venerdì 15 aprile 2016

Allori urticanti





: io al liceo ero una capra: non studiavo mai. Me la cavavo perché mi facevo dire tre o quattro nozioni dalle mie amiche prima delle verifiche ma, di base, ero proprio una bestiolina.
C'erano, però, due ambiti in cui ero un drago: nei temi e in inglese. Lì non ero semplicemente brava, lì brillavo.
Per esempio, a 16 anni avevo già tutti i certificati in circolazione per la lingua inglese.
Infatti, non sapevo nulla della proclamazione del Regno d'Italia, ma nessuno osava sfidarmi nella duration form.
Poi, per i successivi 14 anni, non ho più aperto un libro di grammatica inglese.
Ora, ho iniziato un corso all'università (di quelli fighi, non della British!) e non sono più la migliore: faccio errori e non sono più un tutt'uno con la lingua. Non sono più eccellente, non brillo più. Le mie risposte non sono più perfette (solo la pronuncia è rimasta).
Sono bene, ma non benissimo.
La mia parola, nel mucchio, non è più la più autorevole.
Qual è la morale di questa storia?
Che non si può più vivere di rendita.
Non basta più essere stati fenomeni un tempo per pretendere di essere considerati ancora tali.
Gli allori sono comodi fino a quando arriva il giorno, all'improvviso, in cui ti fanno prudere le chiappe.
E ti ritrovi sull'asfalto, con più rughe e meno tempo.
Serve la teoria. Poi la pratica. Poi ancora un po' di teoria. Poi di nuovo pratica. Teoria e pratica. Continuamente. Senza sosta.
Se no si è bestioline.
Se no si è bene, ma non benissimo.
Bene, ma non benissimo.

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