lunedì 6 luglio 2015

Tutti gli uomini per natura tendono al sapere. Come eri ottimista, caro mio.







: io, dal 2004, posso votare.
E io, dal 2004, voto.
Il "cosa" è secondario, ma il "come" è fondamentale.
Si chiama "ragionare".
Si chiama "votare con la testa e non con il cuore".
Non si vota a sinistra perché il nonno era partigiano e ci manca.
Non si vota a destra perché Hitler aveva quei bei baffetti da ragazzaccio.
Non si vota nostalgicamente il ricordo.
Si vota adesso, hic et nunc, in questo splendido periodo storico in cui ci è toccato vivere.
E si vota informandosi, leggendo i programmi e, perché no, anche seguendo quei quattro babaci su internet (ricordatevi che è nelle occasioni informali che esce la vera natura di ognuno).
So quanto questo tipo di informazione sia noioso e che sia meglio leggere "il manuale della perfetta casalinga cornuta" della Lucarelli però, sapete, la democrazia è questo che comporta: la partecipazione del cittadino, la responsabilità del cittadino.
Perciò è inutile che mettiate le bandiere della Grecia come profilo, quando voi italiani a votare non ci andate perché si fa di domenica e di domenica o c'è la partita o si va al mare o, meglio ancora, perché non avete idea di dove piazzare quella X.
Poi però siete gay, Charlie o la Grecia.

A volte ho il dubbio che non abbiate nemmeno la coerenza per fare la cacca sempre dallo stesso buco.
Chissà che alito.

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