venerdì 27 febbraio 2015

"Startup" is the new "Faccio Cose"






: ogni  mattina, in Italia, un ingegnere con la sindrome di Bill Gates si sveglia e sa che dovrà correre più veloce di un ingegnere con la sindrome di Steve Jobs per raggiungere la Silicon Valley e trovare un finanziatore con la sindrome di J.D. Rockefeller che lo aiuti a creare la sua startup multimilionaria e genialissima.
Attualmente, la suddetta Valle del Silicio, pullula (oltre che di italiani effettivamente ingegnosi) di imbecilli che se la sentono alla grande per aver inventato:
- un'app illegale per lucrare sul parcheggio (chi libera un posto auto lo comunica online e chi è interessato lo prenota pagando).
- un'app che ti permette di scaldare il letto quando sei ancora fuori casa a casa.
- qualche varia app che insegna quello che gli italians do better: il far finta di lavorare.

Capisco che pronunciare la parola "startup" possa rilasciare endorfine però,  veramente, non vi siete ancora stufati di farci fare figuredimmerda?
(Poi ci sono io, er mejo, che detesto Le Iene ma lo guardo e ho ancora il coraggio di fare l'arrogante.)

mercoledì 25 febbraio 2015

Scusami, mammina, per la mia vita pazzerella






: sono in treno, come ogni giorno della settimana.
E già questo dovrebbe bastare a farmi innervosire perché, come tutti i pendolari ben sapranno, il treno entra nelle ossa e rende irrequieta l'anima.
Davanti a me una coppietta (della quale potrei svelare alcuni particolari sull'inequivocabile stile di vita ma verrebbero letti come "componente pregiudiziale", perciò evito) si profonde in limoni duri e contorsionismi vari abbastanza fastidiosi, tra lo "slap slap" delle lingue che sbattono l'una contro l'altra e le gambe della fanciulla che sporgono e bloccano il passaggio nel corridoio della carrozza.
Un signore, appunto, vedendo dei piedi agitarsi davanti a lui, si spaventa e si gira di scatto verso la coppia.
Allorché (allorché!) il fanciullo riesuma il caro vecchio "cazzoguaddi?", che io credevo fosse sparito in un buco nero con il mangiacassette e la gommina.
Il signore, ovviamente, non ci sta a farsi bulleggiare da una mezza sega in piena rivolta ormonale, e gli spiega (fin troppo gentilmente) che la sua ragazza sta bloccando il passaggio.
A seguire: "vecchio di merda", "facciamo il cazzo che vogliamo", "non mi devi guardare la donna", ecc.
Il signore se ne va, probabilmente per non rompergli mandibola e setto nasale.
Dopo qualche minuto entra in scena il controllore che, da come si evince sagacemente dal nome, è lì per controllare il biglietto.
Io ce l'ho, la mia vicina ce l'ha, una signora anziana ce l'ha, i due coccodrilli (l'orangotango, i due piccoli serpenti, l'aquila reale, il gatto, il topo e l'elefante) ce l'hanno, mentre gli unici che ne siano sprovvisti sono i due leocorni dalle lingue instancabili che qui, al contrario della canzoncina, ci sono e danno pure fastidio.
Il controllore chiede loro dove scendano, i due rispondono "alla prossima" e lui fa finta di niente, alzando le spalle e andandosene.
Quando si allontana, la coppietta inizia a ridacchiare giuliva, come Margot e Lupin dopo aver intercettato una partita di diamanti sudafricani.
Inoltre, dulcis in fundo, l'anziana signora è un'ora che si lamenta per il freddo (ma ci sarà mica l'aria condizionata? Starà mica covando l'influenza? Sentite anche voi questi spifferi? Vedete anche voi la gente morta?) e il bulletto, per tutta risposta, le spalanca la finestra di fianco perché, forse, vorrà accendersi quella roba che si è appena girato.

Ora, sinceramente, per quanto uno possa ricordare a se stesso come l'abito non faccia il monaco (mah!), per quanta pazienza uno possa avere, per quanta comprensione si possa rivolgere ai teneri germogli della società (e ai dolci statali che dovrebbero far rispettare le regole e invece ponziopilatano), come si fa a non voler riscrivere il Mein Kampf? Come?

martedì 24 febbraio 2015

Competenze cosmetiche alessandrine






: un anziano alla commessa di un negozio, indicando la classica Nivea blu nel barattolo di latta:
“Scusi, questa va bene per le mani? E per la faccia?”
Salta su una signorotta inorridita che specifica che per la faccia va bene solo se va in montagna perché è troppo "ricca", così la commessa aggiunge (piena di evidente competenza decennale nel settore medico-cosmetico):
“Si, solo se va in montagna... O al MARE!”

E fu così che il povero anziano, privo dell'apparato tegumentario ormai sciolto, venne ricoverato nei Grandi Ustionati di Cogoleto.

venerdì 13 febbraio 2015

Mi dai un cicles?







: riuscirà mai, l'alessandrino, a fare qualcosa che piaccia soltanto a lui?
Riuscirà mai a preferire un locale all'altro, senza che sia di "tendenza"?
Riuscirà mai a giudicare lucidamente dove il cibo sia egregiamente cucinato e non senplicemente taggato?
Riuscirà mai ad andare in un bar perché lì il mojito è più buono e non perché ci vadano le audaci greggi al pascolo?
Riusciremo mai, IN Alessandria, a non avere queste guerre d'avanguardia?
Perché comunque, le nostre guerre, saranno sempre guerre fra poveri: l'etichetta "provinciali" è appiccicata alla nostra nuca come un indelebile codice a barre e si legge ogni volta che chiediamo un "cicles".