lunedì 2 novembre 2015

Il punto C: il culo in quanto culo

: attenzione, pensiero culosofico contenente ossessivamente il termine "culo".
Siccome non intendo sostituirlo con nessun sinonimo e neppure ridurne l'utilizzo, se ciò crea disagio ai vostri puri e candidi occhi, o se siete semplicemente in vena di spaccarmi i maroni: sciò!
Dunque, mi è apparsa su Facebook, tra le persone che potrei conoscere, una donna che ha come immagine del profilo il suo culo seminudo. Cioè, c'è lei di schiena ma si capisce benissimo che l'intento sia quello di far vedere il culo, come quelli che fanno la foto a qualcosa che hanno in mano ma in realtà vogliono farci vedere il Rolex.
E fin qui tutto bene. O meglio, sarebbe tutto bene se quello fosse un bel culo.
Ma non lo è: è piatto e trascinato verso il basso dalla forza di gravità che, dopo i vent'anni della femmina media (tranne mia madre), diventa assai bastarda.
Non sto dicendo che non fosse un bel culo all'epoca, sto dicendo che non è un bel culo adesso, allo stato attuale delle cose, ovvero nel momento in cui viene piazzato come immagine rappresentativa di sé.
Allo stato attuale delle cose, quel culo dovrebbe essere coperto perché è un pugno in un occhio.
E invece no, la signora ha dalla sua parte i 200 like che la foto ha pigliato (non scrivo "che il suo culo ha pigliato" per non sconfinare in battute trash!) e quindi può andare in giro a testa alta o, meglio, a culo all'aria. E fare pure la figa.
La domanda, siccome il like è l'unico strumento contemporaneo con cui il popolo afferma o nega, è: ragazzi, seriamente, esistenzialmente, ontologicamente, stimmungamente, che cazzo fate?
Cioè, sul serio volete contribuire a creare dei mostri?
Voi non avete idea del delirio di onnipotenza che possa scaturire dal ricevere duecento like per una foto: mandrie di vacche extraconvinte della loro sfavillante fisicità, che si sentono pantere ma, invece di graffiare, ruminano e cagano con sguardo assente.
È colpa dei vostri stessi like se poi, anche le più cesse, si sentono Belen e non ve la danno o, molto attuale, ve la fanno pagare (nel senso più materiale che ci sia).
Questa è banalissima strategia commerciale, però, non metafisica cartesiana, dovreste comprenderla facilmente.
Oppure no, non ho capito niente e siete molto più filosofici di quel che penso: in realtà voi mettete like al culo esperienziale per mettere like al culo essenziale? Non vi importa il culo ma l'idea di culo quindi, in sostanza, basta che sia culo? Perciò a piacervi è il culo in quanto culo?
Basta pilates, yoga e cicciaspiccia, tanto basta la dotazione?
Mah, più che essere filosofi, questo è essere morti di figa.
Così, ragazzi miei, ma anche ragazze, perché i duecento like mica erano solo maschili, eh!, moderiamoli questi like. Diciamo che ci piace solo quello che, effettivamente, ci piace.
E se ci accorgiamo che quello che ci piace non dovrebbe essere degno di piacerci, smettiamo di farcelo piacere.
Facciamolo per la comunità, per dare la possibilità a chi è figa di fare la figa e a chi è furba di fare la furba.
Se no continueremo ad avere cesse che fanno le fighe e sceme che fanno le furbe.

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