giovedì 24 novembre 2016

NOVEMBRE ALESSANDRINOOO111!!!1!1!1!






: ogni novembre, un rivoluzionario alessandrino si sveglia e sa che dovrà intasare l'internet con la seguente domanda: "Ma spendere i soldi per pulire i fiumi, invece che per le cazzate, eh???1??1? Politici infami!!!1!1!!1".
Ogni novembre, una mamma bomber alessandrina si sveglia e sa che dovrà intasare l'internet con la seguente domanda: "Ma le scuole le chiudono o no???1?1?1!1? Prima i bbbbambine!!!1!1!!1!".
Ogni novembre, un catastrofista alessandrino si sveglia e sa che dovrà intasare l'internet con la seguente domanda: "Ma non sarà un altro '94????1?1??11".
Ogni novembre, non importa a quale categoria alessandrina tu appartenga, l'importante è che intasi l'internet con domande del cazzo.

domenica 13 novembre 2016

Iene bomber





: no, aspettate.
Oggi ho passato una giornata bellissima, siccome è arrivato il momento dell'anno di vedere la mia cosa preferita: il Cirque du Soleil.
Ho anche mangiato una pizza buonissima di mia invenzione e, arrivata a casa, mi sono messa lo smalto.
Questo interessantissimo resoconto per dirvi che lo spirto guerrier ch'entro mi rugge di solito era cheto, la mia mente serena e il mio cuore leggero.
... Fino a quando ho acceso la TV e ho visto un servizio de Le Iene sulla sicurezza negli aeroporti, il cui succo era il seguente:
- Dall'11 settembre 2001 la nostra vita è cambiata: la paura fa sì che negli aeroporti ci siano controlli più severi. Ma è davvero così? No, perché gli aeroporti sono pieni di cose con cui un potenziale terrorista potrebbe creare una bomba indisturbato.
E il "giornalista" ci fa vedere come costruire una bomba con una bottiglia di vodka e un accendino, entrambi facilmente reperibili al duty-free, e le conseguenze che potrebbero esserci se uno la lanciasse in aereo. -
Ah, quindi ora quelli delle Iene vengono pagati per dare ottime idee? Non ai terroristi, agli idioti schizofrenici: non ci vuole un genio per capire che l'alcol è infiammabile, ma magari un coglione non ci arriva.
Perché suggerirglielo?
Dato che non smetteranno mai di vendere alcol e accendini, che senso ha fare un servizio del genere?
"Non vogliamo creare psicosi, MA vogliamo farvi aprire gli occhi!"

... Non siamo razzisti, MA...
... Non ce l'ho coi gay, MA...




lunedì 7 novembre 2016

Io voto Monica





: queste elezioni americane mi danno la stessa sensazione di quando mi trovo in un paesino sperduto e, tipo verso le cinque del pomeriggio, mi viene un certo languore che credo di poter soddisfare con una brioche.
(Situazione non così ipotetica, per quel che mi riguarda).
Così entro nell'unico bar del paese ma sono le cinque ed è chiaro che le brioche siano quasi finite.
Quasi, tranne due: l'olandesina con l'uvetta e lo strudel.
Che sono un po' l'equivalente alimentare del mignolo contro lo spigolo.
Non impazzisco di gioia, quindi, ma ormai sono lì dentro e cosa faccio? Non posso andarmene per due motivi:
uno, nella mia mente si è già formata l'immagine di me che mangio una brioche e il mio languore non si soddisferebbe con nient'altro se non una brioche (la mia mente è un gatto nero che ho attaccato ai... piedi da più di trent'anni).
Due, non ci sono altri bar ed è meglio per l'umanità che quando mi viene fame io mangi.
Perciò devo scegliere tra l'olandesina con l'uvetta e lo strudel.
Sono entrambi due dolci con crema e frutta "trattata". Io odio i dolci con la frutta a meno che non siano frutti rossi o banana.
Ma devo scegliere e scelgo lo strudel: se c'è una cosa che mi fa incazzare è proprio addentare un dolce potenzialmente buonissimo e trovarmi in bocca qualcosa che sembra una caccola.
Mangiando lo strudel, però, non è che raggiunga l'orgasmo gustativo.
Non è che dica che è il dolce più buono che io abbia mai mangiato.
Non è che dica che tutte le altre brioche fanno cagare.
Non è che non mangerò mai più nessun dolce all'infuori dello strudel.
Lo mangio in silenzio (perché comunque non si parla con la bocca piena!) ed è finita lì, conscia del fatto che le mie papille sarebbero state ben più contente di un saccottino al cioccolato.
Così per la Clinton e Trump.
È chiaro che si debba dare una preferenza o, meglio, è chiaro che sia cosa buona avere un'opinione in merito, dato che noi italiani non votiamo.
Però una cosa è fare una scelta sapendo bene che se non è zuppa è pan bagnato, altra cosa è diventare fan sfegatati.
Io non supporto qualcuno solo perché è femmina e io sono femmina.
Io non supporto qualcuno solo perché c'ha le corna plateali.
Io non supporto qualcuno solo perché il leader del mio partito ha deciso che bisogna supportarlo solo per creare del soffoco.
Io non supporto qualcuno solo perché è un personaggio talmente assurdo da poter dare una scossa al paese.
Un conto è dire "se dovessi avere una pistola alla tempia voterei...", altra cosa è convincersi che sia la scelta della vita.
Perché, diciamocelo, sia l'olandesina con l'uvetta che lo strudel fanno proprio cagare: se proprio dovessi sognare, a capo del mio paese vorrei il cannolo alla panna di Zoccola.



sabato 5 novembre 2016

E allora niente



: e allora niente sono qua che, meriggiando pallida e assorta, mi dirigo verso Porta Nuova con l'occhio lucido già carico perché oggi sono davvero preoccupantemente scarmigliata e non ho il mascara e mi sento più del solito in contrasto con la bellezza che mi circonda.
E l'occhio si carica ancora un po', perché cerco di vedermi come mi vedono le altre persone e lo spettacolo non è proprio dei migliori, con 'sto trolley con le ruote tutte mangiate e con questa mega scagazzata bianca che, dico io, ce ne saranno di valigie e tu hai scelto la mia, sarai ben stronzo, eh, piccione?
E l'occhio si carica ancora e ancora perché penso a ieri, che mi è esplosa una bomba emotiva, e io vorrei tanto venirci più spesso in questa città, con queste persone, con questa atmosfera.
E allora niente, cerco il tabellone con i binari, vedo questa ragazza che sta suonando qualcosa che credo sia Einaudi e forse lo è, ed è così struggente che la diga cede e l'occhio si allaga perché, dai!, pure la colonna sonora?, e mi fermo e l'ascolto, e la fotografo, e mi perdo.
E, oh no!, mi ricordo che muoio di sete e con le lacrime ancor di più ma devo correre perché è tardi ed è vero che il treno non passa solo una volta nella vita, posso prendere quello dopo, ma quello dopo è fra un'ora.
E, allora niente, ho corso.
Così sto qua, su questo sedile blu, che scrivo e frigno e sento, sì, "con triste meraviglia com'è tutta la vita e il suo travaglio, in questo seguitare una muraglia che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia".