martedì 19 marzo 2019

G-reta








: raga, come eravate a sedici anni?
Io ero una scavezzacollo.
Una piantagrane attaccabriga.
Ero una ribelle negli intenti. Ero allergica alle regole, di qualunque tipo, instabile e disagiata.
Ero per l’eugenetica e per la guerra “riparatrice”.
Ero per l’aborto, per la fecondazione assistita, per la legalizzazione di qualunque cosa fosse considerata immorale, per la (mia) libertà di espressione.
Sentivo pulsare la mia mente nella scatola cranica, sentivo il mio cervello soffrire. Proprio come un dobermann, in effetti.
Ero un misto di cocciutaggine e aggressività.
A sedici anni, poi, mi è stato chiesto da un professore, di cui ero manifestamente la pupilla, di scrivere una roba sulla pace.
“Ma sei impazzito? Io sulla pace? Io detesto la pace!”, gli ho detto.
“Tu scrivilo lo stesso senza fare il solito circo, ché ti serve.”, mi ha detto.
L’ho scritto, naturalmente.
Ed era veramente notevole.
Non perché fosse chissà quale manifesto rivoluzionario in generale, ma perché lo era relativamente alla mia età.
Si grida al “prodigio” soprattutto mettendolo in relazione con gli individui del suo stesso gruppo.
Io scrivevo in un modo acre, consumato, irriverente. Lodevole, considerati i miei sedici anni.
Ed era la mia unica valvola di sfogo.
Io non manifestavo, trovavo che i cortei proponessero solo un’accozzaglia di pretesti per saltare la scuola. Non urlavo contro le aule fredde o contro la politica. Scrivevo, però.
Scrivevo tanto e sempre.
In un modo grezzo, nella forma e nel contenuto. Talvolta sconclusionato e sdrucciolevole a causa degli spiriti animali che si agitavano dentro di me.
Perché, a sedici anni, o si ha un animo ribelle che si manifesta solo internamente o si riesce a farlo uscire e fargli fare il giro del mondo.
Non credo si possa meritare un premio Nobel per questo, ma nemmeno essere bombardati più di quanto la fase critica dello sviluppo già non faccia.
Perciò smettetela subito di fare i vecchi di merda, ché non è colpa di un’adolescente scandinava se non avete combinato ancora un cazzo nella vostra mediocre esistenza, se non iscrivervi a un social e gridare al complotto.
Non è colpa di una poco più che bambina se prima saltavate i fossi per lungo e adesso li avete coperti di letame.
Come eravate a sedici anni?
Cercate di ricordarvelo.
E di occuparvi di cose più importanti, come della vostra istruzione tardiva.
Ché il ritardo, se ci si dà una mossa, si recupera.

P.S. Il fatto che dica esattamente le stesse cose dei complottisti ma sia accusata dai complottisti di essere complottista è un circolo delizioso! Sono tutta un fremito!

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