venerdì 8 gennaio 2016

Violenza non violenta

: mi appare nella home l'intervista a quella ragazza che ha postato su Instagram la sua foto dopo essere stata stuprata, una foto in cui piange.
Ragazza sudafricana, attivista contro la violenza sulle donne.
Praticamente è andata così: lei, dopo due giorni di malattia, va a trovare degli amici in un ostello.
Lì incontra un ragazzo ubriaco che ci prova con lei.
Lei lo bacia.
Lui le offre di fare la doccia insieme. 
Lei accetta, perché nel suo ostello non c'è acqua calda ed è stata malata.
Lui diventa violento. In che modo non si sa, però lei dice che l'ha fatta inginocchiare.
Ora, siamo tutti adulti. Sappiamo tutti quanto quella non sia violenza ma viuleeeenza, perciò non scomoderei questioni serie per una povera imbecille in cerca di notorietà.
Cioè, una viene stuprata e la prima cosa che fa è postare la sua foto su Instagram?
Una, che è attiva contro lo stupro, conosce uno e, pur comprendendo il suo stato di alterazione, si infila nella sua doccia?
Una spinge al limite la sua provocazione e si lamenta (su Instagram) della reazione?
Attenzione, non sto dicendo che la ragazza dovesse aspettarsi di essere stuprata visto che ha fatto la libertina: non sono militante nell'Isis, sento ancora sfrigolare le mie sinapsi. Sto semplicemente valutando il contesto della provocazione.
Lo so che siete sensibili agli argomenti "violenza sulle donne" e "violenza sulle persone di colore", quindi capisco che quando le due tematiche si accoppiano andiate in overdose di buonismo e non capiate più niente.
Però, ragazzi, occhio a quegli individui che cadono sotto il concetto di "attivista".
Io sono rigida, limitata e totalitaria e non faccio testo perché per me le "campagne" hanno senso se mirano a salvaguardare bambini, malati e animali (ma con moderazione) e chiunque altro non "sia causa del suo mal". Tutto il resto mi irrita fortemente e gli attivisti per me dovrebbero essere spediti nudi nella steppa siberiana.
Questa ragazza, perciò, dovrebbe essere spedita nuda nella steppa siberiana (tanto nuda lo è sempre per le sue campagne contro lo stupro perché "vuole essere libera di mostrare il suo corpo senza essere violentata").
Occhio agli attivisti, perché utilizzano tematiche serie e delicate per incanalare la loro follia e la loro mania di protagonismo.
Occhio a definirle "vittime".
Risparmiate la vostra solidarietà per chi la merita.

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