lunedì 11 marzo 2019

Non puoi stuprare un vikingo







: “La ragazza neppure piaceva, tanto da averne registrato il numero di cellulare sul proprio telefonino con il nominativo 'Vikingo' con allusione a una personalità tutt'altro che femminile quanto piuttosto mascolina”.
“Come la fotografia presente nel fascicolo processuale appare confermare”.

La giurisprudenza è una disciplina limitata a una fetta particolare di realtà: i fatti e le sanzioni per quei fatti.
Punto.
Perché, se ci mettiamo le intenzioni, i perché, il senso, non è più giurisprudenza ma è la scienza più bella di tutte, quella che ha rubato il mio cuore e, vabbè, mi fermo perché divento stucchevole.
L’”uomo di legge” deve valutare il fatto.
In questo caso, uno stupro.
Valutare a seguito di un ragionamento da normodotati, possibilmente.
Invece, il ragionamento che è stato fatto è il seguente:
[Premessa —> la ragazza assomiglia a un Vikingo e all’imputato neppure piaceva.
Quindi (conclusione)—> non può esserci stato lo stupro.]

Eh, no, calma.
Non dovrebbe esserci proprio stato l’atto sessuale, in quel caso, non solo lo stupro.
Ma c’è stato l’atto sessuale?
Certo che sì, con tanto di referto.
Perciò la premessa è irrilevante ai fini della discussione (e della decisione).
È interessante e insieme brillantissima la domanda “Beh, in effetti, se ci pensate è vero: come fa a venirti duro se per te è un cesso?”.
Interessante e brillantissima ma, ancora, del tutto irrilevante: non so il perché ti sia venuto duro, non so se sia parafilia o altro, ma è successo e l’hai inserito in un pertugio di qualcuno di così poco consenziente da farsi visitare (e analizzare il danno) e poi denunciarti.
E questo ciò che conta, in termini di legge.
Le “lesioni” contano, raga.
Se c’è un referto con su scritto “lesioni da violenza sessuale”, tutto il resto è irrilevante.
Perché, se io faccio all’amore con la voglia di farlo, non mi trovano alcuna lesione. 
Stiamo confondendo, come al solito, i piani: lo stupro non è una molestia, lo stupro non può essere inventato. C’è la “materia danneggiata” a dimostrarlo fisicamente.
Perciò, c’è stato uno stupro, punto.
TUTTO IL RESTO È IRRILEVANTE.
È irrilevante la “personalità mascolina”.
Che, poi, “personalità” è un termine sbagliato perché al massimo è l’aspetto fisico.
(Io ‘sti scivoloni terminologici non li prendevo nemmeno alle elementari, non mi aspettavo che li prendesse chi ha sostenuto uno degli esami di stato più difficili, a detta di tutti.)
“... una personalità tutt'altro che femminile quanto piuttosto mascolina. Come la fotografia presente nel fascicolo processuale appare confermare”.
Una personalità dimostrata da una fotografia.
E qui, un filosofo, ci lascia: lo vedete quanto cazzo stride?
Lo vedete in che cazzo di mani siamo?
Io, però, sono serena: non c’ho le tette.
Non può esserci attrazione e, quindi, stupro, se non c’hai le tette, no?

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