mercoledì 4 luglio 2018

Dieci desideri per me posson bastare













: ci sono dei giorni in cui il mio modo di esprimermi punta a cacciarmi fuori le lacrime.
Lo capisco subito appena fisso il “foglio”, sento subito la puzza di merda umidiccia: se penso a qualcosa da scrivere, mi esce solo roba estremamente drammatica.
Un frappé di coglioni mai visto.
Ecco, oggi è uno di quei giorni.
Sento il bisogno di secernere del nero su bianco, ma quel nero su bianco è una pappa così molle che non la sto manco a comporre.
Perciò mi limiterò a fare un elenco di desideri che, a trentadue anni, pensavo avrei realizzato.
Lo pensavo davvero, da adolescente.
Pensavo che avrei sfruttato il mio potenziale.
Pensavo a un qualche riscatto, sul serio.
E invece sono qua a far lo scrub alla mia gastrite ormai cronica.
Quelli che credono nella legge di attrazione, nel pensiero positivo, nel Segreto, nel Santo Graal dell’ovvietà, dicono che la visualizzazione dell’obiettivo sia il primo passo verso la sua realizzazione, perciò, boh, proviamo.
Magari i miei desideri sono gli stessi di qualcun altro, qualcuno di ricco, qualcuno di altruista che, magari, mosso dalla pena, mi dà una mano.
1. Raggiungere un traguardo e realizzare un progetto che dorme da una decina (fai anche dozzina) di anni.
Questo è il primo desiderio, quello la cui non-materializzazione manda a bagasce il resto della lista.
2. Comprarmi un pezzo di casetta colorata a Portobello Road.
3. Avere la possibilità di vivere sei mesi in quella casetta e sei mesi a Okinawa, Giappone.
4. Nel mentre, viaggiare. Viaggiare tanto, viaggiare ovunque. Vedere, toccare, conoscere e mangiare.
5. Accumulare non oggetti ma esperienze.
6. Andare a caccia di tornado. Il che rientrerebbe nel punto precedente ma è un desiderio così forte e datato che merita una concentrazione particolare.
7. Lavorare, anche. Ma solo per potermi permettere il vedisopra.
8. Soddisfare la mia parte spirituale.
9. Soddisfare la mia parte carnale.
10. La salute, mia e di chi ho a cuore, per far stare in piedi il tutto.

Basta, raga. 
Niente di più.
10 desideri.
Cioè, DIECI desideri.
Dieci banalissimi desideri per raggiungere il paradiso in Terra.
Non mi sembra di chiedere un pezzetto di Urano.
Chiedo solo un miracolo per realizzare il punto 1.
Al resto penso io, giuro.
Un miracolino, per me.
Che sono dolce.
Che sono cara.
Lo so che non sembra.
Ma sono dolce.
Sono tanto cara.


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