martedì 5 giugno 2012

Che bestiaccia.






: alcune donne che conosco hanno delle perline, in testa.
E siccome le perline quando fanno all'ammore non producono sinapsi, ogni volta che aprono bocca è una tragedia.
O, meglio, io la vedo come una tragedia. In realtà è ordinaria amministrazione, ovvero, dicono cose ordinariamente stupide, discorsi da cheerleaders.

Solo che qui siamo nel basso Piemonte e il football è normale, non ammericano.
E le oche non svolazzano nell'aere con la gonnellina e i pon pon, dandomi una G, dandomi una I e così via, no, qui sputano sentenze prendendo l'aperitivo sul ciglio della strada.
Chiacchierando di cosa?
Oh, dell'invidia.
Ma l'invidia, che cos'è?
E' il desiderare qualcosa che non si ha ma che si vorrebbe avere misto al denigrare colui/colei che, invece, lo possiede.
Quindi se mi dai dell'invidiosa (e, scrivendo invettive, capita quotidianamente), mi stai dicendo che TU hai qualcosa che IO non ho e che desidero.
Bene, se stai parlando di tette ti do ragione. Ma, anche in quel caso,  non sarebbe invidia, cara mia. Si chiamerebbe ammirazione. Non ti critico, ti stimo. Spero ancora di svegliarmi al mattino e non riuscire a guardarmi i piedi, spero ancora che la gente la smetta di ascoltare quello che dico perchè troppo impegnata a fissarmi il petto.
Tutto ciò, avendo da poco detto ciao ai 20 ed aperto le braccia ai 30, non succederà, permettendo così alla speranza di trasformarsi in rassegnazione.
E in un bel paio di bocce si esauriscono le cose per cui potrei, tendenzialmente, uccidere mia nonna.
Ecco perchè sostengo di abusare continuamente dei vizi capitali, ma di concentrarmi sugli altri sei.
Se dico che una cosa è stupida e antepongo sempre un furbesco "secondo me", ti viene mai in mente che potrei pensarlo e basta?
Se dico che una cosa non mi piace, non potrebbe semplicemente essere così?
Se dico che sei grassa dopo che il bottone dei tuoi jeans mi ha reso guercia, non potresti darmi ragione e basta?
Quando al liceo campeggiavano dei gran 4 sui compiti di matematica, la prima cosa a cui pensassi era "Ho fatto egregiamente, e nuovamente, cagare!" e non "Ah, mi hai messo insufficiente perchè vuoi i miei ricci eh, balorda?".
E, come ad ogni invidiosa che si rispetti, ecco che mi arriva IL consiglio.
Ogni volta che batto sulla tastiera. Come se il fatto che io scriva implicasse il fatto che tu legga.


                              "Giada, ma una scopata ogni tanto no?"

Ecco.

Datemi una F, datemi una A, datemi una N, datemi una C, datemi una U...
... E così via.