venerdì 26 febbraio 2021

La liceità della mortificazione

 


: ma poniamo che io sia una qualche autorità in campo allergologico con il compito di dare un voto alla conoscenza di qualcuno riguardo la propria allergia al nichel (per fare un esempio proprio a caso!).

Poniamo anche che suddetta allergia duri da sei anni.

Se io gli chiedessi “Mi dica, signore, quale torta adatta alla sua alimentazione preferirebbe mangiare?” e lui mi rispondesse “Una torta al cioccolato!”, io lo massacrerei.

Gli urlerei in faccia qualunque cosa e lo farei dubitare di essere umano e non equino.

Perché, se dopo sei anni di allergia al nichel, non sai ancora che il cioccolato è tipo il cibo che ne contiene di più, tipo la primissima cosa che ti dicono di eliminare, beh, ma ammazzati.

Già di grazia che ti ammazzi solo tu, dato che l’incompetenza circa la tua allergia riguarda solo te: pensate come sarei morbida se la tua incompetenza riguardasse altre persone, se riguardasse la loro salute, la loro vita.


E questo volo pindarico è per dire ciò che penso riguardo al video del docente universitario che strapazza la sua studentessa.

Penso che sia la risposta del perché, in Italia, siamo piazzati con le pezze ar culo.

Sull’intervento della madre non mi pronuncio nemmeno.

Sul pubblicare quel video con l’intento di sputtanare qualcuno, non capendo che quel qualcuno dovrebbe essere soprattutto l’autore del video, nemmeno.

Sul fatto che i modi siano discutibili e che ci siano effettivamente dei docenti incompetenti, dato che sarebbe totalmente fuori contesto, nemmeno.

Ma se la studentessa, al sesto anno di studio, ha detto una roba che in campo medico equivale al confondere, in campo filosofico, “correlazione” con “causazione”, beh, ma di cosa parliamo?

Se è lei stessa a dire che “ogni volta” viene mortificata, porca Eva, non sarà che debba andare a fare altro invece di auspicare ad avere in mano la vita di qualcuno?

Ma stiamo ben zitti, vah, ignoranti.