venerdì 29 settembre 2017

MAstocazzo!





: in (ad) Alessandria è stato arrestato un imprenditore sessantenne perché adescava minorenni su Facebook e offriva loro soldi per prestazioni sessuali.
La rete mandrogna è infuocata.
Perché è infuocata?
Perché viviamo in una società in cui le ragazzine sono disposte a vendersi non per piacere ma per comprarsi un telefono con cui postare le loro già rifatte membra su Instagram?
No.
La rete è infuocata perché "lui sarà un maiale, MA loro sono puttane!".
Come dire: ha pagato solo lui con l'arresto nonostante loro siano troiette.
Sì, loro si sono prostituite: accettare qualcosa in cambio di un atto sessuale è prostituzione.
Quindi, secondo voi (voi generico!) dovrebbero essere punite anche loro.
O, in alternativa, si dovrebbe alleggerire la pena al tizio.
1. Questo è errato. E non so più come ripeterlo:
PROSTITUIRSI NON È REATO.
Lo è sfruttare la prostituzione, cioè obbligare qualcuno a prostituirsi per qualsivoglia motivo o "beneficiare" in prima persona di quelle prestazioni.
La legge punisce i puttanieri e non le puttane, fatevene una ragione.
2. E se anche le ragazzine lo avessero "provocato" con le loro foto audaci?
Brutta notizia: pazienza.
La minigonna e le foto da zozza, considerate "provocanti", non c'entrano nulla con ciò che provocano. Ciò che provocano viene punito, non il contrario.
Una minigonna, di per sé, non dice "Fammi tua!".
Le foto da zozza non dicono "Penetrami e dammi dei soldi!".
3. Vi chiedo un favore: non utilizzate la parola "consenziente" quando ci sono in ballo dei minori.
Quando si tratta di minori non semplificate, ve lo chiedo per favore.
Una ragazzina che arriva a prostituirsi nasconde un disagio che nemmeno vi immaginate, lasciate perdere il suo consenso. Non dite "Si, lui è un maiale MA...".
Mi innervosisce.
4. E a questo ci tengo: per gli adulti il discorso è ben diverso.
Gli adulti dovrebbero essere liberi di fare ciò che vogliono: una volta appurato che non ci sia abuso o sfruttamento, la legge dovrebbe garantire massima libertà a puttane e puttanieri.
Sei un adulto bello e formato e vuoi vendere la tua compagnia? Perché no?
Sei un adulto bello e formato e vuoi pagare per quella compagnia? Perché no?
Chi siamo noi per dire cosa è morale e cosa no?
Nessuno.
Ma siamo qualcuno per dire che adescare ragazzine su internet con viscide esche fa schifo.
Anche se le ragazzine erano consenzienti.
Anche se diciassette anni si-dai-su sono quasi diciotto.
Siamo qualcuno per demonizzare ogni "Sì, lui è un maiale MA..."
Impariamo a dire MAstocazzo.

giovedì 28 settembre 2017

Ciao Hef!




: ciao Playboy, incubo delle femministe, idolo di noi liberi esseri umani.
Colui che si è battuto perché "Troia!" fosse un complimento.
Colui che ha sfidato lo sfidabile.
F.I.P, carissimo, insegna agli angeli a fotter...sene.


giovedì 14 settembre 2017

La mia Piazza






: raga, lo dico subito onde evitare sorprese: se mi toccano piazza Garibaldi, la mia piazza, trasformandola in una distesa di mattoncini e forme geometriche con parcheggio sotterraneo, mi incateno in cima a un lampione e non scendo fino a quando non cambiano idea. Lo faccio, lo sapete che lo faccio.
Quella piazza, così com'è, è alessandrinità.
Imprecare quando non si trova parcheggio  (che non si trova solo al lunedì di mercato e talvolta al sabato sera dopo le dieci) è alessandrinità.
Odiare quel mercato dal profondo del cuore ma non poter immaginare di vivere senza, senza le sciure che fanno parcheggiare i mariti in quarta fila per andare a comprare le piantine, è alessandrinità.
Osservare, dai portici, le stesse macchine che fanno tre o quattro o dieci giri per trovare posto e sentirsi fortunati per aver trovato il proprio è alessandrinità.
Non volere il parcheggio sotterraneo perché si ha paura dei delinquenti ma lamentarsi perché quello attuale non basta, è alessandrinità.
Non vedere mai la piazza "nuda", senza macchine né bancarelle, e avere un colpo al cuore per quanto è bella le poche volte in cui si spoglia, quando c'è la pulizia o quando nevica, è alessandrinità.
Non ditemi che non voglio l'innovazione (il Meier l'ho voluto, aspettato e amato!): io voglio solo che i veri simboli dell'alessandrinità restino intatti.
Perché odiare l'alessandrinità ma volere che nessuno tocchi l'alessandrinità... è alessandrinità.

mercoledì 13 settembre 2017

La storia si ripeteh









: ormai siamo arrivati al punto che le persone a me più care mi girano i post dei loro contatti per farmi venire il nervoso.
Vedermi vomitare bile deve essere appagante, in qualche modo.
Ieri, per esempio, è stato posto alla mia attenzione ciò che ha pubblicato un omuncolo pittoresco, il cui succo era: mentre oggi alcuni bambini hanno iniziato la scuola, ad altri ne è stato impedito l'accesso. E ha allegato una pagina della Stampa di epoca fascista in cui veniva comunicato che il Consiglio dei Ministri aveva deliberato l'esclusione dalle scuole di insegnanti e alunni di origine ebraica. E ha aggiunto "La storia si ripete".
Cioè, in soldoni, ha sostenuto che impedire a un bambino di entrare a scuola perché ebreo equivale a impedire a un bambino di entrare a scuola perché non vaccinato.
No, raga.
Le due cose non sono equivalenti, vi do 'sta notizia flash.
Sempre di impedire l'ingresso a qualcuno si tratta, sono d'accordo, ma le motivazioni sono ben ben ben diverse.
E la motivazioni contano, eh, quando si vuole essere credibili.
Mi dispiace molto, moltissimo -e la mia non è polemica ma rassegnazione- che si continui a tirare in ballo uno dei più grandi fail dell'umanità per avvalorare questa o quest'altra tesi.
E mi dispiace molto, moltissimo, che Aristotele si sia fatto un culo nero per darci le basi per la perfezione intellettuale, per fondare la ragione, e siamo ancora piazzati così.