mercoledì 4 maggio 2016

Lo vuoi un palloncino?






: a seguito dei recenti fatti di cronaca state pubblicando molto su un tema che, nel mio mondo fantastico, non dovreste nemmeno azzardarvi a sillabare: la pedofilia.
Ora, al di là del tema in sé, troppo delicato per un blog, mi imbarazza molto la leggerezza con cui voi (e alcuni vostri amati politici) proponete la castrazione chimica e il taglio del pisello per i pedofili.
Questo approccio particolare dice molto sul vostro modo di affrontare i problemi in generale: ha sempre a che fare con il vostro costante rifiuto a ricercare le cause e a concentrarvi sugli effetti.
Un pedofilo è una persona che ha in sé un germe di follia, o di qualsiasi altra cosa. Ha in sé un focolaio putrido che non si placherà con il taglio del pisello, perché non risiede nel pisello: ha una malattia che richiede l'aiuto dello psichiatra, non dell'urologo.
Che senso ha battersi per la castrazione chimica? Che senso ha pubblicare quei finti articoli in cui un padre taglia il pisello a uno che ha violentato la figlia?
Castrazione chimica e taglio del pisello non sono soluzioni al problema. Sono pene (oh oh!), non tutelano i bambini.
L'atto sessuale in sé (e quindi ciò che prevede l'uso dell'organo sessuale che volete tagliare) non è che l'atto finale di un dramma che ha ormai ucciso dentro il bambino.
Ciò che rovina per sempre l'anima del bambino ha inizio molto prima. Inizia con gli sguardi, con gli ami gettati, con i regali, con le velate minacce.
Mi imbarazza quando proponete le soluzioni più semplici, grossolane.
Mi imbarazzano le prese di posizione dettate dall'ira, o da qualsiasi altro impeto.
Mi imbarazza quando, per risolvere il problema dei topi, si mettono le trappole senza fare la disinfestazione.
Mi sento veramente imbarazzata.

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