lunedì 10 dicembre 2018

Partenza intelligente







: **ATTENZIONE: POST SCRITTO IN PASSATO REMOTO**
quando ero una pubescente, un signore mi raccontò come fosse avere un amplesso con una trans.
(Ho sempre avuto la fortuna di trovare persone in grado di soddisfare ogni mia curiosità, per quanto precoce fosse. Ricordiamoci che, mentre i miei coetanei appena svezzati mangiavano la pastina in brodo, io mi facevo di gorgonzola.)
Quel signore, comunque, mi disse che la sensazione era quella di “limite”, come se si avvertisse una parete, o qualcosa del genere. Mi sembra di ricordare le sue esatte parole: “La vagina femminile è vasta, mentre una ricostruzione artificiale, in qualche modo, ti “limita”. Sì, disse così.
Non ci capii quasi un cazzo, ovviamente (la vagina vasta era un concetto a me nuovo e poi una “trans”, volendo essere precisi, ha ancora tutta la sua dotazione naturale.)
Ma, a naso, mi sapeva di minchiata: forse mi stava prendendo in giro -non era esattamente una persona affidabile- forse fare l’amore con una vagina ricostruita era uguale a farlo con una naturale o, forse, la tecnologia era davvero troppo arretrata a quell’epoca.
Boh. È una di quelle cose che non saprò mai.
Dovrò affidarmi, per forza di cose, all’altrui testimonianza: per quanto io sia empatica, immensamente empatica, “what is like to have a penis” mi rimarrà oscuro.
Ma quell’immagine, comunque, mi era piaciuta, mi fece riflettere.
E, negli anni, me ne appropriai, la feci mia: la applicai ai processi mentali.
Alcune menti hanno una potenza infinita: averci a che fare è paradisiaco, sul serio. Ragionare con loro è come cavalcare un razzo e scoprire nuove galassie. Verso l’infinito e oltre.
Altre, invece, sono funzionali, sì, ma si fermano a quello. Si percepisce il blocco, anzi, la diga (che suggerisce anche un’azzeccata rima). Lo fanno il 2+2, ma non si avventurano nel teorema. Si percepisce la loro finitezza.
Leggendo degli ultimi avvenimenti, mi sembra di avere a che fare con dei cervelli artificiali.
Belli, eh, ok, grande Siri che mi fai chiamare la mamma, ma è tutto così estremamente limitato.
Non c’è una visione di insieme, si ha bisogno di sezionare per incapacità di riflessione globale.
Ci si concentra unicamente su UNA cosa sbagliata e si guarda solo quella.
Nel caso dei morti in discoteca in attesa del “concerto” di Sfera Ebbasta è tutto sbagliato.
Non serve a nessuno piazzare dei MA strategici.
MA ha solo colpa chi ha usato lo spray se...
MA non ha solo colpa chi ha usato lo spray se...
MA ha solo colpa il locale se...
MA non ha solo colpa il locale se...
MA ha solo colpa il trapper se...
MA non ha solo colpa il trapper se...
È tutto, per un verso o per un altro, sbagliato.
Un po’ come il mio utilizzo dello schifoso passato remoto.

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