mercoledì 17 aprile 2019

Eroina moderna






: l’abito non fa il monaco.
Ma fa l’eroinomane che, se sei figlio degli anni ‘80, riconosci a occhio nudo.
Mi ci siedo davanti. È riversa sul sedile in un sonno comatoso.
Si sveglia a Bolzaneto e mi chiede, biascicando: “Ma dove stiamo scendendo?”
Io evito la filosofia e le dico: - La prossima è Principe!
“Ma si ferma a Torino?”
- No, siamo nella direzione opposta! Verso Genova!
Spara un bestemmione che la Santa Vergine ha un aborto spontaneo facendo saltare milioni di grigliate: “Io dovevo scendere ad Alessandria! Guardami se riesco a prendere il treno per Torino!”
Io, irretita dal modo in cui il parassitismo faccia fare cose, armeggio con il mio telefono, che non prende, e un ragazzo viene in mio soccorso dicendo che il treno da Genova per Torino è ogni ora a “e 21” (io avrei da dire ma, insomma, non è il caso di pignoleggiare).
“Eh ma che ore sono adesso?”, chiede la nostra trainspotter.
- Sono le 9.27 ma siamo in ritardo.
“Ma perché ‘sto deficiente è in ritardo?”, come se fosse colpa mia, come se io fossi l’esponente del sistema che l’ha fatta addormentare e svegliare in un’altra regione.
- Guarda non lo so, è già arrivato in ritardo ad Alessandria!
(E non è l’unico, mi viene da pensare)
“Ma ce la faccio a prenderlo?”, chiede più a se stessa che a me.
Io, estasiata da cotanto deficit, le dico che no, non può farcela a prendere un treno alle 9.21 se sono le 9.27.
“Vabbè, secondo me ce la faccio lo stesso.”
E va verso la porta, sparendo.

Giada e le lezioni di ottimismo che deve sorbirsi ogni giorno, dai gradini ontologici più disparati.

martedì 16 aprile 2019

Cromosomi







: cosa mi manca se, quando brucia una cattedrale, opera d’arte e simbolo di una città, la prima cosa a cui penso non è un partito?
Cosa mi manca se la prima cosa a cui penso non è un politico?
Cosa mi manca se la prima cosa a cui penso non è la religione?
Cosa mi manca se la prima cosa a cui penso non sono i clandestini?
Cosa mi manca se la prima cosa a cui penso non è il fatto che quella città, e chi ci abita, mi stia sul cazzo?
Cosa mi manca se la prima cosa a cui penso non è farla pagare a un giornaletto satirico da due soldi?
Cosa mi manca se la prima, la primissima, cosa a cui penso non è urlare al complotto?
Cosa mi manca se la prima cosa che mi viene in mente è, semplicemente, di dispiacermi per quella perdita?
Cos’è che mi manca? Perché qualcosa mi manca, rispetto a chi ha scritto nelle ultime ore tutto ciò che ho letto.
Cosa mi manca, allora, rispetto a loro?
Dei cromosomi.

giovedì 11 aprile 2019

Scoop






: raga, fermi tutti.
Un’altra notizia incredible.
Questa è tosta però, eh.
Prima di leggere assicuratevi di avere dei punti di appoggio.
Anzi, mangiatevi una banana preventiva.
Pronti?
Vado: in Alessandria c’è un giro di prostituite che lavorano in appartamento.
Mio Dio, sono sconvolta.
Cioè, ma dove andremo a finire con tutte queste nuove professioni illegali?

...

E ‘ste cose le commentate pure, eh.

Dalla culla alla cassa







: sul treno c’è una scolaresca elementare.
E una pazza urlatrice, di quelle che si incontrano spesso, di quelle che imprecano contro la vita, che dovrebbero essere messe al sicuro dal mondo e da loro stesse, ma non hanno un posto dove andare né qualcuno che si prenda cura di loro (no, non sono io, raga).
La pazza, improvvisamente, forse sobillata da un’animosa allucinazione, si scaglia contro i bambini, vomitando loro addosso tutti gli effetti della sua patologia.
“Ignoranti!”
“Fate schifo!”
“Dovreste buttarvi giù dal balcone!”
E, come posseduta, lascia la scena trascinando un demoniaco mantra:
“DALLA CULLA ALLA CASSA! DALLA CULLA ALLA CASSA! DALLA CULLA ALLA CASSA!” (Se non avete velleità sataniche, non leggetelo al contrario davanti allo specchio !)
Tra i bambini, alcuni, in linea con il loro sviluppo, rideranno per l’eccezionalità del fenomeno.
Altri si stringeranno piano piano, facendosi ancora più piccoli, ai loro amichetti.
Altri cercheranno conforto nello sguardo della maestra.
E altri ancora, forse un paio, si sentiranno profondamente toccati dell’episodio, dalla sua tragicità e dalla sua crudezza clinicamente mascherate.
E si chiederanno “Perché questo?”, “Perché a noi?”, “Perché a lei? Cosa le è successo per comportarsi così?”, sviluppando una precoce e rassegnata abitudine a ricevere risposte insoddisfacenti. 
Accorgetevi di quei bambini.
Tutelate quei bambini.
Spronate quei bambini.

Anche perché, altrimenti, chi cazzo ve le darà le salse per i McNuggets?