sabato 19 maggio 2018

Li amo tutti, anche se non sono royal!





: ho sempre adorato i matrimoni.
Tutti.
Quelli destinati a essere da sempre.
Quelli improvvisati ma desiderati.
Quelli razionali.
Quelli irrazionali.
Ma anche quelli per convenienza.
Anche quelli con le corna.
Anche quelli riparatori.
Anche quelli che si vede a occhio nudo che non supereranno l’anno.
Anche quelli per cui ti viene da chiedere “Ma ci avete pensato bene? Ma siete sicuri?”.
Ogni matrimonio, raga, è una figata.
Certo, se c’è l’amore è meglio.
(Quasi) tutto se c’è l’amore è meglio.
Se eterno, poi, champagne!
Però ogni celebrazione di unione fra adulti consenzienti a me sconfinfera.
Vedere due persone, qualunque motivo abbiano, che si stanno impegnando davanti a famiglia e amici, davanti a se stessi, davanti all’universo, che si stanno lanciando in un “per sempre” (a prescindere da quanto duri quel “sempre) per me rimane uno degli spettacoli umani più forti, emotivamente e concettualmente.
Cinico è bello (e se lo dico io!), se non ci si crede veramente.
Altrimenti cinico è triste.
E invidioso.
E banale.
E lo dice una che “per sempre” l’ha detto solo al Big Mac.

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