venerdì 15 luglio 2016

Che facciamo?

: non puoi bloccare l'atto terroristico di un singolo folle insospettabile che decide di svegliarsi un mattino e sparare in una scuola.
(E su questo avrei da ridire, perché gli indizi ci sono sempre, è che noi diamo retta alle mamme, ai buoni, ecc. Ma facciamo finta che la gente impazzisca da un momento all'altro).
Il terrorismo seriale, invece, lo puoi bloccare.
Perché è organizzato, comunica su internet, manda video, si allena alla luce del sole che manco Rocky.
Se non lo blocchi, è perché non vuoi.
Io non voglio credere che un branco di pecorai tenga in scacco il mondo.
Hanno i processi cognitivi dei bonobi, non si sono evoluti.
Preferisco credere che il mondo voglia farsi tenere in scacco perché fa comodo, per soldi o per questioni che non comprendo.
Preferisco crederlo perché in una parte di mondo io, contrariamente a quanto si possa pensare, ho fiducia.
Ho fiducia nel mondo che ha fatto nascere Aristotele, Einstein e Alda Merini (sì, lei!).
Preferisco pensare che il mondo sia venale e non stupido.
Son gusti.
Il problema è: che si fa?
Che facciamo noi?
Perché, non so se l'avete notato, ma stanno accuratamente evitando l'Italia girandoci intorno.
Forse perché il dolce si mangia alla fine, forse perché siamo collusi con loro come siamo collusi con tutto ciò che di più marcio esiste, non so.
Ma, aldilà di pensare al nostro paese, qualcosa dobbiamo fare.
Cosa?
Non so.
La punta di follia che è in me suggerisce di eliminare la gramigna, come faceva mia nonna in campagna.
Perché è vero che tutte le religioni sono pericolose, ma se non vedete che l'Islam lo è di più, raga, avete un problema. Ed è più pericoloso per un insieme di fattori che non sto ad elencare. Poi, è chiaro, gli atti terroristici non provengono dall'Islam moderato. Ma siamo sicuri che ci sia un Islam moderato? Boh.
Tutti abbiamo un difetto più grosso degli altri e il mio è la tendenza al totalitarismo. Ma la sedo, la blocco.
C'era un tempo in cui volevo buttare benzina sui campi rom e bruciarli, perché ero fermamente convinta che quelle persone, che vivono da parassiti pesando sulle vite degli altri e rosicchiandole con i loro furtarelli, non meritassero di vivere.
Sono cambiata, per fortuna.
Ma in me c'è sempre una vocina che suggerisce di eliminare i problemi alla radice.
Appunto, qua la radice dov'è?
È vero che la cellula principale da cui proviene il tutto è formata da pecorai, ma poi ci sono anche ragazzi cresciuti all'occidentale.
Chiudere le frontiere non so quanto convenga.
E comunque non sarebbe definitivo. Come buttare il bygon negli angoli della casa quando le blatte ti hanno infestato le fondamenta e l'interno dei muri.
Forse ha senso in paesi in cui la legge vale qualcosa ma in Italia, raga, se il poliziotto vede cento euro non capisce più niente.
E poi, ci barrichiamo in casa quando gli zombie ci picchiano sulle finestre? Quando infestano i mari?
Non potremo più andare in Sardegna?
Son problemi.
Quindi? Che si fa?
Raga, forse l'entità ha dato retta a Miss Italia e ci ha dato la guerra mondiale.
Ci deve essere qualcosa che possiamo e dobbiamo fare (oltre a non sparare cazzate e a educare i nostri figli!) ma non so quale sia.
Mo' ce penso e vi risolvo 'sta bega.

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