mercoledì 18 luglio 2018

Stupro aggravato






: adesso voi (e per “voi” intendo i giornalisti, i polemicanti occasionali, ecc) riprendete in mano la nostra bella lingua italiana, altrimenti io prendo in mano un kalashnikov e faccio una strage.
Cosa cazzo vuol dire “aggravante”?
Lasciando perdere il gergo legale, lasciando perdere le accademiadellacruscate varie, che darebbero solo lustro a questo lunghissimo post sempliciotto, vuol dire “che rende più grave”.
Se si parla di omicidio, per esempio, la premeditazione è un’aggravante.
Perché capirete bene che c’è differenza tra l’ammazzare qualcuno per sbaglio e il pianificare la sua dipartita per propria mano: nel secondo caso la pena sarà più pesante. Ovvio, no?
Se non è ovvio riprendete il sussidiario di analisi logica delle elementari (o, per purificare questo putrido mondo, datevi fuoco).
Bene, ma perché sto facendo ‘sto preambolo?
Per la recente polemica su una sentenza della Corte di Cassazione di Torino, riguardante uno stupro di una donna ubriaca da parte di due uomini, che ha stabilito che “non c’è l’aggravante di aver commesso il fatto con l’uso di sostanze alcoliche, se la vittima assume quelle sostanze volontariamente” (passatemi il riassunto imbarazzante e affidatevi a Google).
E, quindi, ora, tutti si sentiranno autorizzati a cogliere il nostro fiore se l’abbiamo innaffiato con abbondante daiquiri?
No, raga, no.
Ora, liberate la mente (e cliccate il suo interruttore su “ON” magari!).
Non fatevi fuorviare né dai titoli acchiappavisualizzazioni dei giornali né dai post nazi-femministi.
Cercate di capire bene ciò che è successo, prima di lasciare che il vostro animo si infiammi ingiustamente e vi faccia venire la gastrite.
Si tratta di processare qualcuno per un reato (è questo che si fa nei tribunali!).
In questo caso ci sono due persone che hanno commesso violenza sessuale su una persona ubriaca, perciò non nel pieno delle sue facoltà psicofisiche.
Si deve decidere quanto alto sia il prezzo che devono pagare. Perché devono pagare, questo nessuno l’ha mai messo in dubbio.
Si devono però valutare gli eventuali extra, per vedere se il prezzo debba salire o meno.
Ed è qui che entra in scena la parolina dell’inizio.
“Aggravante” si riferisce alla pena.
Possiamo dare ai due tizi una pena maggiore?
C’è l’aggravante DI AVER COMMESSO IL FATTO CON L’USO DI SOSTANZE ALCOLICHE?
No, non c’è.
Perché la domanda non riguarda la vittima.
La vittima aveva fatto sì uso di sostanze alcoliche. Ma per sua scelta personale, non è stata costretta.
È stata costretta a fare altro e per questo, ovviamente, ci sarà una pena.
L’aggravante riguarda la pena dei due carnefici, non l’etica generale: hanno usato altri mezzi, tipo l’alcol, per fare quello che hanno fatto? L’hanno obbligata a bere? No.
E lo sappiamo perché l’ha detto lei, eh.
Il fatto resta grave -è uno stupro, cazzo!- ma la pena non è aggravata dall’essere ricorsi a un ulteriore mezzo: devono pagare per tutto ma non per averla indotta a ubriacarsi, semplicemente perché non l’hanno fatto.
Pagheranno, invece, per lo stupro e per aver abusato di qualcuno che in quel momento non era in grado di intendere e di volere, perché quello sì che l’hanno fatto.
È chiaro?
Oltre a essere un Pippo-ne, certo, ma è chiaro?
Non ci siete arrivati a leggere fino a qua, lo so.
Ma bisogna fare attenzione a queste sfumature, a questi cavilli.
Perché creando delle polemiche inutili si rischia di vanificare l’effettiva gravità del fatto: se ogni volta che si parla di stupro create ‘sti polveroni, automaticamente tutta la questione “stupro” finirà con l’essere trattata con leggerezza, come è stato per le molestie.
Se migliaia di donne dicono cazzate sulle molestie, allora tutto l’argomento “molestia” finisce per diventare una gigantesca cazzata.
Come è stato, ultimamente.
E questo sì che è un gravissimo grave fatto aggravato da gravissime gravi aggravanti.
Capito?

Sì, no, boh, chi cazzo ci è arrivato fin qua.

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