venerdì 17 gennaio 2020

Chi sta zitto fa un passo indietro (Sanremo 2020)





: raga, bisogna distinguere le due polemiche perché se no, davvero, sembriamo tutti deficienti.
Una cosa è la bellezza, l’altra è il “passo indietro”.
Non si può demonizzare uno perché dice “Ovviamente sono tutte bellissime”.
Non vuol dire “Sono ovviamente state scelte perché sono tutte bellissime”, in quel momento.
In quel momento è un banale complimento.
Poi, certo, alcune sono state scelte unicamente perché sono bellissime, altre perché sono le-fidanzate-di, altre perché sono personaggi peculiari, ecc.
E indignarsi per questo, scusate, mi pare un po’ intellettualmente deboluccio: se fai la modella e costruisci la tua vita su fondamenta esclusivamente estetiche, per cosa devi essere ingaggiata? Perché sei bella. Poi puoi essere “anche” spigliata, intelligente, ecc. Ma prima di tutto vieni chiamata perché sei bella. Se trovi che questo svilisca la tua persona, perdonami, forse avresti dovuto scegliere un’altra carriera. Una carriera che mettesse in risalto prima di tutto le tue facoltà cognitive.
Allo stesso modo, se sei la fidanzata di Valentino Rossi e sei “conosciuta” unicamente per questo, per cosa dovresti essere scelta? Perché sai parafrasare la Divina Commedia?
Sono vallette, raga.
A Maria De Filippi non avrebbero mai proposto il ruolo di valletta. Perché?
Solo perché è bruttarella? No.
A Belen, invece, l’hanno proposto. L’ha accettato, oscurando chiunque altro ci fosse su quel palco.
Solo perché è bellissima? No.
Questo cosa vuol dire? Arrivateci.
Facendo un discorso più generale e di un estremismo a cui mi opporrò sempre, vogliamo eliminare proprio il ruolo di valletta, così come i concorsi di bellezza, così come la prostituzione, ecc, in quanto mercificano la “donna”?
Come la metteremmo con tutte quelle che c’hanno proprio la vocazione, che vogliono, proprio dal profondo, proprio con tutta l’intenzionalità possibile, essere quel tipo di oggetto?
Perché dire “Non puoi fare la valletta perché offende il tuo essere donna!” si porta dietro tutta un’altra serie di costrizioni altrettanto avvilenti (come al solito: cosa è “donna”? Perché è “donna”? Ecc.).
Occhio con i fanatismi, raga.
Altro discorso è “il passo indietro”.
Quello sì che è da demonizzare.
Però è fin troppo facilmente demonizzabile.
Considerare (e spiattellarlo in conferenza stampa), nel 2020, una caratteristica pregevole saper stare un passo indietro al proprio uomo, beh, mi pare fin troppo auto-lesionistico.
Troppo idiota per essere vero, insomma.
Sarà che so’ complottista, sarà che in quest’epoca in cui non conta la sostanza ma essere un possibile oggetto di meme, in cui non conta ciò che dici ma arrivare a chiunque come un virus, io non credo più a un cazzo.
In questo abuso di parlatene-bene-parlatene-male-purché-ne-parliate, io non credo più a un cazzo.
Quando si devono contare le visualizzazioni per monetizzare, io non credo più a un cazzo.
Nemmeno all’idiozia spontanea.
Il che non assolve lo sbadato omonimo del genio artistico, anzi: siamo sempre lì, è più demonizzabile essere coglioni o fare i coglioni?

“Una ragazza o una donnina
Papageno brama per sé!
Oh, una sì soave colombella
sarebbe una beatitudine per me!
Se nessuna mi accorda amore,
la fiamma mi dovrà consumare,
ma se una bocca femminile mi bacia,
ecco che son già guarito.”

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