giovedì 20 ottobre 2016

VIO-dio tutti




: avviso: post qualunquemente banalmente bassamente ilfattoquotidianamente mediocre.
Vi do tre parole: tenerezza, fastidio, demonio.
A me Renzi che va da Obama portandosi dietro le eccellenze italiane fa tenerezza: è il tirare fuori l'argenteria per gli ospiti, è la zitella tutta agghindata, è il mio cane che quando era piccolo mi portava a vedere tutti i suoi giochi scodinzolando. Non penso sia il caso di demonizzare la scelta in sé: ha fatto cose più gravi che portarsi dietro un premio Oscar, una medaglia d'oro paralimpica, ecc.
E con queste "cose più gravi" passo alla seconda parola: fastidio.
In tutto questo circo, che ho appena detto essere tenero, c'è però qualcuno che ha fatto notare quanto fossero vestiti male Benigni e sua moglie. Ah. Cioè, invece di indignarti perché Renzi è andato a leccare il culo a Obama (come il bambino di prima elementare che vuole fare il capogruppo ma gli altri non lo cagano e così va dalla maestra dicendo "Meeeeestra, non mi fanno fare il capogruppo, glielo dica lei, uééé!") balbettando un discorso intriso di imbarazzo (discorso fortunatamente in italiano, così una figuradimmerda almeno ce la siamo risparmiata, e discorso che spero di ritrovare perché vorrei analizzarlo!), tu ti indigni perché Benigni, noto fashion blogger poi!, non era sufficientemente elegante. Evviva, evviva il tuo intelletto.
E passo alla parola "demonio". Il demonio che si è liberato dalle catene con cui lo tengo imprigionato nell'ala ovest della mia anima.
Sono venuta a conoscenza solo stanotte della polemica su Bebe Vio.
Anzi, dellE polemiche, perché ce ne sono state alcune.
Di quelle sul suo abito di Dior da ventimila euro il mio demonio non se ne è curato: se sei così idiota da pensare di averlo pagato con le tue tasse e non sai che, invece, è un regalo della maison, non meriti di morire. Sei solo idiota e l'idiozia, il mio demonio è d'accordo (più o meno), non costituisce (ancora) movente.
Ciò che ha liberato la mia parte più oscura, quella che mi auguro non sopravvenga quando ho un coltello in mano, è invece la seguente frase:
BEBE VIO È UNA PRIVILEGIATA.
Ok, sono d'accordo che non si debba essere pietisti forzati, buonisti, ecc.
Però.
Però, davvero.
La nostra mente partorisce dei pensieri strani. La mia non ne parliamo. MA, con un'abile mossa che si chiama "intellezione", o almeno a me piace chiamarla così, non li pronunci. C'è anche in mezzo quello che per la psicologia popolare è semplice "buon senso", eh.
Per esempio, se ti piace il black humor e ti trovi a una commemorazione nel Giorno della Memoria, può balenarti il pensiero di raccontare una barzelletta sugli ebrei trasformati in sapone. Ma non la racconti: impedisci a te stesso di raccontarla.
Qua il discorso è comunque un po' diverso: non è solo il fatto di dire una cagata, è proprio il fatto di pensarla.
Posso provare a capire che a qualcuno possa venire in mente che Bebe Vio sia una privilegiata, ma faccio veramente fatica.
In quale ipotesi, in quale mondo possibile, in quale stato di cose, in quale descrizione di stato, una ragazza che non ha né braccia né gambe può essere considerata una privilegiata?
Al di là del buonismo, raga, qua è questione di intelligenza. Di quelle povere, eh, il minimo richiesto.
Anche perché mi viene il dubbio che si sia detto solo per colpire Renzi.
Cioè uno odia Renzi e, poiché Renzi si è portato dietro Bebe Vio, odiamo anche Bebe Vio e scarichiamole addosso un camion di merda.
Come costringersi ad amare Trump perché si ama Salvini che a sua volta si è costretto ad amare Trump.
Se siete arrivati alla fine di questo parto quadrigemellare, in cui due bambini erano podalici e gli altri due avevano il cordone ombelicale intorno al collo, capite il mio dramma?
Capite il mio demonio?

N.D.G. Il termine "demonio" andrebbe sostituito con "demone", lo so. Ma il demone può anche essere qualcosa di positivo e il mio demonio colcazzoche lo è.

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