lunedì 26 ottobre 2015

Valentino-ino-ino



: poi rimetterò a posto le moto nella vastità del cazzo che me ne frega ma, quando ti interessa l'approccio dell'essere umano alla conoscenza, non puoi rimanere indifferente al manifestarsi di questo splendido fenomeno: lo spaccarsi del popolo in "Valentino sì" e "Valentino no".

Ora, se si parla di tifo, fate bene a esprimere la vostra opinione perché siamo nell'ambito del gusto personale, che è indiscutibile, ad esempio: mi piace Valentino = mi piace il gelato alla crema/ non mi piace Valentino = non mi piace il gelato alla crema.
Contrariamente a come vi hanno insegnato, però, non tutto rientra nel ventaglio dell'"opinione".
Cioè non potete dire "Secondo me la capitale di Italia è Milano", perché sarebbe errato. Quello che potete dire, eventualmente, è: "Secondo me sarebbe meglio che la capitale di Italia fosse Milano" e, a quel punto, il vostro interlocutore deciderà se condividere o meno quell'opinione.
In questo motociclistico caso, non potete tenere le parti del vostro beniamino a prescindere, perché gli volete tanto bene. Il mondo non dovrebbe funzionare così.
Valentino o ha dato un colpo a Marquez o non l'ha dato. (Aristotele, principio del terzo escluso!)
Da ciò segue che Valentino o è stato stronzo o non lo è stato. (Vedi sopra).
Valentino non può, contemporaneamente, avere dato un colpo a Marquez e non essere penalizzato, perché sarebbe una contraddizione. (Aristotele, principio di non contraddizione!)
Ovviamente lo stesso ragionamento va applicato a Marquez (Marquez è stato scorretto o non lo è stato, ecc.) e, solo dopo, si potrà affermare qualcosa con una buona dose di certezza.
Tutto il resto è fuffa.

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