giovedì 9 aprile 2020

À la merde






: dopo un mese di reclusione forzata inizio ad avvertirne un po’ la pesantezza: un conto è essere eremiti per scelta, altro è esserlo per imposizione.
So’ gemelli, chiedo solo di poter passeggiare in un campo vista tramonto.
Perciò oggi ero un po’ così, malinconica.
A darmi il colpo di grazia è stato l’altoparlante dei vigili, quello che ti intima di non uscire di casa.
Non l’avevo ancora sentito, nonostante abiti in centro.
L’ultima (e l’unica) volta che abbia vissuto un’esperienza del genere è stata la notte del 5 novembre 1994, quando alla popolazione degli Orti veniva consigliato (consigliato, davvero!) di non andare in cantina perché avrebbe potuto (avrebbe potuto, davvero!) esserci una leggera piena del Tanaro.
Non che stia paragonando una pandemia a un’alluvione, non sono ancora così idiota.
Sto semplicemente ringraziando l’universo per questa deliziosa madeleine, il cui profumo mi ha immediatamente catapultato in uno dei miei traumi più grandi, protagonista assoluto dei miei incubi, ancora oggi.
Grazie, per questa dolce madeleine.
Madeleine al gusto merda.

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