martedì 15 maggio 2018

Ma cosa suggerite agli imbecilli di farsi i cazzi propri? Li volete fra i coglioni per cent’anni?







: da un post di qualcuno su Facebook si possono evincere molte cose:
- se conosce la grammatica della lingua in cui si sta esprimendo;
- in generale, se sa padroneggiare la lingua in cui si sta esprimendo;
- se reputa importante il corretto utilizzo della lingua in cui si sta esprimendo;
- se apprezza una specifica fetta di realtà;
- se è ignorante riguardo a una specifica fetta di realtà;
- se è ignorante riguardo a molteplici fette di realtà;
- se usa Facebook per cose frivole;
- se usa Facebook per cose meno frivole;
- se è "intelligente", cioè se è abituato a intelligere;
- se è in grado di muoversi nella giungla del uebbe senza farsi fottere dalle fake news;
- se è un ladro di proprietà intellettuali;
- se segue i trending topics;
- se, pur di acchiappare un mipiace, è disposto a mettere in piazza molto di sé;
- se, pur di acchiappare un mipiace, è disposto a modificare la “realtà”.
Si possono capire tutte queste cose da un post di qualcuno su Facebook, in linea di massima.
Ciò che non si può capire, da UN post di qualcuno su Facebook, è:
- se puzza;
- se mangia;
- se va di corpo;
- se scopa;
- se non ha un cazzo fa fare;
- se ha troppo da fare;
- se è una buona persona;
... e altre cose così.

Perché UN post di Facebook è, beh, UN post di Facebook.
La giornata è fatta di 24 ore. Un post di Facebook, per quanto sia strutturato e ragionato, lo scriviamo in massimo un’ora.
Perciò non lanciatevi in interpretazioni, raga.
Non capite un cazzo di niente, manco con le figure, pensate davvero di essere così estremamente empatici?
Fatevi i cazzi vostri, da bravi.
Così almeno campate cent’anni.
...merda.
Non fatevi i cazzi vostri, raga cari.
Fatevi i miei, fateveli tutti, siate adorabili puttanelle.
Perché sopportarvi per cent’anni anche no.



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