venerdì 6 novembre 2015

06.11.15






: devo alla mia infanzia il 90% di quello che sono ora, cioè niente, ma un niente che mi piace.
Devo alla mia infanzia la capacità di riflettere profondamente, silenziosamente.
Devo alla mia infanzia l'amore per la ragione.
Non tutti nascono felici, non tutti imparano ad esserlo, non tutti lo diventeranno.
Non per tutti, all'inizio di questo percorso chiamato "esistenza", il cuore è la via da seguire: per alcuni è un buon alleato, ma non un leader.
Per questi, il leader ha due emisferi, ha neuroni, connessioni sinaptiche, ecc.
Non vuol dire essere più intelligenti o migliori di altri, vuol dire crearsi un mondo interiore e viverci, indipendentemente dal mondo esteriore.
Può capitare, però, che il mondo esteriore si allaghi. Letteralmente.
E allora tu, piccola cosa pensante, ti vedi investire da un muro d'acqua.
E allora tu, piccola cosa pensante, sali su un tetto.
E siccome non sai piangere, urlare e disperarti, rifletti.
A otto anni, ora lo so, è sempre una riflessione interessante.
Anzi, SONO sempre riflessioni interessanti. Che non svelo, perché mi svelerei.
A otto anni non sai che, probabilmente, non morirai. Hai solo paura.
Ma paura della morte, che ve lo dico a fare, è ben peggio della morte.
Allora hai bisogno di qualcuno che, pur non potendo entrare nel tuo mondo interiore, ti protegga da quello esteriore. Hai, e avrai, bisogno di qualcuno che ti stia vicino.
Grazie per essermi stati vicino.
Grazie per essermi vicino.
Grazie per essere ancora nel mio mondo interiore.
Anche se, in quello esteriore, ho imparato a nuotare.
06.11.

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