martedì 2 ottobre 2018

Back to life






: accadde ieri:
raga, sono in stazione a fare l’abbonamento del treno.
Che sia la fiera del deficit, ok, è cosa nota.
Però oggi è peculiare: generalmente c’è un equilibrio tra i disagi, cioè o sono carenti gli impiegati ma i clienti sono svegli o viceversa, mentre in questo momento sono proprio tutti ritardati.
Impiegati lenti e incompetenti, clienti lenti e scemi come lammerda.
È tipo l’inferno.
Davanti a me ho una signora con extensions mechate e, udite udite!, l’inflazionato Alien, che mi sta facendo scoppiare un’emicrania cosmica (quella che ha causato la follia omicida di Rosa Bazzi, per intenderci).
Dietro di me una coppia mamma-figlia che sta mandando a puttane l’altra parte del mio cervello: stanno organizzando la prima settimana di scuola (Università) della bambina (ragazza) e la mamma le sta ricordando tutti gli orari e le indicazioni.
“Domani hai analisi, ok?”
“Te la ricordi la strada da fare a piedi? No? Allora, tu esci dalla stazione, vai dritto, alla rotonda vai a destra e sticazzi, ok?”
“Hai capito cosa mangiare?”
E molte altre cose ma la ragazzina ha appena stabilito un contatto con me e mi ha fatto secernere tenerezza, quindi mi fermo.
Di fianco a me un signore, di quelli avvezzi alla mafietta di bassa lega, che tenta di passarmi davanti ma io sono del Cristo e non credo proprio, cumpà.
Oltre al delirio fisiologico, si aggiunge un delirio extra dovuto a uno strano (strano!) malfunzionamento di salcazzo.
Le impiegate (due, perché non sia mai rafforzare il personale in periodo di abbonamenti!), in preda al panico, sbottano:
“MA LO VOLETE CAPIRE CHE NON SIAMO ABILITATE???”
Ah, ecco il motivo, ecco la confessione: sono dis.
Bentornata alla tua routine, Uh Signur.