giovedì 13 agosto 2020

Vakanze in Itagliah!



: vi vedo caldi sull’argomento “Quest’anno è doveroso fare le vacanze in Italia!”.

Obbligo morale, naturalmente.

E, premetto, io sono d’accordo.

MA (eh, beh, checcredevate?).

Ma prima bisogna un po’ decidere di che natura vogliamo che sia quell’obbligo morale: è per la tutela economica del nostro paese o sanitaria?

Perché, se si parla di economia, ha perfettamente senso preferire di spendere i propri soldi nel proprio paese, abbastanza provato dalla pandemia.

Ma se facciamo un discorso diverso, se la nostra è paura dell’aumento dei contagi, dovremmo prima avere un’opinione formata riguardo al Covid.

Se fino a stamattina abbiamo urlato al mondo che “non ce n’è coviddi”, non possiamo dire al nostro vicino di casa che è un coglione perché è andato con le balle al sole in Croazia.

Perché tanto non ce n’è Coviddi, no?

Tanto è tutto un complotto internazionale, no?

E attenzione anche a dire che in Italia “non ce n’è PIÙ coviddi”, perché se non c’è più e prima c’era, significa che le misure adottate dal Governo hanno avuto un senso. Perciò il Governo sarà sì ladro, ma un ladro che ci ha guarito il culo. 

Possiamo pensare e dire tutto, raga.

Ma se prima abbiamo detto “A!” e il secondo dopo abbiamo detto “Non A!”, senza spiegare il repentino cambio di rotta, beh, siamo credibili come quelli che ordinano tre McMenu ma prendono la Coca Zero perché sono a dieta.

Io, alla domanda “L’obbligo morale di fare le vacanze in Italia è mosso da tutela economica o sanitaria?” risponderei, ovviamente, “Da entrambe”.

Sul piano economico, è innegabile che abbiamo subito una mazzata mai vista.

Perciò anche sì aiutarci l’un l’altro.

(Ah, già che ci siamo: finitela un po’ di fare i brillantoni chiedendo “Ma come? Piangevi perché non hai lavorato tre mesi e vai in ferie?”.

Finitela di insinuare cose: i lavoratori autonomi non hanno lavorato tre mesi, punto. Questo è innegabile, indipendentemente che uno decida poi di farsi qualche giorno fuori dai coglioni!).

Poi, anche sul piano sanitario direi che rimanere in Italia potrebbe essere una scelta quantomeno saggia.

Perché è vero che io ho partecipato a un flash mob senza mascherina (rischiando, per altro, di far crollare il nostro stupendo ponte!) ma è anche vero, appunto, che siamo in Italia, dove i contagi si sono drasticamente ridotti.

Andare in Spagna o dove salcazzo, dove hanno gestito l’emergenza virus come io gestivo il mio Tamagotchi facendolo annegare nella sua merda, e rischiare di ammalarsi o, almeno, di farsi una quarantena, non mi pare proprio sherlockissimo.

Poi, insomma, vedete un po’ voi.

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