mercoledì 28 febbraio 2018

Non capite mai un cazzo ma sotto elezioni ancora meno





: ecco come state ragionando in merito alla vicenda della pazza che, al comizio di CasaPound, urla ai poliziotti “Dovete morire!”:

-Vi sta antipatico il fascismo?
Se sì, allora la rissosa insegnante vi sta simpatica.
-Vi sta simpatico il fascismo?
Se sì, allora la rissosa insegnante vi sta antipatica.

Il che, se avete più di sei anni, è preoccupante.
Perché, teoricamente, con i peli pubici dovrebbe aumentare anche la capacità di intelligere.
Dovrebbe.
E dovreste aver imparato a ragionare a prescindere dalle vostre simpatie/antipatie.
Dovreste.
E io non dovrei irritarmi in questo modo, perché il mio sistema nervoso è lì lì per farmi ciaone.
Non dovrei, sicuro. Ma poi leggo.
Leggo: “Eh SÌ, lei non ha avuto un bel modo, MA adesso parlare di licenziamento è eccessivo!”
Leggo: “Eh, siamo in un paese libero, uno deve poter esprimere la propria idea! Se io voglio urlare a qualcuno che deve morire dovrei poterlo fare senza rischiare il mio posto di lavoro!”
Leggo: “Ha fatto bene, ACAB!”
Ma leggo anche: “Se mai è quella troia che deve morire!”
Leggo anche: “CasaPound non è fascismo, è assurdo scagliarsi in questo modo!”
Leggo anche: “Le forze dell’ordine dovevano ucciderla!”
Leggo tutte queste cose e mi chiedo come sia possibile vivere così, da analfabeti funzionali.
Perché non essere in grado di vedere cosa c’è di sbagliato, concettualmente se non altro, in tutta questa vicenda significa avere dei deficit che però, se vivete tranquillamente senza difficoltà, liberi, stipendiati e senza vincoli, forse non sono poi così gravi.
Anzi, magari sono io che ho delle disabilità cognitive.
Perché per me è tutto così sbagliato, così tremendamente sbagliato, che non avrei la forza nemmeno di pensarlo uno di quei “Sì, MA...”.
È sbagliato che quelli di CasaPound abbiano la possibilità non solo di tenere un comizio, ma di presentarsi alle elezioni e di circolare nel mondo.
Perché è sbagliato travestire da “ideali” quelle che sono barbarie concettuali.
È sbagliato che una che ha il compito di educare qualcuno, che è pagata per educare qualcuno, si lasci andare a scenate isteriche da folle con cappuccio calato e birrozzo in mano.
Perché l’equilibrio psichico dovrebbe essere uno dei requisiti imprescindibili per fare l’insegnante, no?
È sbagliato non saper distinguere le due cose e pensare di dover per forza tifare per una o per l’altra.
È sbagliato non saper riconoscere l’oscenità di entrambe le parti.
È sbagliato stare ancora qua a parlare di fascismo e antifascismo, considerando le schifezze commesse da ognuno di loro.
È sbagliato non capire che un poliziotto che sta “proteggendo” un “fascista” non è anche lui un fascista ma è semplicemente uno che sta lavorando.
È sbagliato, ma evidentemente non in modo così lampante.
O forse non lo è.
Forse non c’è proprio nulla di sbagliato.
Forse avete ragione voi.
Forse sono io l’analfabeta funzionale.
Anzi, senza “forse”, va.

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