venerdì 20 gennaio 2017

Il banCOMAt












: sono parecchio incazzata.
Quindi, invece di andare a farmi esplodere nel luogo interessato, mi sfogherò qui.
Dunque, ieri ho prelevato al bancomat della CrAsti di Valenza.
La macchinetta mi ha mangiato la carta.
Sorvolando sulle varie bestemmie legate al fatto che checazzociaffidiamoallemacchineputtanagalera, pensavo fosse ovvio che avrei potuto riavere facilmente la mia carta stamattina: se lascio al cinema la mia poste-pay e, se ho la fortuna che nessuno la porti via, il giorno dopo vado lì e me la ridanno.
E invece no.
La tizia della CrAsti, ridacchiando, mi dice che la procedura (e funziona così per tutte le banche dell'universo e forse anche per quelle dell'iperuranio) prevede che la carta venga spedita alla loro sede centrale e poi alla mia filiale.
Incazzata come un'aquila, chiamo la mia filiale (non senza difficoltà perché è Barclays che ora è CheBanca ma per trovare il numero devi cercare Barclays).
Il tizio, ridacchiando, mi dice che è assolutamente vero:
non possono ridarmi la mia carta. E lui, per esperienza, mi consiglia di bloccarla e andare a farne una nuova perché passeranno due mesi prima di riaverla.
Due mesi? E perché?
Cosa? Cioè, mi prendete per il culo?
1. Che cazzo c'avete da ridere, bancari? La vita vi sorride? Vengo a darvi un motivo per piangere?
2. La VOSTRA macchinetta di merda mi mangia la carta perché si è inceppato il meccanismo, voi la prendete, ce l'avete materialmente davanti e non potete ridarmela?
Ma che cazzo di senso ha? Sulla carta c'è il mio nome, io vi do il documento e non posso riaverla?
"La procedura funziona così".
Anche il cazzo che me ne frega funziona così.
Non ha il benché minimo senso: io non ho smarrito la tessera, mi è stata mangiata. E non perché non l'ho ritirata entro i minchia trenta secondi, ma perché il meccanismo era guasto.
E adesso devo premurarmi IO di andare a farmene fare un'altra, quando basterebbe firmare e riprendermela?
E non tiratemi fuori i vari regolamenti interni perché non è questo il punto: sono regolamenti indifendibili.
Indifendibili perché stupidi.
La nostra repubblica è fondata sul lavoro stupido.
Vi odio.
Vi odio e vorrei farvi saltare in aria.
Solo che non so a chi si riferisca quel "VI", se agli impiegati eccessivamente zelanti, al governo ladro o a Dio, quindi non saprei chi far saltare in aria.
Vi odio, comunque, chiunque voi siate.
E avete la mamma che sta in vetrina, in vetrina ad Amsterdam.

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