mercoledì 27 dicembre 2017

Eau de G





: il 2018 sarà l'anno di due importanti celebrazioni:
- dieci anni che uso il mio profumo;
- dieci anni che sono sono iscritta a Facebook.
Parliamo del primo, ché al secondo ci penseremo a suo tempo.
Quello che nutro verso quella fragranza, di cui non dirò il nome perché ne sono iper-gelosa, è amore, nient'altro.
O, forse, molto più che amore.
Mi batte il cuore ogni santa volta che me lo spruzzo, mi si strazia il cuore quando lo sento addosso a qualcuno che non sia io, mi piange il cuore al solo pensiero di tradirlo con qualche altro profumo.
Lo amo da dieci anni, senza il minimo tentennamento, senza il minimo dubbio.
Lo amo di un amore ancora pieno di sessualità e passione.
Quando lo finisco e non ne ho subito un'altra confezione a portata di mano, e mi tocca uscire senza mettermelo, mi sento incompleta.
Anzi, mi sento nuda.
Perché chiunque abbia avuto a che fare con me, intendo molto a che fare con me, ha almeno un ricordo legato a me e al mio profumo.
Al nome, del mio profumo, che si adatta perfettamente a ciò che sono io.
Alla fragranza, del mio profumo, che è pungente, acidula, impertinente, come (purtroppo) sono io.
Al modo in cui, il mio profumo, sembra stato creato apposta per me.
Perché lo usiamo in tante, ma lui è mio.
Perché lo portante in tante, ma non come lo porto io.
A voi svanisce, io lo trasudo.
A voi piace, io lo amo.
Io ne divento possessiva, insopportabile, frivola, immatura.
Come quando impedivo alle persone vicino a me di comprarlo, quando al "Ma piace anche a me!" seguiva il mio "Ma io ti taglio le mani!".
Come quando un mio amico lo aveva regalato alla fidanzata e io, non scherzo, l'ho massacrata facendo leva sulla sua mancanza di personalità.
Perché lui tira fuori il mio lato oscuro, il mio lato luminoso, quello brillante, il mio tutto, il mio io.
Esagerato?
Frivolo?
Bestiale?
Forse.
Ma sono dieci anni che lo amo.
Perché lui è IL profumo.
Il mio.

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