venerdì 21 aprile 2017

La gatta cornacchia





: ho preso il treno dopo un periodo di inattività e devo dire che ho avuto la riconferma che l'odio non si affievolisca ma si rinnovi per tornare ancora più prepotentemente.
Comunque.
A fianco a me c'è una donna, di quelle belle ed eleganti, ma con un piglio leggermente artificiale, con la "piega fresca" e il semi-permanente con la ricrescita (presente, no, il tipo?).
Mi rivolge la parola per chiedermi di fare la guardia al suo bagaglio perché deve andare in bagno e, guardandola in viso, ho l'immediata sensazione che stia andando a un incontro di tipo sessuale (forse clandestino, ma la mia capacità sensitiva non è a così ampio raggio!).
Quando torna, tira fuori la pochette dei trucchi e si dà al restauro selvaggio specchiandosi nel finestrino.
Le suona il telefono.
La sua voce si fa felina e capisco che all'altro capo deve esserci quello che ho supposto essere il suo incontro sessuale, perché la donna continua ridere giulivamente mediante quei fastidiosi "hihihihihi", che equivalgono alle fusa per le gatte umane (nessuna persona riderebbe mai in quel modo senza un motivo valido, e con motivo valido intendo il desiderio di farsi trivellare senza pietà).
Dopo aver ridacchiato quelle dieci volte, lei chiede a lui dove fosse. Dico "lui" perché gli chiede se fosse arrivatO.
 Poi gli dice "Eh, ma se devi ancora parcheggiare vorrà dire che arriverò prima io e mi farai aspettare!", ma non per rimproverarlo, anzi, usa sempre quel tono stucchevole tipicamente femminile. Poi lo saluta e stacca.
Ora chiama una sua amica.
Io ho un sussulto e quasi mi cago addosso.
Raga, ha cambiato voce: non cinguetta più, gracchia. Non è più gatta, è cornacchia.
Ha cambiato completamente registro.
Ma che è, possedutah???
Dice di essere sul treno, che "sta andando da lui, boh, speriamo bene".
Dice di "avere un po' d'ansia ma pensa sia normale e che chissà se lui lascerà LEI, che di solito QUESTE COSE finiscono male".
Lei chi?
A-ah, beccata.
(Vedo che il mio radar è un po' impolverato ma funziona sempre!)
Comunque, stacca con l'amica e richiama LUI.
Torna in modalità dolce gattina.
"Non vedo l'ora di scendere, hihihihihi", ecc.
Poi lui dice qualcosa.
E il suo tono felino/civettuolo si increspa leggermente:
"Ecco, lo sapevo, hai sbagliato stazione. Lo sapevo che mi avresti fatta aspettare. Io scendo a Brignole, dovevi parcheggiare lì!"
Poi torna pienamente gatta: "Eh vabbè, ti farai perdonare, hihihi!".
E richiama l'amica, cambiando nuovamente voce.
Ma, proprio quando il tutto si fa più interessante, proprio quando le chiede "Dici che dovrei cancellare le conversazioni?", io devo scendere.
Scendo.
Quali conversazioni?
Sarà stata solo amante?
Sarà anche a sua volta adultera?
Lui lascerà la moglie/fidanzata per lei, per poi scoprire che dietro le sue sembianze da gatta si nasconde una cornacchia bipolare?
Chissà, sono scesa.
Fine.

-La giusta punizione per non essermi fatta i cazzi miei è arrivare all'università e accorgermi di aver fatto un viaggio a vuoto perché la professoressa mi ha paccata, poi tornare in stazione e vedermi passare davanti il mio treno di ritorno.
Solo che, Karma di merda, io non ho ascoltato, io ho solo sentito: se una urla al telefono perde la sua dimensione privata e si getta nel pubblico.
Ma cazzo vuoi capirne tu di giustizia, maledetto universo?-

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