lunedì 16 gennaio 2012

Non è tanto perchè facevano l'amore con la figlia del dottore. A meturba il comò.


: uno dei miei rimpianti più grandi (e ne ho davvero pochi) è quello di aver rifiutato a priori la matematica.

Ma, si sa, durante l'età della stupideira (east, west, Piemonte is the best) si è, appunto, molto stupidi.

E io a sei anni ho deciso che avrei sempre, a qualunque costo, preferito le parole ai numeri.

Brava scema.

O meglio, sono felice di avere un buon rapporto con le parole, ci mancherebbe, che poi mi si offendono e va a signore il mio progetto di scrivere per campare e campare scrivendo.

Però il linguaggio della matematica è universale, come l'amore.

Io trovo sempre mille modi diversi per dire la stessa cosa ma, sul piano emozionale, mi piacciono le vie di comunicazione uguali per tutti.

La somma di 3 e 2 è 5 anche a Sidney, così come un bacio è il mezzo più intimo per dire che ti amo, senza tanti ailoviù che subiscono la distorsione degli accenti.

Si, matematico è bello. Matematico è pulito, chiaro.

E in matematica, se c'è un numero 1 che ha uno zero per le mani e non sa che farsene, può scegliere se dargli un calcio nel culo o farci un giro al mare che, tanto, non aggiunge o sottrae nulla al suo status di numero 1.

Ma se il suo interesse è quello di moltiplicare, bè, attenzione: il prodotto sarà comunque zero.

Che ognuno si faccia i suoi conti.




 


3 commenti:

  1. Giada, 'cudìu, mi fai venire mal di testa: cosa c'entrano le civette col comò, ci arrivo, ma cosa cazzo c'entrano coi numeri?

    Grande l'accenno alla "stupideira": ti voglio bene.

    Dottordivago

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  2. Eheh parlo di numeri, è una conta. ;)

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  3. sante parole, sottoscrivo tutto.



    M

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