giovedì 6 agosto 2015

Dapprima!








: ieri ho fatto un giro in centro e mi si è stretto il cuore: non ci sono più negozi aperti, sono tutti sfitti, tranne le catene e quelli per "ricchi" (che vivranno per sempre perché l'alessandrino medio piuttosto muore di fame ma non si farà mai vedere mentre fa shopping da Terranova).
Ho provato dapprima (dapprima!) tenerezza per la mia città poi, ovviamente, mi sono incazzata.
Non sapendo con chi prendermela ho inveito dapprima (dapprima!) contro la Ritona, che è sempre un valido capro espiatorio: è indubbio che un degrado del genere non si fosse mai toccato, almeno da quando ho capacità cognitive.
Poi però, siccome massacro gli stupidi ma parto dal presupposto di esserlo io per prima, ho pensato:
visto che piagnucolo per i negozi chiusi, quando è stata l'ultima volta che ho comprato qualcosa in un posto che non fosse Zara?
Da quanto non mettevo piede da Strada o in qualunque altro negozio che ora ha chiuso i battenti?
Da anni.
Perciò io vorrei prendermela con la mia bella sindacona e la sua armata ma, purtroppo, la colpa non è SOLO sua.
La colpa è anche mia.
La colpa è anche nostra.
Diciamo, per amore dell'equilibrio, che noi ci siamo spinti sull'orlo del precipizio e la biondona si è limitata a darci il calcio nel culo per farci cadere.
O forse è lei che ci ha costretti a spingerci sull'orlo del precipizio.
O forse no.
O forse il mio discorso è solo esistentivo e non esistenziale, visto che tocca solo il piano ontico e non ontologico.
Sì, forse sto peccando, sto prediligendo la dicotomia soggetto/oggetto che ha luogo nel logos apofantico, quando so bene che dovrei preferire il logos ermeneutico.
È che a me l'approccio fenomenologico affascina, non posso farmene una colpa.

Allora, dai, faccio che dare la colpa alla Ritona e cazzomene.




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