lunedì 17 ottobre 2016

Nobel, quasi brut!

: il Premio Nobel è un riconoscimento che viene dato a chi si ritiene abbia "apportato considerevoli benefici all'umanità".
In realtà, a parer mio, è principalmente un "affair scientifico", come dire: le cose serie (in cui ci impegniamo maggiormente e che ci interessano di più) sono le scienze dure, poi, certo, dobbiamo infilarci in mezzo anche la letteratura e la pace (e, più tardi, l'economia) per dare un contentino pure agli "umanisti".
E, infatti, non è molto chiaro cosa intenda la commissione con "letteratura". O "pace".
Non è molto chiaro perché lo stesso Alfred Nobel, chimico, probabilmente aveva altri "interessi": prova ne è il fatto che abbia tagliato fuori dai riconoscimenti due pilastri irrinunciabili, se parliamo di qualcosa che debba essere utile all'umanità: matematica e filosofia.
La matematica la tagliò fuori per motivi che riguardavano il suo cuore infranto, mentre la filosofia... Lasciamo stare.
Quindi non mi stupisce che il premio per la letteratura sia stato dato a Bob Dylan: se l'idea di poesia che si ha è mediocre, colui che incarnerà l'ideale poetico sarà mediocre.
Lo "spirito" di quegli uomini di scienza, insomma, si accontenta di poco.
Di quella pochezza che regna sovrana e, perciò, quell'assegnazione ha paradossalmente un suo senso.
Come ripeto ormai ossessivamente, basterebbe cercare di elevarsi un minimo.
E, allora, non saremmo costretti ad accettare l'equazione "tanti fan=apporto significativo al mondo".

(Prima che i fan di Bob Dylan inizino a lanciarmi le pietre: un conto è amare le sue canzoni, altro è ritenere che egli sia meritevole di un riconoscimento per aver migliorato l'UMANITÀ. 
È un ragionamento ovvio ma giàcconoscoimieipolli.)

1 commento: