venerdì 30 giugno 2017

Da grande voglio fare la tentatrice a Temptation Island e dire che è perché mi piace il mare







: se la scusa per partecipare al Grande Fratello è "Voglio buttarmi in questa esperienza di vita/studio antropologico/ricerca sociologica!" (scusa che, peraltro, condivido assolutamente e utilizzerei io me medesima), la scusa per partecipare a Temptation Island come tentatrice qual è?
Cioè, io adoro Temptation Island, ci mancherebbe: è un'overdose di trash, figuriamoci se non mi piace.
Ma mi sfugge il perché una ragazza dovrebbe partecipare al programma in veste di tentatrice.
Oddio, qualche motivo mi viene in mente:
- Soldi.
- Notorietà.
- Cazzo facile e adorante.
Tre motivi validissimi, soprattutto il primo e il terzo.
La notorietà tenderei a escluderla perché "tentatrice a Temptation Island" è per il curriculum quello che la sgommata marrone è per la mutanda, quindi non so quanto possa far impennare la carriera.
Qualcosa fa impennare, comunque. Ovvero la terza buona ragione per partecipare al programma in veste di serpe: il cazzo facile e adorante.
Quei sei uomini "impegnati", solo per il fatto di averti lì tutto il giorno in costume a chiappe all'aria e non poterti toccare, impazziranno. Ed è da questo che deriva tutto il potenziale sessuale di queste ragazze, non dall'essere oggettivamente sensuali: alcune hanno la carica erotica di "Renato che va al ballo mascherato". Ma sono lì in veste di gnocche e diventano, per quei quattro sfigati, automaticamente gnocche. E le guarderanno come Ezechiele guarda i tre porcellini.
Ma, in ogni caso, fa sempre piacere essere viste come oggetti del desiderio, soprattutto quando magari nella vita quotidiana sei vista come un'idiota di plastica. Quindi comprendo la scelta di partecipare al programma per il cazzo facile e adorante.
Come comprendo anche la scelta di partecipare al programma per soldi.
Ci sta, se deve pur magnà.
Certo, è prostituzione, né più né meno.
Ma io adoro le prostitute, e l'ho già dichiarato più volte: chi trasforma in lavoro il proprio hobby ha tutta la mia stima, mai potrei avere un giudizio negativo a tal proposito, anzi. Solo ammirazione per le puttane.
Ci sono tre ottime ragioni per scegliere di fare le tentatrici, quindi.
A patto che vengano ammesse.
Perché non è che mi partecipi al programma come tentatrice e poi mi fai la morale, eh.
Non è che me la metti sul piano dell'"esperienza di vita per vedere come lo spirito si adatti alla natura sarda e alla natura umana, in un turbinio di carne ed emozione", eh.

Ma non c'è mai posto per la coerenza, in queste famose "esperienze di vita"? 

giovedì 29 giugno 2017

Se nel mio portafoglio ci sono 13 euro e ho debiti per un milione...?







: giochino:

Io sono animalista e sono anni che provo a rivendicare il mio ruolo di paladina degli animali.
Finalmente riesco a rilevare un canile che, però, è un po' spiantato a causa dei precedenti titolari brutti, cattivi e spendaccioni: in cassa ci sono solo dieci centesimi, più vari gobbi di cui non sono ancora a conoscenza. Ma a me cazzomene perché quel canile lo voglio. Punto.
Fortunatamente i vecchi titolari sono stati condannati (e poi verranno assolti, forse) per aver fatto spese folli, tra penne e rose rumene, tutte cose di cui i cani se ne strafottono alla grande, ma ora la patata bollente e abbaiante è la mia.
Cazzo!, penso, come farò a mantenere i cagnolini?
Beh, oltre a comprare crocchette scadenti e cucce di legno marcio e abituare i cagnolini ad arrangiarsi da soli e arrabattarsi nella loro merda perché non ci sono i soldi per pulirla, non mi resta che, come consigliatomi da genti studiate, chiedere altri aiutini.
Vado da Piero e gli chiedo un prestito di un milione di euro.
Vado da Daniela e le chiedo un prestito di due milioni di euro.
Vado da Carla ed Ennio e gli chiedo un prestito di tre milioni di euro.
Da questi sei milioni, prendo mille euro e li metto in cassa.
Poi, siccome per i canili funziona che ogni cinque anni il titolare (non so se si chiami "titolare" ma tanto stiamo giocando) deve essere riconfermato, do una lustrata dell'ultimo minuto al canile, do una mano di bianco, sistemo un po' l'erba, tolgo qualche cacca dal cortile e, soprattutto, do con orgoglio la notizia dei mille euro che ho piazzato in cassa.
Ecco, purtroppo le pulizie per il passaggio del prete risultano vane perché non vengo riconfermata: domani la porta del canile sarà aperta da qualcun altro.
Domanda:
Io, mentre me ne vado, ho il diritto di fare la figa perché, al mio arrivo, nella cassa del canile c'erano dieci centesimi mentre io al nuovo titolare lascio mille euro?
Si può dire che quei mille euro siano soldi che io "veramente" ho lasciato al canile?
Il nuovo titolare e i cagnolini dovrebbero essere contenti per quei mille euro?
E Piero, Daniela, Carla ed Ennio e i loro 5.999.000 euro?
E le crocchette scadenti, le cucce marce, l'erba alta e i cagnolini lasciati a loro stessi per questi anni?
Io, andandomene, ho veramente il diritto di fare la figa? 
Bullarmi di aver lasciato in cassa mille euro e debiti per 5.999.000, è cosa giusta?
Io me ne vado da paladina o da stro...zzina?

È una domanda di un gioco, eh.


mercoledì 28 giugno 2017

Cantami, o Diva, dell'allergenica Giada, l'ira funesta che infinite addusse intolleranze ai kontatti...






: ognuno di noi ha una (o più di una) persona che proprio non tollera o, peggio, a cui è allergico.
Quella persona che pubblica su Facebook cose che ti mandano in merda il cervello: stati sconclusionati, foto terribili in cui si crede una star ma fa spavento, ovvietà, incoerenze varie.
Non sopporti quella persona, eppure non solo la tieni fra i contatti ma vai proprio leggere di proposito quello che scrive, perché sei masochista e roderti il fegato ti dà un piacere raro e irrinunciabile.
Siamo esseri umani e siamo dei perversi, che possiamo farci?
Comunque, ognuno di noi ha la sua persona allergenica.
Può essere qualcuno che ti ha chiesto l'amicizia completamente a caso, o che conoscevi di vista, o una tua ex qualcosa, ecc: fatto sta che ti è scattata l'allergia.
I motivi per cui accade credo siano svariati, che ne so, magari ti sta sul cazzo a pelle, magari provi invidia per lei, magari la reputi semplicemente imbecille.
Non importa il perché, sai solo che ogni volta che pubblica qualcosa tu non dovresti andare a leggere perché sai che ti verrà il nervoso ma ci vai lo stesso.
Ah, l'umanità.
Ecco, io so per certo di essere quella persona per almeno cinque individui (erano e saranno sicuramente di più, ma qualcuno me lo ha confessato e ha preferito eliminarmi! Mi struggo ancora per il tragico addio.).
So per certo di essere quella persona per cinque individui per vari motivi:
1. Sono intelligente (no, scherzo).
(No, rischerzo).
2. Se tu dici a più persone che ti sto sul cazzo (e proprio per questo mi segui assiduamente), al giro qualcuno me lo riferirà.
Se mi sputtani davanti a più persone, qualcuno me lo dirà.
Viviamo in una città piccolissima e malignissima.
3. Mi commenti i post con aria di sfida. Ti rispondo. Non mi rispondi più.
Praticamente ti limiti a tirarmi i capelli senza mai massacrarmi di botte. Peccato.
4. So che ti infastidisce quello che scrivo: o lo capisco dal tono del tuo commento o lo so dagli screenshot che tu hai mandato a qualcuno che poi li ha girati direttamente a me.
5. Altri vari motivi.
Insomma, so di essere insopportabile per qualcuno.
Il che mi fa godere immensamente (sempre per la solita questione della perversione).
Ed è anche un po' normale: non mi limito a pubblicare cuccioli e canzoni, sono più pesante della ghisa, ci sta che a qualcuno possa dare fastidio.
Il punto è: perché non mi viene detto?
Perché devo consumare energie per arrivarci da sola?
Le persone che non tollero io, che mi fanno perdere la bussola, pestano oggettivamente merde concettuali.
Che ne so, un mese sono vegani, quello dopo si sfondano di arrosticini. Oppure, mentre il mondo è andato avanti, loro sono ancora lì a opporsi all'aborto. Insomma, attaccare briga con loro sarebbe come scopare il mare (no, senza perversione).
Io, invece, so dare conto di ogni mia affermazione. Scriverò cazzate, ma sono ragionate e motivabili.
Cioè, al contrario delle mie intolleranze, io potrei avere un dialogo con chi non mi tollera.
Sono un'intolleranza che non fa venire il cagotto. Sono un'allergia che non fa andare in shock anafilattico.
Quindi non capisco chi non mi tollera dove trovi gli appigli della sua intolleranza (oltre ai miei modi da saccentina di merda).
Quindi, che dialoghi con me.
Dialogate con me.
Lo esigo, se volete continuare a deridermi alle mie spalle.
Perché se vi limitate a lanciare frecciate, a mettermi la parolina arrogante sotto il post senza però andare avanti nella conversazione, a screenshottare quello che scrivo e mandarlo agli "amichetti", senza però mai parlarne con me, il mio ego non mi porta a pensare che non mi affrontiate perché non mi reputate all'altezza: il mio ego mi porta a pensare che vi caghiate sotto.
Ma io, l'ho già detto, sono un'intolleranza che non porta cagotto, di che vi preoccupate, cuccioli?

lunedì 26 giugno 2017

Elezioni Alessandria 2017 pt.5 (e ultima, forse!)






: vabbè, dunque.
Il sindaco di Alessandria non è più la Ritona.
Resto dell'idea che abbia pagato la mancanza di chiarezza e intelligibilità e se i suoi fan abbandonassero i ciechi sentimentalismi che li legano a lei sarebbero d'accordo con me.
Comunque, non è una sorpresona, eh.
Cioè, se vogliamo dire che la "destra" sia riuscita in un'impresa titanica, che abbia portato in salvo l'antico vaso col vento contrario e un'ala spezzata, che Cuttica sia un po' un Leonida che ce l'ha fatta, ecc, in modo da far risultare la sua vittoria ancora più vittoriosa, lo diciamo.
Ma sappiamo bene che il popolo, nelle amministrative, a meno che non sia particolarmente contento dell'operato, è una pallina da ping-pong: va un po' di là e un po' di qua. Se la "sinistra" fallisce, va a "destra", e viceversa.
Perciò è avvenuto l'ovvio, non il miracolo.
Poi dire "popolo" mi sembra eccessivo, visto che siamo andati a votare come al solito in quattro gatti (ma questa volta aveva un senso).
Insomma, non direi "popolo" quando un sindaco è diventato sindaco con 18.762 voti.
Ma, al di là di questo, siamo contenti?
Io vorrei specificare che se a me fanno schifo le rape non è automatico che mi piacciano gli spinaci, eh.
Però, magari, questi potrebbero essere spinaci particolari e potrebbero piacermi, non lo so.
So per certo che non mi piacciono le rape e so che di solito gli spinaci non mi piacciono, ma non ho ancora assaggiato questi spinaci e magari mi leccherò le dita. 
Difficile, eh, però io non sono prevenuta, di natura. Osservo per un po' e poi sputo sentenze. Sono un bastian contrario semplice.
Non mi piacciono gli spinaci perché sono nel senso comune legati a Braccio di Ferro, personaggio rozzo, ridicolo e grottesco, che non sa fare altro che sbevazzare, prendersi a botte con Bluto (o Bruto), deridere Poldo e trattare di merda Olivia (che lo ama incondizionatamente e lo segue con la bava alla bocca qualsiasi cosa faccia), senza tanti sillogismi e inferenze.
Ma sono abbastanza cerebralmente normo-dotata per non azzardare giudizi su tutti gli spinaci solo perché hanno un testimonal che non apprezzo.
Staremo a vedere, insomma.
Io avrei qualche consiglio da dare alla "nuova" giunta ma a) chi cazzo me l'ha chiesto? e b) io a gratis non faccio più un nulla per questa città, quindi mi limito a fare a tutti un in-bocca-al-lupo per il nuovo lavoro.

Se mi avete seguito fin qua tanto cuore e onore, perché io alle rape e spinaci mi sarei già mandata a cagare.

In ogni caso, elezioni terminate, sindaco scelto.
E anche stavolta, le false promesse, i falsi sorrisi, le parole mangiate, le varie incoerenze, i mille saluti, ce li siamo tolti dai coglioni.
Vorrei però puntualizzare ancora due cosette.
1. Quando utilizzate i miei termini, i miei concetti da quattro soldi, siete pregati di farlo presente. Perché fino a ieri mi davate della psicopatica e rubare la proprietà intellettuale di una psicopatica rende voi più psicopatici di lei.
2. Quando scrivete post polemici, o attaccate briga sui profili altrui, poi dovete essere pronti al fatto che qualcuno possa obiettare ed, eventualmente, farvi fare pubblicamente figure di merda. Non rispondere, o rispondere cose senza senso solo perché siete stati feriti nell'orgoglio, fa di voi dei bambini ritardati (con tutto il rispetto nei confronti di tutte le creature di dio, pace e amore).
3. Quando decidete di buttarvi in politica, la vostra tendenza "offendina" dovreste estirparla: non siete capi carismatici con il 100% dei consensi, non siete la pizza, datevi una calmata. 
4. Ad Alessandria sono presenti almeno due (di cui ho la certezza) giornali online che prendono soldi per pubblicare bufale o per screditare aziende e persone o diffamare. I titolari sono dei delinquenti che meriterebbero la galera, non le vostre condivisioni. 
5. Per una volta, un moto di incoerenza è stato punito e non premiato: per questo sono commossa.
6. A leggere la possibile composizione del consiglio comunale è  lampante come ci siano dei culi che non vogliano proprio saperne, eh, di schiodarsi da quelle sedie. Oh, difendere o attaccare, l'importante è magnare! 

Basta, fine.
Spero vivamente che questo sia davvero un cambiamento.
E che sia un cambiamento in meglio, perché limitarsi a cambiare mutande non basta: culo pulito in mutande pulite, possibilmente non acriliche.

Bisous alessandrini miei, mi farete venire un infarto, prima o poi.
...o magari lo farò venire io a voi. 


giovedì 22 giugno 2017

Elezioni Alessandria 2017 pt.4








: sono cinque anni che faccio la guerra al mio sindaco perché è un personaggio che non mi piace, che fa cose che non mi piacciono, che pensa cose che non mi piacciono, che dice cose che non mi piacciono, che incarna cose che non mi piacciono (mi fermo per querela alert!).

Non mi piace il mio sindaco, quindi? Avrò la libertà di "piacciare" chi mi pare?
Certo, come tutti.
La cosa che, però, più non mi piace del mio sindaco (quella che ho fatto notare in cinque anni negli otto milioni di miei post a riguardo) è la totale mancanza di comunicazione. Mancanza totale dettata, a mio parere, da una totale mancanza di intelligenza (bella, eh, questa figura retorica di cui non ricordo il nome?).
Mi spiego, ché c'avete il comprendonio stanco: nella nostra epoca, in cui si hanno a disposizione mezzi di comunicazione potentissimi, efficacissimi, supersonicissimi, un sindaco non può non comunicare ai suoi cittadini le motivazioni che lo spingono a comportarsi in un certo modo.
Un sindaco di oggi ha a disposizione Facebook, cazzo.
Non può usarlo solo per pubblicare le foto delle cene con gli amichetti, del ponte illuminato, i video in cui canta, ecc, come un buongiornissimo-kaffeeeeee-perzonafarza qualunque: lo deve usare "con cognizione".
Ma da subito, dalla fase embrionale del suo mandato (se non prima).
Quello che ti rimprovero, Ritona, è che hai proprio cazzato la comunicazione.
E, secondo me, l'hai cazzata perché vacillavi sulla tua sdrucciolevole incompetenza.
Chi ha valide ragioni, le comunica.
Chi è forte delle sue motivazioni, le comunica.
Se le motivazioni sono buone, non mosse da sotterfugi e malignità o da pochezza, difficilmente verranno rifiutate (dalle persone intelligenti, ovviamente: agli idioti le motivazioni non interessano).
Tu non hai mai dato buone spiegazioni.
Anzi, non hai mai dato spiegazioni.
E un sindaco, beh, qualche spiegazione la deve dare.
Per esempio, Ritona: sta girando proprio adesso, mentre scrivo, un post in cui si insinua che la demolizione del rudere davanti alla stazione sia stata programmata in seguito all'intervento di ieri del prode Salvini.
Il che è falso: era già uscito sul giornale tempo fa che la data prevista per l'inizio lavori fosse proprio nel mese di giugno.
E lo so per certo, perché ci dovevo entrare personalmente per cercare una cosa e ho chiesto la data dell'abbattimento per essere sicura di andarci senza finire sotto le macerie.
Che Salvini l'abbia fatto notare proprio il giorno prima che transennassero l'edificio credo sia stata semplicemente una fortunata coincidenza (o soffiata).
Ecco, Ritona, tu devi farlo notare.
Se io fossi in te ci farei un bel post (solo che nel mio caso non mi cagherebbe nessuno o verrei massacrata, ma questa è un'altra storia!). Pubblicherei il bando firmato e la data in bella vista, "inizio lavori 22/06/2017, e scriverei "Grazie Matteo, ma ci avevo già pensato".
E tapparei la bocca a tutti quelli che parlano di "coincidenze? Io non credo".
Tapperei molte bocche, se fossi in te.
E non regalerei vittorie insensate al mio nemico, solo perché più comunicativo di me.
Ma tu non ne sei capace.
Tu forse sei in malafede.
O forse sei solo un po' indietro (in strategia comunicativa, eh!).
Fatto sta Ritona, che se ti rivotano io prendo la residenza a Okinawa.
E se non ti rivotano, mi sa che a Okinawa ci vado comunque.

P.S. Salvini ha passato un bel po' di tempo a chiedere ironicamente a dei ragazzi sulle panchine che lavoro facessero. Possibile che a nessuno sia venuto in mente di porre la stessa domanda a lui?

lunedì 19 giugno 2017

Elezioni Alessandria 2017 pt.3










: la coerenza, per voi, è una qualità importante?

Per me non è importante, è imprescindibile.
Innanzitutto, accordiamoci su cosa io intenda per "coerente": semplificando, possiamo accettare significhi "esente da contraddizioni".
Con una postilla: "salvo buone e ragionevoli spiegazioni".
Per esempio, io posso aver affermato di odiare le rape rosse ma un domani potrei assaggiarle cucinate in un modo particolare e affermare di amarle. Potrei dire di odiare le rape rosse in generale ma amare quel particolare modo di cucinarle o potrei addirittura aver cambiato gusti e amarle in generale. Accade, nulla di strano.
O, al contrario, in un momento particolare della mia vita potrei aver amato la carne al sangue e ora, invece, potrei odiarla.
Questo vale non solo, banalmente, per i gusti, ma anche e soprattutto per i pensieri, per le idee.
Si può cambiare (e si cambia) idea, è naturale, ma bisogna saper motivare quel cambiamento.
Cambiate pure idea, ma sappiate dire perché.
Non mi sembra una pretesa così terribile (e difficile da accontentare).
Eppure.
Eppure la coerenza sembra proprio ciò che manca nella maggior parte dei contesti.
Come quello politico.
Si bada più a toccare la parte emozionale degli animi, rispetto alla necessità di ragionevolezza, di coerenza.
È facendo leva sulle emozioni, passioni, che si prendono voti.
È cavalcando l'onda del malcontento o della tenerezza che si vince.
Vincere = assicurarsi il culo al caldo.
Voi non fate scelte ragionevoli, vi fate manipolare come dei burattini, mossi da ciò che vi è più vicino sentimentalmente.
Perché, voi per primi, non badate alla coerenza.
L'incoerenza non vi fa storcere immediatamente il naso. 
Non siete in grado di notare le contraddizioni.
Forse non ne avete le capacità intellettive, forse è un processo che richiede troppo dispendio di energia, forse non ve ne frega un cazzo, ma tant'è, non ci badate.
Non vi interessa se uno dice tutto e il contrario di tutto o cambia idea all'improvviso, senza saper darvi alcuna valida motivazione, perché tanto vi è simpatico, quindi ha il diritto di raggirarvi.
Lo ripeto: raggirarvi.
O, come preferisco, prendervi per il culo.
Ma non lo vedete come fanno finta di farsi la guerra e poi si stringono le mani?
Ma non lo vedete come si sputano addosso e poi raggiungono "intese per gli apparentamenti"?
Alessandrini, non lo vedete?
Ci siete o ci fate per convenienza?
Ditemi che ci siete, che è questione di genetica e di cromosomi in più, perché almeno non perdo tempo a schifarvi.
Non si schifa chi ha già le proprie difficoltà.
Se, invece, non avete conclamati deficit cerebrali, ho il dovere morale di schifarvi.
Quindi, cosa siete? Mongoli o ignoranti per scelta?
Vi devo o non devo schifare?
Vi lascio con un mio personalissimo slogan, dato che vi piacciono così tanto:

NON PUÒ ESSERCI ALCUN CAMBIAMENTO SE C'È INCOERENZA.

La situazione non può cambiare in meglio se ci affidiamo a persone incoerenti, le cui azioni e pensieri sono mossi dalla contraddizione, che cambiano idea senza saper dire perché, che cambiano idea unicamente per loro vantaggio.
Non può esserci alcun cambiamento se continuiamo ad appoggiare chi se ne fotte di risultare incoerente pur di assicurarsi un posto al caldo.
Non può esserci alcun cambiamento se continuiamo ad appoggiare (o a farcelo appoggiare da) chi ha più a cuore il proprio culo che le proprie idee.

lunedì 12 giugno 2017

Elezioni Alessandria 2017 pt.2










: uno cosa dovrebbe dirvi ora?
Cioè, per non influenzare negativamente il proprio karma, quali parole politicamente corrette dovrebbe usare?
Perché io userei "siete dei ritardati e mi fate schifo".
Ma non posso dirvi così, perché magari poi capite che mi fate schifo perché siete dei ritardati e chi schifa i ritardati non piace a Dio e nemmeno a me (perché siamo la stessa persona. Ok, spessa, scusate.).
In realtà sarebbe giusto dire "siete dei ritardati MA mi fate schifo".
Perché io adoro i ritardati, mentre a voi schifo.
Generalmente, infatti, i ritardati, nonostante le loro falle scientificamente diagnosticate, sforzano le sinapsi più di chiunque altro. In base al loro pacchetto di dotazione voluto da una natura bastarda, loro si impegnano più di chi ha le potenzialità ma non le sfrutta. E io li ammiro per questo. E, soprattutto, li rispetto.
E non è assolutamente rispettoso nei confronti dei ritardati dare a voi dei ritardati.
Come dovrei chiamarvi?
Come dovrei chiamarvi per definire esattamente lo schifo che mi fate?
Come si chiama chi ha i neuroni che annegano nella merda?
Come si chiama chi ha i neuroni che annegano nella merda perché sceglie di aspirarla dal naso e gode di questo?
Non so, merdofechista?
Come merda+fecal-feticista+masochista?
Non so, ditemi voi come volete essere chiamati.
Perché fate schifo, raga.
Siete dei parassiti, rubate ossigeno agli altri membri della società.
Penso davvero che non meritiate di vivere.
Non avete il primo diritto inalienabile degli esseri umani, quello alla vita.
Non avete il diritto di vivere, capite?
E non perché avete votato qualcuno che non mi piace, eh.
Perché non avete votato.
Ha votato poco più della metà degli aventi diritto al voto.
Come sempre, direi.
Ma in questo caso è molto più grave del solito.
Perché la nostra città ci sta morendo sotto agli occhi e noi avevamo il dovere, il DOVERE, di esprimere una preferenza.
Perché su 621 persone, qualcuno che preferiamo c'è.
E, così non-facendo, glielo abbiamo messo nel culo.
Anzi, ce lo siamo auto messi nel culo.
Ve lo siete auto messi nel culo, io mi dissocio dalla vostra natura parassitaria.
Ma come fate a vivere?
Cioè, come ci si guarda allo specchio sapendo di essere la feccia del mondo?
Come si fa a vivere da blatte?
Come si fa a vivere da esseri infestanti?
Fosse per me non vivreste.
Davvero, eh, non ne avete il diritto.
Non siamo tutte creature di Dio, voi siete creature della merda.
Ma il mio pensiero, come sempre, è rivolto a chi ha preso zero voti.
ZERO VOTI.
Ciò può significare che sia stato messo lì a caso, sfruttato dai capi lista, oppure che non conosca nessuno ad Alessandria, oppure, peggio, che sia stato tradito dai suoi conoscenti/famigliari/amici: come potrà sentirsi ora? Come ci si può sentire a non avere l'appoggio di nessuno?
Ma il capo lista, la cui sfavillante campagna elettorale ha fatto sì che qualcuno dei suoi abbia preso zero voti, ZERO VOTI, come si sente? Felice? 
Ma come cazzo si fa?
E mi limito a parlare del vostro non voto, perché se dovessi parlare di CHI avete votato sarei passibile di querela.
Dei delinquenti, delle bandiere (che leccano un culo diverso a ogni elezione), degli ignoranti, dei MAFIOSI, hanno preso barcate di voti e stanno festeggiando.
Questo è ballare sui cadaveri.
E questo è un concorso in omicidio, miei cari merdofechisti.
Voi avete ucciso la civiltà.
Voi siete gli artefici di questo mondo di merda.
Chi non ha mosso il culo per la propria città lo sa e sa i motivi per cui non l'ha fatto.
Se i motivi sono di salute, siete esonerati.
Se i motivi sono altri, vergognatevi.
Andate davanti allo specchio e sputate.
Ma solo perché non posso consigliarvi di prendere una corda, legarvela al collo, salire su uno sgabello e poi fare un salto.
Se potessi, se la mia morale non me lo impedisse, il consiglio più adatto a voi, sarebbe sempre e solo uno:
AMMAZZATEVI.

giovedì 8 giugno 2017

Elezioni Alessandria 2017





: domenica 11 giugno (finalmente) gli alessandrini saranno chiamati alle urne per scegliere chi si meriti (ahahahah!) la fascia di primo cittadino.

Quest'anno, diversamente dal carnevale di cinque anni fa, 8 + 613 persone si sono presentate con il bruciante desiderio di far parte della macchina comunale.
Non male, per un meccanismo demoniaco, avere tutte queste richieste: "Tanto i politici sono tutti uguali!", e poi si fanno carte false per diventare uno di loro.
Coerenza.
Comunque, ieri ho partecipato a una serata organizzata dal Piccolo in cui i sette candidati sindaco (sarebbero otto, ma uno ha "scelto" di non partecipare per "strategia politica"... ahahahah!) rispondevano ad alcune domande e dibattevano sui temi caldi. 
Da una parte erano schierati i candidati appoggiati dai partitoni (PD +vari, Lega+vari e 5stelle) e dall'altra le liste civiche (candidati che hanno investito più che altro su se stessi).
In mezzo c'era il personaggio rivelazione (secondo il mio amore per il trash) di quest'anno: assolutamente apartitico e apolitico, c'entra nella corsa elettorale come me ad un concorso di bellezza curvy.
Sembrava, in ogni caso, che a essere assegnata fosse più la corona di Miss Italia che quella di primo cittadino: abbiamo assistito all'apologia della demagogia, frasi trite e ritrite, desideri di pace nel mondo (l'importante non è chi votare ma votare, prima gli alessandrini, ECC).
C'era la Miss in carica (che se uno non avesse vissuto IN Alessandria negli ultimi cinque anni e l'avesse ascoltata ieri per la prima volta, probabilmente darebbe il voto a lei) che si è fatta forte delle sue imprese, vedi ponte Meier, bilancio in pari, ecc.
C'era Mister candidato forte, colui che si contenderà la fascia di vincitore con la Miss in carica, che ha riportato pari pari le parole di chi "glielo appoggia", senza aggiungere nulla di nuovo.
C'era Mister Wella, il candidato capellone, ribelle, irriverente, che dice quello che il popolone vuole sentirsi dire e che si è portato gli applausi da casa, come è solito fare il leader del suo partito.
C'era Mister Cinema, la nota fuori dal coro, il trash vero, quello che ha suscitato risate e applausi sinceri, quello che dovremmo davvero scegliere se volessimo dare un voto di protesta, ma che poi dovremmo provvedere a sostituire una settimana dopo le elezioni per non averlo nelle croste e per non doverlo sottotitolare ogni volta che si esprime.
C'era Miss Rocchetta, la scelta della salute, perfettina, fresca nonostante gli anni, giovane come l'acqua, appunto, che piace e convince ma che tutti si chiedono che cazzo ci faccia a Miss Italia e, infatti, la rispediranno alla sua sana carriera.
C'era Mister Sorriso, scintillante come il nome della sua lista, ma troppo soggetto al corto circuito.
E poi c'era Mister Critica, la fascia intelligente, il candidato preparato, quello che sa cosa dire e come dirlo, quello pronto da anni a questo momento, ma che verrà purtroppo cassato perché, ahimè, i secchioni non piacciono a nessuno.
Insomma, concittadini.
A parte che ieri non eravate presenti e mi chiedo quale sarà il vostro criterio di voto (probabilmente il consueto infilarsi la matita nell'ano e affidare al c...aso la scelta del nome su cui si stamperà la X).
Il risultato di domenica, purtroppo, credo sia già scritto: ballottaggio tra la Miss in carica e il nobile "ruspante".
Anche se gli insetti che friniscono hanno sempre buone possibilità, poi siamo d'estate e se ne sentono parecchi, soprattutto quando si spengono le luci.
Questi tre, comunque.
Comunque e purtroppo, perché io sarei per la scelta civica, se davvero vogliamo che cambi qualcosa.
Ma voi non volete che cambi qualcosa, perché siete coprofaghi e, a voi, la merda piace.
Vi piace mangiarla con gusto mentre vi lamentate della puzza.
Perciò, buon voto a tutti e, mi raccomando, fate sempre schifo come al solito, eh.

mercoledì 7 giugno 2017

Tre mesi








: non so bene neanche cosa scrivere, perciò sarebbe più saggio non farlo.
Ma ti voglio ricordare, fissare su un foglio virtuale.
Perché te lo meriti, perché tiravi fuori il meglio di me. E non è poi così facile.
Ti voglio ricordare perché spero sia terapeutico. Anche se so che non lo sarà.
Sono tre mesi che non posso più vederti, accarezzarti, farmi slappare la faccia.
Filosoficamente, sto riflettendo su due concetti: vuoto e relatività.
Sentimentalmente, sto annaspando.
Se il vuoto è vuoto, come può pesare?
Come puoi sentirlo così vividamente?
È vuoto, no?
Il vuoto è nulla, non esiste.
Non esiste?
Ma allora come può avere conseguenze?
Come può causare qualcosa?
E così via. È il brutto di non aver scelto di impegnarmi nella fisica, ecc.
E come non passa il tempo quando non ci si diverte, eh?
Come cambia la percezione del passare dei giorni, quando questi giorni si alternano in una coltre di fumo nero?
Cazzo, se cambia.
Sono solo tre mesi, ma sembrano ere.
Il tutto per "solo un cane".
Che responsabilità che hai, cane.
Nessuna persona, vivente e non, ha mai avuto questo potere.
Il potere di influenzare le mie percezioni.
E forse è proprio il mio pessimo rapporto con gli esseri umani che ha reso possibile il mio morboso attaccamento verso un essere non umano.
Chissà, è un problema che non attrae il mio interesse.
Non ora, almeno.
Perché ora mi manchi, e il mio interesse è solo per te.
Ovunque tu sia.

martedì 6 giugno 2017

Esempi pratici di argomentazione











: mi rendo conto ora di non aver aggiornato il mio sgangherato blog su quanto accadutomi ormai circa tre settimane fa.
È martedì e io decido di andare a passeggiare agli argini (chi è alessandrino sa).
Parcheggio davanti al cimitero e, come di consueto, metto la borsa nel bagagliaio della mia macchina.
Chiudo e, sempre come di consueto, mi assicuro che la macchina sia effettivamente chiusa.
Vado a passeggiare per tre quarti d'ora.
Torno alla macchina, apro il bagagliaio e la mia borsa non c'è più.
Panico.
Panico, perché dentro la borsa c'era una scatoletta di legno contenente le ceneri del mio cane.
Seguono denuncia ai carabinieri, ricerche sfrenate nei cassonetti, telefonate ricevute dai giornali, ricerche, pianti, pianti, ricerche e ricerche.
Questo è ciò che è successo e questo è ciò che alle persone che mi conoscono sarebbe dovuto bastare per aiutarmi a ritrovare ciò che mi hanno rubato.
Non è bastato.
E non è bastato nemmeno alle persone che non mi conoscono ma questo era squisitamente prevedibile (senza contare che se mi interessasse anche lontanamente quello che pensa chi non ha a che fare con me non mi sarei tatuata quello che mi sono tatuata in tenera età).
Non è bastato il dato di fatto (mi hanno rubato la borsa), volevano sapere PERCHÉ le ceneri del mio cane fossero lì.
Come se sapere il motivo fosse indispensabile per aiutarmi.
Come se per aiutarmi fosse indispensabile accertarsi della mia non pazzia.
Ti aiuto, ma solo se hai un buon motivo, un motivo ben confezionato.
Ti aiuto, ma solo se mi dimostri che non sei folle.
Ti aiuto, ma solo se quello che mi chiedi ha un senso per me.
Beh, non aiutarmi allora. Anzi, ti prego di non aiutarmi.
Perché dovresti volermi aiutare per il senso che questa cosa ha per me, non per te.
Io so perché le ceneri del mio cane erano nel bagagliaio della mia macchina.
E avrei potuto spiegarlo, se solo mi fosse stato chiesto senza pregiudizio.
Io ho le mie ragioni.
Io ho sempre ragioni per fare tutto ciò che faccio, dall'ordinare un piatto di pasta a mandare un curriculum.
E, se mi conosci, se mi parli, se leggi quello che scrivo, lo sai.
Eppure, tutto ciò che sono io in questa storia è stato ignorato: l'importante era perculare la povera pazza che va in giro con il defunto cane.
Pazienza, in quel momento ciò che mi premeva era far sapere a più persone possibile che, se avessero trovato una borsa, avrebbero dovuto non ignorarla.
Perché è così che funziona adesso, nel nostro mondo: si ha paura di tutto, se si trova una borsa per terra non la si apre e la si porta ai vigili, ecc, la si ignora o, peggio, la si fa esplodere.
Volevo solo dire a tutti: se trovate una borsa non ignoratela, è mia e dentro, oltre a portafoglio, ecc, c'è una cosa davvero importante.
Sapevo benissimo che il fatto che venisse trovata da un estraneo fosse solo UNA possibilità, una delle tante: prima di quella c'era infatti la possibilità che fosse stata gettata in un cassonetto e si trovasse già in discarica, oppure c'era la possibilità che il ladro avesse aperto il sacchetto con le ceneri e le avesse gettate chissà dove.
Ma il chiedere aiuto via internet o giornale cartaceo era una possibilità e io l'ho sfruttata.
Non male, per una pazza, pensare a tutte queste cose.
Comunque, mai mi sarei aspettata questa ondata di dissensi, giudizi, insulti.
Soprattutto da chi reputavo più che conoscente, quasi amico.
Perché degli altri, dai, cazzomene: sarebbe un insulto alla mia intelligenza farmi toccare da offesucce protette dallo schermo di un computer.
Mi sarebbe piaciuto però che qualcuno avesse avuto i coglioni di argomentare il suo dissenso. Mi sarebbe piaciuto che qualcuno argomentasse con qualcosa di più del semplice "non ci si portano dietro le ceneri del cane". Mi sarei meritata una possibilità di dibattere faccia a faccia.
Non l'ho avuta, pazienza.
Ho corretto le mie aspettative, ho abbassato ulteriormente l'asticella.
A trentun anni, mi tocca imparare il limbo. Eh, vabbè.
Comunque, ringraziando infinitamente tutte le persone che, nel loro piccolo, mi hanno aiutato (mi ricorderò di voi), lascio il mio commento a caldo sulla vicenda.
A costo di risultare boriosa, quello che segue è un buon esercizio di argomentazione, leggendolo potreste imparare qualcosa.



: DUNQUE.
Mi hanno rubato una cosa e sto facendo tutto ciò che è in mio possesso per riaverla.
Ho condiviso post sul MIO profilo e ho condiviso post sui gruppi alessandrini con maggiore visibilità.
Se io so di aver fatto tutto quello che potevo fare, dormo serena. Funziono così.
Quello che non ho fatto è invece chiamare i vari giornali per far scrivere di me: ho mandato solo un messaggio a Marcello Feola del Piccolo, ma in quanto amico, non giornalista.
Dai vari giornali sono stata contattata e ho risposto a varie domande, non a quelle che sapevo benissimo avrebbero portato a risvolti barbaradursiani.
Questo, di nuovo, per far sapere a più persone possibile che sto cercando quello che mi è stato rubato. Per dire alle persone che, se vedono una scatoletta di legno per terra, non devono averne paura ma portarla ai vigili.
Tutto ciò a voi andrebbe benissimo se nella scatola ci fosse stato, che ne so, l'anello che apparteneva a mia nonna, un orologio, ecc.
Ma, trattandosi delle ceneri del mio cane, paradossalmente (poi vi spiego che cosa sia un paradosso) questo non vi va bene.
Posso sapere perché?
Davvero, mi interessa.
Innanzitutto uno potrebbe avere le ceneri del cane in macchina per svariati motivi, per esempio per andare a scegliere un'urna di metallo e non di legno e avere bisogno del sacchettino come misura.
Voi, comunque, non lo sapete. Non sapete il motivo per cui le ceneri erano lì. Sapete solo CHE fossero lì.  E perché non lo sapete?
Perché io non l'ho scritto.
Io ho solo comunicato il dato: mi hanno rubato questo e lo rivorrei.
Il resto sono vostre interpretazioni.
Poniamo invece il caso che io mi portassi dietro le ceneri per motivi sentimentali.
Questo è da pazzi? È irrazionale?
Lo accetto, ma dovrete argomentare.
E sapete che, in questo ambito, questo piccolo culo potete continuare a baciarmelo.
È rischioso buttarla in dialettica con me ma, se volete lo stesso provarci, se ritenete di avere argomentazioni valide, potete parlarmene di persona e contattarmi al 339.5931391 e dirmi in faccia che sono un'idiota.
Perché, sapete, io potrei condividere il fatto che sia macabro fare quello che ho fatto, ma sulla follia, raga, non mi ci impelagherei se fossi in voi.
Perché io lavoro allo stadio e vi vedo piangere come vitelli per una partita di calcio senza permettermi di giudicarvi.
Vi vedo perdere la dignità per i vostri fidanzati.
Vi vedo perdere la dignità per la vostra fede politica.
Vi vedo quando schizzate in aria tanto siete irrazionali.
Quindi, non so quanto convenga a voi prendere per il culo me.
Anche perché, io adoro il black humor, soprattutto se ne sono io l'oggetto.
Per esempio, se foste un po' brillanti, mi avreste mandato un messaggio con scritto:
"Giada, guarda che dal portare le ceneri del cane in borsa a tatuarsi una balena blu è un attimo!"
E avrei riso con voi.
Perché mi vedo, eh.
Mi vedo mentre rovisto nei cassonetti, mi vedo mentre vado di casa in casa, mi vedo mentre parlo coi tossici dei giardini, mentre mi infilo nel rudere davanti alla stazione.
Lo vedo quanto è trash quello che mi è capitato.
Lo vedo quanto sono trash i giornalisti che mi chiedono la razza del cane e mi vogliono far piangere al telefono.
E allora?
Mi hanno rubato una cosa e mi sono mossa razionalmente per riaverla. Ho fatto quello che andava fatto razionalmente: scriverlo sulla piazza più grande, Facebook.
E voi che mi giudicate pazza, o forse anche stupida, ditemi un po', visto che almeno io la mia lingua l'ho imparata e le elementari le ho portate a termine con successo, tanto da poter scrivere commenti con un nesso logico e con una buona grammatica: come ci si sente a essere più stupidi di chi giudicate stupido? E più sfigati di chi giudicate sfigato?
Male, per questo vi sfogate su internet.
Lo sfogo dettato dalla sfiga.
E vi sfogate non con l'interessata, non sia mai!, alle sue spalle.
Perché, voi che mi avete preso per il culo, l'amicizia me l'avete chiesta eh. Eccome.
Quindi, forse forse, a fare pena non sono io.

P.S. Preparatevi perché se in futuro mi ruberanno la borsa con la dentiera di mia nonna vi faccio girare tutti gli stomaci.

P.P.S. Più importante: grazie a chi mi sta dando una mano in questa, com'è che si chiama?, follia: siete persone buone.
Oltre ai miei amici, ci sono persone che, pur non conoscendomi, si sono fatte in quattro per me. A loro la mia riconoscenza.