sabato 9 maggio 2020

E tu? Pisceresti in mezzo alla doccia o nello scarico?







: PIPPO-NE SABATINO, LA PRIMA PARTE SI PUÒ SALTARE.

L’essere umano lo sa di essere l’animale più intelligente.
Perché lo è, eh, raga: è capace di compiere atrocità proprio per questo, altrimenti non sarebbero atrocità ma solo “natura”.
L’essere umano è l’animale più pericoloso perché è il più bravo ad astrarre, a mettere insieme concetti.
E ne è ben consapevole.
Ed è da quanto ne è ben consapevole che cerca di misurare il suo intelletto.
Fallendo miseramente: anche se io il primo metodo per calcolare il quoziente intellettivo me lo sono tatuato tanti anni fa (il fattore di intelligenza è il fattore G, g factor, ma resto umile!) i tentativi di dare un numero alla peculiarità umana sono clamorosamente naufragati. Perché? Beh, perché la domanda è sempre quella: che minchia intendiamo con “intelligenza”?
Se per intelligenza intendiamo il saper contare, beh, sì, si può misurare.
Ma, se per “intelligenza” intendiamo il saper contare, ci scontriamo con innumerevoli problemi, due fra tutti:
Uno: allora un computer è più intelligente di noi?
Due: quanti idioti sanno contare?
Perciò va da sé che (e mi dispiace per le parti del mondo in cui la sola abilità matematica è ritenuta sufficiente per decretare il genio) sono necessari altri criteri e metodi di analisi.
Ci sono migliaia di riflessioni su questo, migliaia davvero, proprio perché l’essere umano sa il fatto suo e si scervella sul fatto suo, e ci pensa al fatto suo, dal momento in cui ha capito che pensa. E lo ha capito tanto, tantissimo, tempo fa. Perciò non aggiungo altro (anche perché, per aggiungere altro, quell’altro deve essere proprio wow e questo mio altro, se arrivi fino in fondo, non è proprio wow ma più voglia di sbattermi in manicomio).
Non aggiungo altro ma vorrei condividere il mio personale metodo per vedere chi ha più diritto di stare al mondo.
No, scherzo. *
Per vedere chi ha facoltà mentali sufficientemente umane.
Prima di tutto distinguo tra intelligenza brillante (genialità) e semplice intelligenza.
La differenza tra Leonardo Da Vinci e chi svolge il compitino, per dire.
Per vedere se siamo davanti al primo tipo di intelligenza io mi chiedo: “Sì, ma questo lo avrebbe scoperto il fuoco?”.
Senza botte di culo, eh.
Scoprire il fuoco non per caso, ma per intelletto.
O inventare la ruota, che ne so.
Io, per esempio, mai avrei scoperto il fuoco.
Oddio, forse, mossa dalla mia nota voracità e dallo schifo per la carne cruda, sì (di necessità virtù).
Ma in linea di massima, no, la mia mente non è così brillante.
E nemmeno così culosa: io mai avrei scoperto il fuoco manco per botta di culo.
Perciò mi resta solo quell’intelligenzina piccina e banale per la quale mi ritengo comunque meritevole di vivere.
No, scherzo *.
Per la quale ritengo di avere facoltà mentali sufficientemente umane.
Per questo tipo di intelligenza mi è venuta in aiuto la mia gatta, con il suo snobismo fisiologico.
In soldoni, le avevamo messo una lettiera che non le piaceva.
E lei ha pensato bene di pisciare nella doccia.
Io l’ho colta in flagrante e sono rimasta folgorata: ha pisciato nel buco dello scarico.
Cioè non ha semplicemente pisciato nella doccia, in un punto qualunque, per dispetto: ha pisciato nel buco perché ha capito che il piscio sarebbe andato giù.
Come il gatto che avevo da piccola che pisciava nel water, dimostrando una capacità di imitazione e una capacità di astrazione davvero notevoli.
Perciò, tornando a questo mio metodo veramente illustre per cercare di valutare se uno sia idiota o meno, mi chiedo: “Ma questo piscerebbe nello scarico o sparpaglierebbe maldestramente la sua pioggia dorata a caso per tutta la doccia?”.
E, raga, sono pochi quelli che, a giudicare da quello che pensano, dicono, scrivono, condividono, piscerebbero nello scarico.
Pochi davvero.
Sono pochi quelli che, per i miei suddetti standard, hanno più diritto di stare al mondo.
Scherzo, eh, raga * (la vita non è un merito).
Sono pochi quelli che hanno facoltà mentali sufficientemente umane.
Più umane di quelle di una gatta al cesso, almeno.

* Non scherzo manco per il cazzo.

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