giovedì 8 ottobre 2020

Sincerità... è un elemento imprescindibile



: e, dopo Vanessa, anche Arisa ha voluto dare il suo contributo a quel nonsenso nero su bianco che è il #bodypositive (con 71.000, SETTANTUNOMILA!, mipiace).

Lei, Rosaria (il cui cognome è simile al mio ma fa riferimento a un selfie sessuale più che all’assunzione di droghe) a Venezia rilasciava interviste dicendo “Io mi piaccio così come sono” e due giorni fa si è messa “a nudo” - che ormai significa “senza filtri Instagram” - attraverso un post in cui blaterava frasi sconnesse che sembravano stralci di una canzone di Adele, che riassumerei con “L’abito non fa il Monaco”, “Non è bello ciò che è bello, è bello ciò che piace”, “La società fa schifo” e “Basto a me stessa”.

E non sarebbe una cosa fastidiosa, questa esternazione, per quanto sempliciotta e fanciullesca, anzi: il pensiero positivo ha effetti pruriginosi su di me ma capisco che qualcuno, con un’anima meno nebbiosa della mia, ne abbia bisogno e ne tragga giovamento.

Ma.

Ma tu non puoi esserti rifatta anche il buco del culo e asserire che ti piaci così come sei.

Puoi dire che ti piaci adesso, così come sei diventata.

Ma non fare la morale su quanto non si debba essere schiavi della perfezione esteriore quando sei diventata l’ennesimo prodotto dell’omologazione estetica tipica della nostra epoca: stesse labbra, stessi zigomi, stessi trucchi, stesso impatto.

Certo, uno si può redimere e tornare sui suoi passi, ma se non ha niente di illuminante da dire, che taccia.

Se quello che hai da dire non è simile a un discorso che farebbe un ex tossico, taci, Arisa.

Anzi, canta.

Perché è quello che, credo, tu sappia fare.

Sono anche un po’ stufa di chi sfrutta la sua posizione di rilievo, la sua risonanza mediatica, per dire delle boiate.

È come se uno avesse la possibilità di apparire a reti unificate per un momento e ruttasse.

Anzi, no.

Perché un rutto in faccia al mondo sarebbe poco edificante ma irriverente, cazzuto, troppo simpa.

Quello che fa la gente come Arisa è uguale alla desiderata pace nel mondo delle aspiranti Miss Italia: stupida, noiosa, banale e allergizzante.

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