giovedì 15 febbraio 2018

Via Prè(Saint-Didier)






: dunque, io ho un disturbo riconosciuto nel manuale diagnostico, un disturbo non come il vostro, che odiate lagggente e poi amate la Sagra delle Sagre: il mio disturbo è abbastanza invalidante, ma non è questa la sede per parlarne (perché di queste cose, anime belle, non ci capite un cazzo!).
Quindi tutto ciò che dirò da qui in poi potrebbe essere semplicemente imputabile al mio essere così, dolcemente disagiata.
Dunque, avevo bisogno di una giornata all'insegna degli hashtag che su Instagram vanno per la maggiore, ovvero #relax, #benessere e #oggicosì.
Perciò scelgo di andare in un luogo che li racchiude tutti, o almeno questo è ciò che avevo capito dai social : Pré-Saint-Didier, QC terme.
Entro, faccio il check-in e vado nello spogliatoio.
Un rubinetto su tre non va e ci sono veramente pochi punti di appoggio rispetto alla quantità di armadietti.
Inizio a sudare freddo.
"Hai intenzione di iniziare già a rompere i coglioni?", mi chiedo.
No, ok.
È che io sono nobile dentro, nonostante sia una poveraccia: la mia indole e i miei desideri contrastano con la mia reale disponibilità economica.
Comunque, mi infilo l'accappatoio con il mio segno distintivo: per due euro puoi comprare una spillina sulla quale scrivere il tuo nome e far sì che non ti ciulino l'accappatoio (io ho disegnato una G con un fuoco d'artificio).
Ottima idea, peccato che non si possa fare lo stesso con le ciabatte e io non sapessi di poter usare le mie. Questa è una cosa che mi crea non poco scompiglio: io sono terrorizzata dalle micosi.
"Hai intenzione di cagare il cazzo coi germi per tutto il giorno?", mi chiedo.
Sì, assolutamente. Posso reprimere la mia natura di nobile decaduta, ma non quella di pulitina.
In ogni caso, entro nella spa.
Uno strettissimo corridoio orizzontale con un mini-bagno turco, due mini-cascate, due mini-saune e una piscina interna, divisa in tre parti, che sfocia nella famosissima vasca esterna.
All'esterno, oltre a quella, un'altra vaschetta e un'altra sauna.
Ora, tutto questo andrebbe benissimo, se fossimo una cinquantina di individui.
Peccato che siamo in mille.
Mille persone urlanti, nonostante ci siano dei cartelli enormi che indichino l'atteggiamento da tenere a seconda che la zona sia "Silence" o "Whisper".
Urlano, ti vengono addosso, ti toccano.
Dello staff manco l'ombra, quindi non c'è nessuno che passi ogni tanto a fare uno Ssssh! generale o che controlli la mandria di vacche impazzite.
Non è una spa, e una camera a gas: entrano davvero molte più persone rispetto all'effettiva capacità della struttura e la situa è davvero claustrofobica.
Claustrofobica ovunque.
Nel corridoio, nelle vasche, nelle aree relax (con una ventina di posti in tutto. Una ventina, raga!) e, attenzione!, al "buffet".
Parliamo del fantomatico buffet, che dovrebbe essere "leggero" nel senso di "sano", invece è "leggero" come il mio portafogli: miseramente barbone.
Yoghurt alla vaniglia (dolcissimo) e alla nocciola, muesli e riso soffiato, grissini, merendine e biscotti confezionati (raga, confezionati!), un pane casereccio, qualche frutto, cioccolata allo zenzero (buona), una schifezza con le erbette, quattro carotine e tre sedanini. Stop.
Tisane non pervenute, solo tè nero. Cioè, mi devo rilassare e mi bombardi di teina???
Poi, naturalmente, non ci sono abbastanza tavoli e sedie per tutto il carro bestiame, perciò tutto questo ben di Dio te lo devi gustare in piedi.
QC, ti mancano le basi proprio.
Se sei attrezzato per dieci, fai entrare dieci. Non mille.
Perché poi da "eccellenza" a "imbarazzo" il passo è breve.
Non ci sono nemmeno abbastanza posti per appoggiare gli accappatoi, così la gente li appallottola e li sbatte dove capita.
Sembra di aspettare la metropolitana alle sette di sabato sera.
E non ha senso parlare di "giornata sbagliata", perché è quasi sempre così: la gente prende ferie in settimana per venire in questo incubo.
Perché per me è, effettivamente, un incubo.
Vado spesso alle terme e non ho mai avuto la sensazione di essere all'Outlet nei saldi.
Qui sì.
Non so cosa piaccia di questo posto. Perché piace, eh: al di là degli hashtag sui social, tutte le persone con cui ho parlato lo adorano.
Boh.
Qualcosa di positivo c'è, eh.
Per esempio lo scrub alla menta o il balsamo al miele o il fatto che usino la stessa marca di phon che uso io.
Ma nel complesso, raga, io dico: che robaccia.
L'architetto che lo ha ideato era probabilmente fatto di crack, non c'è altra spiegazione.
Quel che è certo è che non mi fiderò mai più dei vostri #relax, #benessere e #oggicosì.
Persone farzeh che non siete altro.

#abbassoilgrissino #teambrioche



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