebbe essere perché credo nella manifestazione pacifica e non c'è nulla di pacifico nell'occupazione di un edificio.
Potrebbe essere perché trovo particolarmente irritante rivoltarsi per il riscaldamento, per i tornelli in biblioteca, ecc, e non per tutto il resto.
Non so, comunque, perché io sia così poco tollerante con queste bestie rivoltose.
È un mio limite che spero, un giorno, di poter pensare di superare* (o forse no).
Strano, eh, perché io amo i diavoli e sono spesso il loro avvocato.
Forse detesto i manifestanti rivoltosi perché non sono diavoli ma "poveri diavoli", che fa un po' sfigato e a me piace l'eccellenza, anche nel male.
Boh, non so.
So che, invece, poi avete le idee chiarissime su con chi e contro chi schierarvi e vi ammiro per questo**: attualmente la mia opinione su Bologna è un pendolo che oscilla fra un DUX MEA LUX e un ACAB.

P.S. Ho sempre usato il termine "rivoltosi" e non "ribelli". Spiegare questa scelta sarebbe un insulto nei confronti dei miei contatti intelligenti.

*"Spero di poter pensare di superare" = giadismo.
** Non è vero che vi ammiro, vi compatisco. Ma tanto non siete arrivati a leggere fin qua.

venerdì 10 febbraio 2017

A Michele







: chi ha una mente semplice, che produce pensieri semplici, avrà anche dei desideri semplici.
Desideri semplici, facilmente realizzabili.
Un lavoro ordinario, una fidanzata ordinaria, una casa ordinaria.
Questo è facile da raggiungere, se si è ordinari.
Ed è bellissimo, forse, essere ordinari.
Ma non tutti lo sono: alcuni sono stra-ordinari.
Che non significa per forza avere superpoteri ed essere pieni di figa, significa semplicemente "essere fuori dall'ordinario": la patatina Vertigo che ti capita in mezzo alle solite è, in quel senso, straordinaria.
Le persone in quel senso straordinarie sono quelle che non hanno menti semplici che non producono pensieri semplici e che non avranno desideri semplici.
Non avranno come unica preoccupazione l'abbinare la calza alla pochette, il ricevere più di cento like, il postare la foto in un posto figo per essere considerati, di rimando, fighi: avranno altri pensieri. Non migliori, solo "altri".
Michele, il ragazzo morto suicida, era una persona straordinaria.
Non perché si è suicidato, come quei cantanti del cazzo che considerate fenomeni, ma per quello che ha scritto, per come l'ha scritto.
E, se la nostra mente è ordinaria, non possiamo capirlo.
Non so se per colpa nostra, della genetica, di Dio, o di chissà cosa.
Ma, se siamo ordinari, Michele non possiamo capirlo.
Se abbiamo raggiunto tutto quello che volevamo dalla vita, grazie al papi che ha finanziato i nostri sogni ordinari prodotti dai nostri pensieri ordinari, o grazie alla nostra mente ordinaria che ha prodotto ordinarie aspettative, non possiamo capirlo.
E quando non capiamo una cosa, porca di quella puttana, stiamo zitti.
Ah no, un momento: tacere quando si dovrebbe, in effetti, è per menti straordinarie.
Quindi, niente, continuiamo a parlare, ché siam furbi.