mercoledì 8 novembre 2017

A me mi





: allora, raga, consiglio di grammatica pragmatica:
non correggete l'A-ME-MI.
Perché:
1) denota spessore, non culturale ma di coglioni che si gonfiano, ruotano e poi esplodono.
2) generalmente chi caga il cazzo per l'a-me-mi è chi si è fermato a quel punto dell'apprendimento della lingua italiana che coincide con i due anni di età. Infatti è l'unico errore che riconosce facilmente, unitamente al "'ma però" e all'uso dell'h.
3) se correggi l'a-me-mi e poi canni tutti i verbi sei peggio di colui che correggi, perché sei comunque un ignorante ma un ignorante borioso.
4) se correggi l'a-me-mi a un grammar-nazi significa che non sei solo un rompicoglioni, ma uno stupido rompicoglioni che non coglie l'ironia.
5) se ripeti ossessivamente "a me mi non si dice!" senza sapere perché è sbagliato mi fai salire il bullismo che praticavo da infante nei confronti dei pappagalli secchioni, che ripetevano le cose senza capirle.
6) se uno è così analfabeta da non aver assimilato la prima regola che gli viene insegnata quando inizia a parlare, che senso ha accanirsi?

A me mi state sul cazzo, ma forse l'ho già detto.

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