domenica 31 dicembre 2017

2017, suuuuca!





: io, di questo 2017, non dico più un nulla.
Tanto, chi sa leggere, soprattutto fra le righe, ha letto. E sa. Ma forse sapeva già, anche senza leggere.
Comunque.
Ho controllato l'Accadde Oggi e non ho mai fatto gli auguri di "buon anno".
Ma sono quasi a 32 e il buongiornissimokaffèèè è alle porte e, soprattutto, magari, se lecco un po' il culo al karma provando a essere più positiva, più buona... forse... chissà...
Perciò, buona fine e buon inizio, raga.
Non a tutti, eh.
Cioè non è che ci sia qualcuno che non meriti di passare un buon anno, ci mancherebbe.
Semplicemente, non merita i miei auguri.
Ci sta, credo.
Insomma, quel qualcuno non merita i miei auguri perché ci ha sputato, e ci sputerebbe ancora, sopra. A me, prima degli auguri. 
Insomma, la cattiveria grossolana va bene ma nel momento in cui la subiamo possiamo anche decidere di considerare morto chi ce la scaglia contro. Immagino di sì, immagino sia lecito.
Forse non cattolicissimo, ma non mi pare di credere a una vergine che partorisce quindi ci sta, credo.
Ci sta un po' tutto, credo.
Ci sta ferire a morte il prossimo, ci sta pensare di essere dei fenomeni per questo, ci sta uccidere, ci sta cagare su qualsiasi scala valoriale, ci sta tradire, ci sta umiliare, ci sta rubare, ci sta molestare, ci sta violentare, ci sta aprire pagine Facebook per bullizzare (se la vita è bulla con noi, se ci ha fatto brutti, pezzenti, orfani, soli, costretti a scopare in saldo perché abbiamo la carica sessuale e la dotazione di Ken, noi possiamo esserlo con chi vogliamo, giusto?).
Ci sta tutto, credo.
In un'ottica universale, tutto è necessario: tanto il bene, quanto il male.
Ma in un'ottica particolare, se tu mi fai male, fiero, orgoglioso, di farmi quel male, che ti aspetti? Che ti porga l'altra chiappa?
Beh, anche no, rivedi un po' le tue aspettative: devi aspettarti che io ti odi fino al mignolo, il veicolo della bestemmia per eccellenza.
E ci sta, credo.
Questo 2017 mi ha fatto riscoprire l'odio, quello vero.
Cioè, io odio e ho sempre odiato molte cose, ma è più una "non tolleranza viscerale": uso il termine "odio" per comodità.
Il 2017, invece, incarnato in individui specifici e in "cose" specifiche, mi ha fatto riprovare l'odio, quello vero, quello puro.
E gliene sono fin grata, credo: non odiare nessuno al mondo è sintomo di quell'esistenza pacifica e bovina che non mi è mai appartenuta.
Ho già odiato consapevolmente e ora, per motivi diversi, ri-odio consapevolmente.
Ne sono perversamente grata, quindi, credo.
Perciò auguri di buon anno, raga.
Non a tutti, ma a molti.
Perché se non ci fossero stati quei molti (che non è vero che sono molti ma sono abbastanza da sembrare immensi)... vabbè.
So che non amate le troppe parole.
Ma chi sa, o prova a, scrivere, lo deve fare.
Per se stesso e/o per gli altri.
Che sia per amore, o per odio.

P.S. Mi sarebbe servito fare un bell'elenco dettagliato di quanto accadutomi quest'anno, a mo' di prova di quanto scritto.
Ma, anche no. Viverlo è stato già pienamente sufficiente tendente al discreto quasi buono.


venerdì 29 dicembre 2017

Selfie?








: guidavo con la spensieratezza di chi deve scegliere tra la sedia elettrica e l'iniezione letale, quando un'auto con due ragazze, nemmeno così giovani, mi si piazza davanti di sbieco, ostruendo buona parte della carreggiata.
Mi accosto con fatica e noto che si sono fermate per farsi un selfie.
Allora attacco briga, chiedendo loro "Ma siete serie?", e loro si indispettiscono, dandomi probabilmente dell'acida bisbetica (nella loro testa, perché se avessero avuto il coraggio proferire verbo la polizia penitenziaria non mi avrebbe permesso di scrivere questo post).
Ma io dico.
Stai facendo una roba da idiota, una roba oggettivamente da idiota, come bloccare una strada per l'impellente bisogno di immortalare la tua faccia da cazzo, nemmeno così carina direi, e pretendi che nessuno te lo faccia notare?
Ma sul serio, raga?
Un'ora fa, lo stesso.
Un ragazzo ha bloccato via San Giacomo andando a passo di zoppo perché stava digitando al cellulare.
Cioè, non siete stati in grado di fare una cosa semplice come crescere senza evidenti danni cerebrali, pensate davvero di poter fare due cose contemporaneamente?
Due cose come guidare e usare il telefono?
Ma quanto vi odio, sempre?

mercoledì 27 dicembre 2017

Eau de G





: il 2018 sarà l'anno di due importanti celebrazioni:
- dieci anni che uso il mio profumo;
- dieci anni che sono sono iscritta a Facebook.
Parliamo del primo, ché al secondo ci penseremo a suo tempo.
Quello che nutro verso quella fragranza, di cui non dirò il nome perché ne sono iper-gelosa, è amore, nient'altro.
O, forse, molto più che amore.
Mi batte il cuore ogni santa volta che me lo spruzzo, mi si strazia il cuore quando lo sento addosso a qualcuno che non sia io, mi piange il cuore al solo pensiero di tradirlo con qualche altro profumo.
Lo amo da dieci anni, senza il minimo tentennamento, senza il minimo dubbio.
Lo amo di un amore ancora pieno di sessualità e passione.
Quando lo finisco e non ne ho subito un'altra confezione a portata di mano, e mi tocca uscire senza mettermelo, mi sento incompleta.
Anzi, mi sento nuda.
Perché chiunque abbia avuto a che fare con me, intendo molto a che fare con me, ha almeno un ricordo legato a me e al mio profumo.
Al nome, del mio profumo, che si adatta perfettamente a ciò che sono io.
Alla fragranza, del mio profumo, che è pungente, acidula, impertinente, come (purtroppo) sono io.
Al modo in cui, il mio profumo, sembra stato creato apposta per me.
Perché lo usiamo in tante, ma lui è mio.
Perché lo portante in tante, ma non come lo porto io.
A voi svanisce, io lo trasudo.
A voi piace, io lo amo.
Io ne divento possessiva, insopportabile, frivola, immatura.
Come quando impedivo alle persone vicino a me di comprarlo, quando al "Ma piace anche a me!" seguiva il mio "Ma io ti taglio le mani!".
Come quando un mio amico lo aveva regalato alla fidanzata e io, non scherzo, l'ho massacrata facendo leva sulla sua mancanza di personalità.
Perché lui tira fuori il mio lato oscuro, il mio lato luminoso, quello brillante, il mio tutto, il mio io.
Esagerato?
Frivolo?
Bestiale?
Forse.
Ma sono dieci anni che lo amo.
Perché lui è IL profumo.
Il mio.

lunedì 18 dicembre 2017

Concittadino Borsalino






: - Di dove sei?
"Alessandria".
- D'Egitto?
(Risata forzata di chi sopporta 'sto battutone da più di trent'anni) "Ahah".
- Non so nemmeno dove sia, cosa c'è ad Alessandria?
"È al centro del triangolo TO-MI-GE, abbiamo la Cittadella, i rabaton, i Baci di Gallina, le sorelle Parodi, il nuovo ponte Meier, una squadra di calcio che gioca coi colori della nostra nebbia..."
- ... -
"Cappelli Borsalino, presente?"
- Ah, cazzo, sì!!! Figata!!!

Ecco, concittadini, cercate nella memoria l'ultima volta che avete avuto una conversazione così e screenshottate con l'anima.
(Alessandria è morta. E voi l'avete uccisa.)

venerdì 15 dicembre 2017

Sei arrabbiata oggi?




: sono in banca e l'impiegato tanto caro che aveva sopportato le mie angherie per il bancomat perduto mi chiede "Sei arrabbiata OGGI?" e io sì, certo, sono incazzata nera, ma non glielo dico perché mi sembra sia carico di aspettative, un po' come se il senso reale della sua domanda fosse "non sarai mica arrabbiata ANCHE oggi?", quindi rispondo che, no, non sono arrabbiata STRANAMENTE, anche se sì, sono arrabbiata, certo, sono incazzata nera.
Così lui, rincuorato, mi dice che tanto, ORMAI, non gli faccio PIÙ paura e io non so cosa intenda e manco lo voglio sapere perché, insomma, è quasi Natale e mi illudo che l'immagine che ha di me l'altro-da-me sia la stessa che ho io di me - cioè di una burbera che però è molto dolce, che anche se, sì, certo, sono sempre incazzata nera ma anche se sono sempre incazzata nera non significa che non sia anche molto, moltissimo tenera - il che è quasi impossibile ma, insomma, è quasi Natale e un'illusione me la merito anch'io.
Anche se, sì, certo, sono incazzata nera.
Come SEMPRE.




mercoledì 6 dicembre 2017

Io non Sox un cazzo!






: la cosa più bella che abbia letto in questi giorni è che il malore di Nadia Toffa sia stato messo in atto dai "poteri forti" per impedirle di continuare a divulgare la verità.
E non era una battuta, eh.
Cioè era messa giù col classico piglio da "Coincidenze? Io non credo!".
Capito? Quelli come Le Iene c'hanno la VERITÀ e i potenti li colpiscono a botte di patologie cerebrali per non fargliela divulgare.
Si può essere complottisti, eh, riguardo a 'sta storia - si può essere complottisti riguardo un po' a tutto - ma, se proprio deve venire in mente un "complotto", quello dovrebbe riguardare il fatto che, guarda caso, il malore sopraggiunga proprio dopo il servizio sul Sox, servizio che dovrebbe bastare a far chiudere definitivamente il programma.
Ma, anche questo, sarebbe un "Coincidenze? Io non credo!" piuttosto forzato.
Io (opinione personale puzzolente e irrilevante) penso che il malore della Toffa potrebbe essere dipeso da una gigante quantità di stress dovuta a una altrettanto gigante figura di merda.
Sicuramente, con una dose di certezza donatami dalla banale razionalità, escluderei l'ipotesi dei poteri forti che la mettono a tacere.
Per alcuni, invece, è l'ipotesi più PROBABILE.
Si vive bene così, raga?
Credendo a 'sta roba, intendo.
Credendo ai vari "Non lo sa nessuno ma noi lo sappiamo e ora lo sapete anche voi!".
Credendo ai vari sensazionalismi.
Credendo di potervi documentare in modo approfondito così facilmente, con un articoletto letto su LaMarmottaCheConfezionaLaCioccolata.org o con un post di News.24Sticazzi.eu o con un video di IoSonoRettiliano?
Perché, se così si vive bene, lo voglio fare anch'io.
Voglio credere anch'io alla veridicità della "denuncia" de Le Iene (o simili) e a qualcuno che voglia soffocarla per controllarci.
Voglio pensare anch'io di avere un accesso privilegiato a fonti certissime.
Voglio pensare anch'io di essere in grado di analizzare qualsiasi dato quando l'ultima cosa che ho analizzato sono stati i tabelloni delle elementari in cui, con tutta probabilità, c'era scritto "bocciata".
Però non ci riesco.
Perché so' allieva di Socrate e so che l'unica cosa che so è che non so un cazzo.
In questo periodo, poi, c'ho un'ignoranza addosso più densa di quando avevo fatto un disegno di Garibaldi e compagni e avevo colorato i loro vestiti di verde.
So, però, che non posso parlare del Sox, perché non ho idea di cosa sia e del perché sia.
E so anche che non posso fidarmi delle Iene perché anche loro non hanno idea di che cosa sia e del perché sia ma, anzi, mi fanno credere di saperlo e di volere che anch'io lo sappia.
Sapere cosa, poi?
Nadia Toffa, per esempio, è laureata in Lettere con percorso storico-artistico.
Perché parla di fisica nucleare?
Non è che ti puoi preparare per un servizio sulla fisica nucleare leggendo qua e là stralci di "cose fisiche".
Perché, più che altro, è ovvio che tu faccia figure di merda.
Non è che sia colpa tua, naturalmente: non avere dimestichezza con la fisica nucleare non è reato.
Dovrebbe esserlo, però, parlarne come se si avesse la verità in tasca.
Nel mio mondo perfetto dovrebbe essere reato parlarne, punto.
Dovrebbe, almeno, esserlo insinuare dubbi, mai posti prima di allora, fra noi ignoranti.
Perché se non sei preparato non puoi gestire eventuali obiezioni.
Se non sei preparato, non puoi gestire il polverone da te stesso sollevato.
Se sei ignorante riguardo a una cosa, manifestamente ignorante, non puoi "denunciare" quella cosa.
Questo vale per tutti quelli che parlano di cose che non sanno, le Lucarelli varie, ecc.
Ok, "sapere" è un concetto, strano!, filosoficamente intricato: potrebbe essere che noi non sappiamo mai totalmente qualcosa, ecc.
Ma ignorare totalmente e far finta di sapere, questo sì, è male, bua, cacca.
Non ravanate, dai, nella cacca.

Riassunto (ovvero, ciò che avrei potuto direttamente dire in tre righe ma sono sadica):
Se non sai taci, coglione.
E devi schifare chi non sa ma non tace, non idolatrarlo, coglione.

venerdì 1 dicembre 2017

Praljak vs Socrate




: poi la finite di bestemmiare paragonando Praljak a Socrate?
Cioè finché c'è da fare un meme ok ma se il paragone diventa serio, tanto da scrivercene un articolo, mi preoccupo, eh.
Socrate. SOCRATE.
Praljak si avvelena per una condanna.
Socrate si avvelena per una condanna.
Allora Praljak è Socrate.
Giada rompe un tacco per strada.
Belen rompe un tacco per strada.
Allora Giada è Belen.
Madonna, raga.