lunedì 5 marzo 2018

Politicamente 2018




: al di là di questo ovvio “risultato”, sono stupita positivamente: siamo stati coerenti con i nostri post su Facebook e siamo andati a votare.
Il che è quasi commovente perché significa che, quando ci brucia il culo, qualcosa facciamo. E questo, dato il periodo, mi basta eccome.
Come quando una persona che ami ha smesso di riconoscerti da un pezzo ma, improvvisamente, ti chiama un secondo per nome. Poi torna a urlarti contro, ma quello sprazzo ti basta.
Ecco, il fatto che abbiate votato mi basta. Me lo faccio bastare.
Non commento il CHI abbiate votato, va bene CHE abbiate votato. Che abbiate votato chi sostenete quotidianamente con le vostre opinioni: è un moto di coerenza e a me la coerenza infiamma i lombi.
Ora però, raga, piano con la parola “rivoluzione”, che vedo già un po’ troppo scritta, e con gli entusiasmi da prima partita di campionato: non è detto proprio un cazzo. 
Può succedere letteralmente l’Apocalisse, che sarebbe comunque l’opzione auspicabile rispetto agli inciucetti da quattro soldi.
Ciò detto, spero che i vostri partiti non vi deludano. 
Spero che i vostri leader non vi deludano, anzi.
Perché ricordiamoci sempre chi sono, eh.
Ricordiamoci che dietro a un “ideale” politico c’è un politico, persona fisica, con scarsa affinità con la grammatica o con la melanina, che si prende la responsabilità di portarlo avanti.
Una volta che ce l’abbiamo ben presente, evvai!, bene così.

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